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18.8 Eredità Calzabigi

Livello: serie

Estremi cronologici: 1710 mar. 7 - 1750 dic. 22

Consistenza: 1 unità

Marzia Felice, figlia del capitano Ranieri Calzabigi di Livorno e moglie di Simon Francesco del capitano Pietro Fede di Prato, con testamento del 3 apr. 1734, rogato ser Giovan Domenico Ambrogi, dispose: «In tutti gl'altri suoi beni mobili, immobili, semoventi, ragioni, azioni e generalmente in tutto ciò che si ritroverà essere ed appartenere alla sua eredità, suo erede universale instituì, esser volse, e di propria bocca nominò Iddio Ottimo Massimo e l'anima di essa testatrice, ordinando che si costituisca, dopo la di lei morte, una perpetua ufiziatura nella chiesa della Madonna SS.ma del Giglio della città di Prato, più sollecitamente che sarà possibile, e si aggravi di quel numero di messe, che sarà reputato conveniente dagl'infrascritti suoi signori esecutori, attese le forze della predetta sua eredità. Della quale ufiziatura chiunque sarà il possessore abbia l'obbligo di celebrare annualmente ancora sei messe per l'anima di essa signora testatrice all'altare privilegiato del SS.mo Crocifisso nella Cattedrale di Prato, ed altra messa annualmente nel giorno di san Francesco di Paola in quella chiesa della predetta città, ove resterà solennizzata la festa di detto santo, senza ricevere alcuna elemosina». L'eredità ascese a scudi 732 lire - soldi 4 denari 8 (v. n. 1810).


1810 (G.87)
Eredità Calzabigi, 1709 e 1710
La filza accoglie anche un «libretto» nel quale sono descritte «le spese che occorreranno farsi dagli esecutori testamentari della sig.ra Marzia Felice Calzabigi Fedi, prima per il di lei funerale et di poi per tutte le altre cose concernenti la di lei eredità e ultima disposizione, cominciato questo dì 27 set. 1735 giorno in cui ella passò all'altra vita», 1735-1738.
Filza, 310x210 mm. Legatura in cartone cc. non numerate.
1710 mar. 7 - 1750 dic. 22