Sono elencati, in primo luogo, gli atti parrocchiali, fino al 1784,
delle antiche parrocchie della città di Prato e, quindi, quelli delle parrocchie
di nuova erezione. Il 12 lug. 1783 il vescovo Scipione de' Ricci presentò
al granduca Pietro Leopoldo il «piano delle cure» della città di Prato. Il
progetto, che prevedeva la riorganizzazione delle parrocchie della città, fu
recepito integralmente dal granduca e divenne legge con la pubblicazione del
motuproprio del 22 lug. (cfr. n. 160). Effettuata la riforma, il vescovo
credette opportuno divulgarne le motivazioni ai fedeli con la Istruzione pastorale ... in congiuntura della erezione delle
nuove parrocchie di Prato, del 6 gen. 1784. Furono soppresse
le parrocchie di S. Donato, S. Fabiano, S. Giorgio, S. Iacopo, S. Marco, S.
Maria in Castello, S. Tommaso alla Cannuccia, S. Trinita, S. Vincenzo. Le nuove
parrocchie furono S. Agostino, S. Bartolomeo, Cattedrale, S. Domenico, S. Donato
in S. Francesco, S. Maria delle Carceri, S. Maria della Pietà, S. Pier Forelli,
Spirito Santo. La Cattedrale e S. Pier Forelli erano parrocchie anche prima
della riforma. La chiesa di S. Barnaba, nello spedale della Misericordia e
Dolce, ebbe il privilegio del fonte battesimale con decreto, del 20 set. 1843,
del vescovo Rossi (v. n. 153 fasc. 13) e fu, quindi, eretta in parrocchia1.