Agnolo di Francesco Bizzochi da Prato, con testamento del 26 apr. 1591,
rogato ser Raffaello Godenzi, lasciò al Capitolo dei canonici di Prato un somma
in denaro «con carico di dare e pagare ogn'anno in perpetuo due doti di scudi 25
l'una a due fanciulle povere della famiglia e casata de' Bizzochi di Prato ...
et con charico anchora di dare e pagare ogn'anno a dua giovani dottorati della
famiglia de' Bizzochi scudi 24 per ciascuno se vorranno andare a Roma e quivi
habitar per far pratica e prova della lor fortuna ... e con obligo e carico
inoltre a detto Capitolo di celebrare ogn'anno un offizio de' morti ... per
l'anima del testatore et de' suoi»1. Le scritture qui sotto
elencate riguardano l'amministrazione dell'eredità.