Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
Menu di navigazione
Home » Visualizza scheda complesso archivistico

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


4.5 Atti «Si in evidentem»

Livello: serie

Estremi cronologici: 1628 mag. 20 - 1823 feb. 13

Consistenza: 19 unità

Gli atti di amministrazione straordinaria dei beni ecclesiastici, e alcuni di particolare rilevanza, sono autorizzati dalla Santa Sede, generalmente per mezzo del rescritto. Le forme esterne del rescritto sono diverse (forma di bolla, di breve, di semplice lettera); più o meno solenni a seconda dell'oggetto, del destinatario e delle circostanze. La forma interna è uguale per tutti e consta di due parti: della parte espositiva e di quella dispositiva. La prima riassume la sostanza del libello inoltrato dal postulante, vale a dire l'oggetto della petizione (parte narrativa) e la motivazione di essa (parte motiva); la seconda esprime la risposta del superiore: ciò che concede e a quali condizioni. I rescritti, infatti, alle volte portano delle clausole o condizioni, alle quali è legata la loro validità o liceità. Esse possono essere espresse o tacite, precettive o essenziali. Le espresse essenziali riguardano la validità del rescritto stesso e sono introdotte con le parole si, dummodo o con altre del medesimo valore. Con queste frasi, poste come condizioni, si vuol significare che la causa motiva dell'istanza non può essere che un'urgente necessità o un evidente vantaggio per la chiesa o per l'ente ecclesiastico (donde la frase si in evidentem utilitatem ...), ovvero un dovere grave di pietà e di carità. Se la concessione è commessa all'esecutore, generalmente l'Ordinario, spetta a lui il giudizio sulla sufficienza della causa motiva 1 .


170 (H.1)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere delle sacre Congregazioni e altro, dal 1639 al 1682, n. 1
Lettere e brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 57: Il papa Alessandro VII concede al gonfaloniere, al commissario, ai priori, ufficiali e ministri del Magistrato civico di Prato il privilegio di fare celebrare la messa nell'oratorio privato del Palazzo comunale tutte le volte che si riuniscono per trattare gli affari della città; Roma, 1657 dic. 10. A c. 79: Il papa Alessandro VII delega uno dei giudici sinodali di Prato a decidere la lite vertente fra le monache di S. Trinita di Prato e Sebastiano Billi; Roma, 1661 ago. 23. A c. 97: Il papa Alessandro VII autorizza il prete Francesco Cicognini, rettore del beneficio semplice e cappella di Bovacciano, posto all'altare del sacro Cingolo nella Cattedrale, ad allivellare a terza generazione un appezzamento di terra di proprietà del beneficio; Roma, 1659 giu. 21, sigillo perduto. A c. 98: Il papa Alessandro VII ingiunge al vescovo di Prato e al decano della Cattedrale di dare esecuzione al breve di autorizzazione ad allivellare beni, rilasciato al rettore del beneficio semplice e cappella di Bovacciano, si fiat in evidentem dicti beneficii utilitatem; Roma, 1659 giu. 21, sigillo perduto. A c. 232: Il papa Alessandro VII autorizza il primicerio Francesco Spighi ad allivellare a terza generazione mascolina alcune terre con casa da lavoratore, poste a Galciana di Prato, di proprietà della dignità del primiceriato; Roma, 1665 mar. 27, sigillo perduto. A c. 262: Il papa Alessandro VII delega il vescovo di Prato o il suo vicario generale a decidere l'appello interposto dal prete Giovan Battista Pasquini che, presentato dai patroni rettore della chiesa di S. Michele di Sotto, diocesi di Fiesole, era stato riprovato dagli esaminatori sinodali e, nel giudizio di secondo grado, dall'arcivescovo di Firenze; Roma, 1666 set. 7, sigillo perduto. A c. 367: Il papa Alessandro VII incarica il vescovo di Prato e il primicerio della Cattedrale di decidere la richiesta presentata dai padri del convento di S. Francesco di Prato di permutare una «casa da padrone malandata, posta su l'Ombrone nella villa d'Aiolo, luogo detto il Calice, in un campo del signore Andrea Migliorati»; Roma, 1666 apr. 4, sigillo perduto. A c. 491: Il papa Clemente X ammette Maria Rosa Guerrini a ricevere il velo nel monastero di S. Michele di Prato sei anni prima dell'età canonica; Roma, 1675 set. 28. A c. 777: Il papa Innocenzo XI ammette la fanciulla Camilla di Giovanni Mascagni nel monastero di S. Michele di Prato nonostante vi fossero altre due sue sorelle professe; Roma, 1679 apr. 14. A c. 814: Il papa Innocenzo XI autorizza la vendita di alcune terre poste in Vergaio, alle Case nuove, di proprietà dell'oratorio di S. Lorenzo di Prato, e di reimpiegare il prezzo nel risarcimento della fabbrica dell'oratorio; Roma, 1682 lug. 13. A c. 826: Il papa Innocenzo XI ammette Anna Maria Rosa di Francesco Guizzelmi a ricevere il velo prima dell'età canonica; Roma, 1680 mag. 17. A c. 961: Il papa Clemente X ammette la fanciulla fiorentina Ottavia di Dionisio Guerrini nel monastero di S. Michele di Prato nonostante vi fossero altre tre sue sorelle professe; Roma, 1675 feb. 9, perduto il sigillo. Repertorio cronologico.
Filza, 320x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 970 e altre non numerate.
1628 mag. 20 - 1682 dic. 31
171 (H.2)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere delle sacre Congregazioni e altro dal 1682 al 1691, n. 2
Documenti in orig. su perg. A c. 55: Il cardinale Niccolò Ludovigi ammette suor Rosa Maria Metilde Dragoni a ricevere il velo sebbene analfabeta; Roma, 1683 set. 14, sigillo aderente di cera perduto. A c. 59: Il cardinale Niccolò Ludovigi concede ad una monaca analfabeta di commutare il servizio del coro con alcune pratiche di pietà; Roma, 1684 ott. 14, sigillo in cera aderente. A c. 97: Il papa Innocenzo XI concede alle dignità e ai canonici della cattedrale di Prato di partecipare al servizio del coro a settimane alterne senza alcuna diminuzione degli emolumenti; Roma, 1694 mag. 31, sigillo in cera rossa perduto. A c. 462: Pianta della presa del Rio, posta nella villa di S. Biagio a Casale, contado di Prato, misurata da me Domenico Conti, 1690. Repertorio cronologico.
Filza, 320x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 470 e altre non numerate.
1681 nov. 29 - 1694 mag. 31
172 (H.3)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere della sacra Congregazione e altro, 1689-1692, n. 3
A c. 73: Il papa Innocenzo XII concede al vescovo di Prato la facoltà di trasferire la cappellania di S. Antonio abate, posta all'altare del sacro Cingolo nella cattedrale di Prato, nell'oratorio eretto di nuovo nelle carceri pubbliche; Roma, 1698 lug. 11, sigillo aderente in cera rossa. A c. 64: Prospetto di una casa delle monache di S. Giorgio, posta in Prato, popolo di S. Stefano, 1690. A c. 66: Pianta dell'orto delle rev.de madri di S. Giorgio di Prato, contiguo a detto convento, 1690. Repertorio cronologico.
Filza, 300x210 mm. Legatura in pergamena, cc. 180 e molte altre non cartolate.
1688 ago. 13 - 1698 lug. 11
173 (H.4)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere della sacra Congregazione et altro dal 1693 al 1699, n. 4
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo in cera rossa. A c. 22: Il papa Innocenzo XII concede al marchese Francesco Aniello Verzoni di Prato di «applicare» le due doti, di 25 scudi l'una, lasciate per testamento da suo padre Simone a favore di due povere fanciulle pratesi, alle sue tre figlie «per constituirli in qualche parte la dote, per anni sei»; Roma, 1694 mag. 5. A c. 33: Il papa Innocenzo XII autorizza il livello a terza generazione mascolina di una presa di terra di proprietà della dignità dell'Arcidiaconato; Roma, 1693 giu. 30. A c. 64: Il papa Innocenzo XII autorizza il livello di una presa di terra, posta fuori di porta Pistoiese, di proprietà della cappella di S. Giuliano eretta nella chiesa di S. Giovanni in Piazza; Roma, 1693 apr. 9. A c. 79: Il papa Innocenzo XII concede ad Alessandro Organi Calvi, votante della Segnatura apostolica, «per suo sovvenimento, [di] godere gl'avanzi fatti e da farsi delli frutti che sopravanzano, pagati li legati e pesi ordinati dal testatore» Lorenzo Organi Calvi, suo zio paterno, «fino che l'oratore non sarà provisto d'altre entrate sufficienti al suo mantenimento»; Roma, 1695 ago. 17. A c. 90: Il papa Innocenzo XII autorizza il livello di due pezzi di terra, posti a Fabio, contado di Prato, di proprietà della cappella di S. Giuliano eretta nella chiesa di S. Giovanni in Piazza; Roma, 1695 feb. 10. Piante per lo più dipinte ad acquarello. A c. 34: Pianta di una presa di terra posta in luogo detto Ciliano ne' sobborghi di Prato, misurata da me Domenico Conti di Prato, 1693 lug. 20. A c. 65: Pianta della presa posta logo detto alla Casa arsa ne' sobborghi di Prato, misurata da me Domenico Conti, 1693 lug. 20. A c. 95-96: [Piante di] terre logo detto la Presa e masseto logo detto la Ricorsa o Fontaccia, 1695. A cc. 109-111: Piante di tre prese della venerabile chiesa e cura di S. Donato di Prato, poste nella villa di Galciana, fatte per me Domenico Conti, 1696 mar. 27. A c. 185: Pianta di un mulino con quattro casette, compresa quella del mulino, con staiora 4 di terra lavorativa, posto il tutto fuori di porta del Serraglio, luogo detto Bachiloni, 1697 dic. 19. A c. 193: Pianta della terra scorporata da una presa delle rev.de monache di S. Vincenzio di Prato, posta ne' sobborghi fuori di porta Pistoiese, misurata da me Pietro di Francesco Cecconi, 1696 dic. Pianta di quattro campetti della Cappella posti fuori di porta Pistolese, misurati da me Pietro di Francesco Cecconi, 1696 dic. A c. 196: Pianta del capacco (!), posto in Prato nel popolo di S. Marco, misurato da me Domenico Conti (col prospetto delle «mura della Fortezza»), 1696 dic. A c. 200: Pianta della casa della commenda di S. Giovanni dell (!) Tempio, posta in Prato dalle tre gore, 1696 dic. A c. 206: Pianta dell (!) podere delle rev.de madri di S. Trinita, che n. 5 prese poste nella villa di Tobbiana e una nel popolo del Domo di Prato, logo detto alla Casa arsa, misurate da me Domenico Conti, 1697. A c. 272: Pianta della presa di terra della commenda di S. Giovanni dell (!) Tempio di Prato, posta nella villa di Casale luogo detto Bardena, 1697. A c. 284: Pianta della presa di terra posta nel popolo di S. Niccolò a Calenzano, luogo detto alla Chiosina, misurata da me Pietro di Francesco Cecconi, 1697. A c. 309: Pianta delle (!) podere delle rev.de monache di S. Trinita di Prato, condotto a livello dalli Spinelli, misurato da me Domenico Conti, 1697. A c. 314: Pianta della presa della Romita de' rev.di padri Serviti, misurata da me Domenico Conti, 1698. A c. 348: Pianta di una presa di terra spettante alla commenda di S. Giovanni, posta fuori della porta Fiorentina in luogo detto il Vignale, 1698. A c. 355: Pianta delle case della copagia del Gerone condote a livelo (poste sulla piazza S. Domenico di Prato), fatta da me Domenico Conti, 1698. A c. 378: Pianta del podere posto in mezzo al Calice e Calicino, villa d'Aiolo, 1698. Repertorio cronologico.
Filza, 320x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 441 e molte non cartolate.
1693 gen. 23 - 1700 feb. 5
174 (H.5)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere della sacra Congregazione et altro dal 1700 al 1704, n. 5
Piante dipinte ad acquarello. A cc. 42-43: Pianta di un campo di proprietà della chiesa di S. Marco, posto fuori della porta al Mercatale, e di una casa da farvisi (pianta e prospetto), Domenico Conti mano propria, 1701. A c. 79: Pianta di una casetta attenente all'oratorio di S. Antonio abbate, posta sul Mercatale, fatta da me Pietro di Francesco Cecconi, 1700. A c. 94: Pianta di una presa di terra lavorativa delle rev.de monache di S. Niccolao di Prato, posta nella villa di S. Bartolomeo a Gello, misurata da me Pietro di Francesco Cecconi, 1700. A c. 98: Pianta di un campo posto a Sa Martino, contado di Prato, misurato da me Domenico Conti, 1701. A c. 106: Pianta di una presa di terra lavorativa delle rev.de monache di S. Niccolao di Prato, posta nella villa di S. Maria a Cafaggio, misurata da me Pietro di Francesco Cecconi, 1700. A c. 134: Pianta di un podere de' rev.di padri di S. Agostino, posto in su la Bardena a Maleseti di Prato, 1702. A c. 193: Pianta del podere delle rev.de monache di S. Caterina di Prato, posto nella villa di S. Bartolommeo a Gello, misurato da me Pietro di Francesco Cecconi, 1701. A c. 234: Pianta d'una presa di terra lavorativa e vitata della Cappella di S. Ansano, posta fuori porta Pistoiese, luogo detto l'Alberaccio, misurata da me Pietro di Francesco Cecconi, 1702. A c. 246: Piante di più effetti spettanti alla chiesa parrocchiale di S. Pietro Forelli, misurati da me Pietro di Francesco Cecconi, 1702. A c. 320: Pianta di tre campetti posti nella villa di Vergaio, luogo detto al Paradiso anzi le Lame cioè Pollative, 1703. A c. 339: Pianta di una presa di terra della cappella di S. Maria e S. Paolo nella Cattedrale, posta nella villa di Grignano. Io Domenico Conti ho misurato la suddetta terra, 1704. A c. 382: Pianta di sette pezzetti di castagneti compreso una casetta con orto, posti nella villa di Vaiano, quali sono della chiesa di S. Maria in Castello di Prato, misurati da me Domenico Conti, 1703. A c. 403: Pianta della casa da farsi in un campitello di propietà della cappella sotto il titolo dell'Invenzione di S. Stefano, 1703. A c. 473: Pianta di una parte d'orto della compagnia della Crocetta, fatta da me Pietro di Francesco Cecconi, 1704. Repertorio cronologico.
Filza, 320x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 524, molte non cartolate.
1700 apr. 1 - 1708 mar. 1
175 (H.6)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere della sacra Congregazione et altro dal 1705 al 1707, n. 6
Opuscoli a stampa. A c. 16 ss.: Resolutiones Sacrae Congreg. Rituum una cum motivis in Praten. Jurium Parochialium inter R.D. Xystum Vincentium de Troianis, et Ven. Confraternitatem Mortis, et Orationis Civitatis Prati. Pistorii, Typis Stephani Gatti, [1708], pp. 4; Sacra Congregatione Rituum. E.mo et R.mo D. Card. Gabriellio ponente, Praten. Iurium Parrochialium pro R.D. Vincentio Xysto Troiano Parocho V. Ecclesiae S. Petri Forelli civitatis Praten. contra V. Confraternitatem Mortis, et Orationis, vulgo del Pellegrino eiusdem civitatis. Facti cum Summario. [Romae], Typis De Comitibus, 1708, pp. 8; Sacra Congregatione Rituum. E.mo et R.mo D. Card. Gabriellio ponente, Praten. Iurium Parrochialium pro R.D. Vincentio Xysto Troiano Parocho V. Ecclesiae S. Petri Forelli civitatis Praten. contra V. Confraternitatem Mortis, et Orationis, vulgo del Pellegrino eiusdem civitatis. Restrictus Facti, et Iuris cum Summario. [Romae], Typis De Comitibus, 1708, pp. 12. Piante dipinte ad acquarello. A c. 77: Pianta dei beni della prebenda dell'Arcipretato, posti a via Cava, comune di S. Giusto, fatta da Domenico Conti, 1705. A c. 267: [Pianta di] un pezzo di terra della venerabile compagnia de' Sepultuari di S. Francesco e del Nome di Gesù in Prato, posto nel popolo di S. Maria in Cafaggio. Niccolò Costantino Donati mano propria, 1707. A c. 324: Pianta di una presa di terra del rev.mo Capitolo del Duomo, posta nella villa di Capezzana, 1707. A c. 396: [Pianta del] podere de' molto rev.di padri Giesuiti, posto nella pieve di S. Giusto in Piazzanese, luogo detto il Crocefisso, fatta per me Niccolò Costantino Donati, 1707. Repertorio cronologico.
Filza, 320x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 402, molte non cartolate.
1705 apr. 2 - 1708 dic. 31
176 (H.7)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere della sacra Congregazione et altro dal 1708 al 1710, n. 7
A c. 226: Il papa Clemente XI concede a Giuseppe Braccioli, canonico teologo della Cattedrale di Prato, la facoltà di portare, a causa della calvizie, un biretinum durante la celebrazione della messa, eccetto dal Prefazio alla Comunione; Roma, 1709 giu. 22. Orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. Piante acquarellate della filza. A c. 39: [Pianta di] un podere posto nel popolo d'Aiolo, luogo detto la Caserane, misurato per me Niccolò Costantino Donati, 1709. A c. 69: [Pianta di] una presa di terra posta ne' sobborghi della città di Prato. Io Niccolò Costantino Donati mano propria, 1708. A c. 70: Pianta d'un campo della cura di S. Giorgio di Prato, posto ne' sobborghi di Prato fuori della porta Pistoiese. Anton Francesco Mattolini mano propria, 1708. A c. 86: [Pianta di] una presa di terra lavorativa con casetta da lavoratore, posta ne' sobborghi, luogo detto S. Martino, 1708. A c. 187: Pianta della casa ne' beni dell'oratorio di S. Stefano de' Guglianti, posti a Tobbiana, fatta da maestro Filippo di Rigo e Matteo Lorenzini, 1708. Repertorio cronologico.
Filza, 320x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 403, molte non cartolate.
1707 dic. 16 - 1711 feb. 8
177 (H.7)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere della sacra Congregazione et altro dal 1711 al 1714, n. 8
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 293: Il papa Clemente XI autorizza Giovanni Michele Banci, rettore della chiesa di S. Giorgio di Prato, ad allivellare a terza generazione mascolina una presa di terra posta a Mezzana in riva al Bisenzio; Roma, 1711 dic. 23. A c. 451: Il papa Clemente XI concede al chierico Innocenzio Giuseppe Maria Giovan Battista Buonamici la facoltà di ricevere il diaconato e il presbiterato da un qualsiasi vescovo, essendo vacante la sede vescovile di Prato; Roma, 1714 set. 1. A c. 451bis: Il papa Clemente XI concede al chierico Innocenzio Giuseppe Maria Giovan Battista Buonamici la dispensa dal difetto di età canonica per il presbiterato; Roma, 1714 set. 14. A c. 479: Il papa Clemente XI concede al chierico Lorenzo Galeotti la facoltà di farsi ordinare diacono e presbitero da un qualsiasi vescovo, essendo vacante la sede vescovile di Prato; Roma, 1714 mar. 6. A c. 542: Il papa Clemente XI concede al chierico Tommaso Novellucci la facoltà di ricevere il diaconato e il presbiterato da un qualsiasi vescovo, essendo vacante la sede vescovile di Prato; Roma, 1714 gen. 30. A c. 541: Il papa Clemente XI concede al chierico Giuseppe Maria Vannucci la facoltà di ricevere il diaconato e il presbiterato da un qualsiasi vescovo, essendo vacante la sede vescovile di Prato; Roma, 1714 gen. 30. A c. 544: Il papa Clemente XI concede al chierico Domenico Giannini la facoltà di ricevere il presbiterato prima dell'età canonica; Roma, 1714 feb. 17. Piante della filza per lo più dipinte ad acquarello. A c. 83: Pianta d'un masseto nella villa di Carteano di proprietà delle rev.de monache di S. Chiara, 1711. A c. 196: Pianta di una chiusura ad uso di pastura, posta a Poggio secco, popolo di S. Crestina a Pimonte, misurata da me Niccolò Costantino Donati, 1712. A c. 282: Pianta di una casa posta in via Torcicoda sul Canto al pozzo, 1712. A c. 292: Pianta d'una presa di terra della cura di S. Giorgio, posta nel popolo di S. Piero a Mezzana in riva al fiume Bisenzio. Anton Francesco Mattolini mano propria, 1711. A c. 303: Pianta dello stanzone, cortile, andito, tre stanze e uno stanzino delle rev.de monache di S. Michele, luogo detto in via che conduce al Canto detto il Cornio. Anton Francesco Mattolini mano propria, 1712. A c. 328: Pianta dello stanzone dove è il mangano chiamato del Mangano, fatta da me Niccolò Costantino Donati, 1712. A c. 406: Pianta di terreni posti nel popolo di Capezana. Niccolò Costantino Donati mano propria, 1710. A c. 530: Pianta d'un prato posto nella villa d'Aiolo, luogo detto alla Via nuova. Anton Francesco Mattolini mano propria, 1714. Repertorio cronologico.
Filza, 320x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 567, molte non cartolate.
1710 apr. 18 - 1715 gen. 28
178 (H.7)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione e altro dal 1714 al 1720. Cancelliere messer Iacopo Meucci, n. 9
A c. 223: Costitutioni per li sacerdoti e cherici della chiesa della beatissima Vergine del Giglio della città di Prato, i quali principalmente compongono il corpo della congregazione della Divina Grazia, canonicamente eretta nella predetta chiesa sotto il patrocinio di Maria santissima sempre vergine e di santa Maria Maddalena la penitente, la festa principale della quale congregazione è il 15 di ago., 1717. A c. 1006: Il papa Clemente XI concede al marchese Niccolò e fratelli Verzoni la facoltà di assegnare, per un biennio, alla fanciulla Olimpia del fu Iacopo Gagliardi monacanda, le doti lasciate per testamento da Simone Verzoni; Roma, 1719 nov. 18. Orig. su perg. con sigillo in cera rossa. A c. 1084: Il papa Clemente XI autorizza il rettore del beneficio semplice di S. Andrea apostolo in S. Marco di Prato ad allivellare a terza generazione mascolina una presa di terra posta a S. Giusto; Roma, 1720 giu. 15. Orig. su perg. sigillo in cera rossa. Repertorio cronologico.
Filza, 330x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 1305.
1714 apr. 28 - 1720 ago. 26
179 (H.10)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione et altro dal 1721 al 1728. Cancelliere messer Iacopo Meucci, n. 10
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 458: Il papa Benedetto XIII concede al canonico Sante Zeti il privilegio di celebrare la messa nell'oratorio privato costruito nel giardino del suo palazzo in Prato; Roma, 1725 feb. 23. A c. 1234: Il papa Benedetto XIII concede a Giovanni Migliorati, cavaliere di S. Stefano, e a sua moglie [Maria Rosa Convalli] l'indulto dell'oratorio privato nel loro palazzo in Prato; Roma, 1727 feb. 7. A c. 1237: Il papa Benedetto XIII concede ai fratelli maestro Vaio, referendario delle Segnature apostoliche, canonico Simone, cavaliere di S. Stefano, e Prospero Vai, nobili pratesi, l'indulto dell'oratorio privato nel loro palazzo in Prato; Roma, 1726 giu. 28. Piante acquarellate. A c. 921: Pianta d'un campo di terra lavorativa e vitata della chiesa curata di S. Giorgio, posto in Villa nuova, luogo detto al Sasso grosso. Anton Francesco Mattolini mano propria, 1726. A c. 1250: Pianta d'una presa di terra lavorativa, vitata ed alborata del rev.mo Capitolo, posta nei sobborghi fuori della porta Pistoiese. Anton Francesco Mattolini agrimensore mano propria, 1728. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 1292.
1721 gen. 10 - 1728 apr. 1
180 (H.11)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione et altro dal 1728 al 1732. Cancelliere messer Iacopo Meucci, n. 11
Brevi papali in orig. su perg. col sigillo aderente in cera rossa. A c. 357: Il papa Benedetto XIII autorizza la compagnia di S. Michele arcangelo di Prato a dare in enfiteusi a terza generazione mascolina una casa posta in Prato in Via delle tre gore o Via nuova; Roma, 1729 gen. 13. A c. 561: Il papa Benedetto XIII conferma ed arricchisce di altri vantaggi il privilegio del suo predecessore Alessandro VII del 10 dic. 1657 relativo all'oratorio di S. Filippo Neri nel palazzo comunale; Roma, 1730 gen. 12. A c. 747: Il papa Benedetto XIII autorizza il rettore della cappella corale di S. Maria della Neve nella Cattedrale ad allivellare una presa di terra posta a S. Giusto; Roma, 1731 giu. 27. A c. 790: Il papa Clemente XII autorizza il capitolo dei canonici di Prato a concedere in enfiteusi una casa posta in Prato in via detta Borgo al Cornio; Roma, 1731 lug. 18. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 1022.
1726 apr. 13 - 1734 apr. 6
181 (H.12)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione et altro dall'anno 1732 al 1737. Cancelliere messer Ferdinando Meucci, n. 12
A c. 898: Il papa Clemente XII ammette per educanda nel monastero di S. Caterina di Prato la nobile fanciulla, di 5 anni, Bianca Maria Apollonia figlia del conte e cavaliere Felice Benedetti da Sarzana; Roma, 1736 mar. 8, orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 898.
1730 dic. 1 - 1737 lug. 17
182 (H.13)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione et altro dall'anno 1737 all'anno 1742. Cancelliere Ferdinando Meucci, n. 13
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 161: Il papa Clemente XII concede, per un settennio, alle monache di S. Niccolò di Prato la facoltà di fare celebrare la messa, nei giorni festivi e per comodità delle monache anziane e malate, nella cappella interna del monastero, posta fra il dormitorio grande e il piccolo; Roma, 1738 mar. 7. A c. 1073: Il papa Benedetto XIV concede, per un settennio, alle monache di S. Clemente di Prato la facoltà di fare celebrare la messa, per comodità delle monache inferme e anziane, nell'oratorio annesso all'infermeria del monastero; Roma, 1742 mag. 16. A c. 1090: Il papa Benedetto XIV concede al cavaliere Casimiro del cavaliere Giovan Francesco Buonamici l'indulto dell'oratorio privato nel suo palazzo in Prato; Roma, 1742 mag. 23. Piante acquarellate della filza. A c. 352: Bosco delineato nella presente pianta, della chiesa di S. Miniato a Pupigliano e S. Michele a Grisciavola, 1715. Pianta di terra posta nel popolo di Grisciavola [con l'ubicazione della] chiesa rovinata, 1709. Repertorio cronologico.
Filza, 330x220 mm. Legatura in pergamena, cc. 1.119, molte non cartolate.
1737 mag. 31 - 1743 feb. 9
183 (H.14)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione et altro dall'anno 1742 al 1748. Cancelliere messer Ferdinando Meucci, n. 14
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 576: Il papa Benedetto XIV concede, per un settennio, alle monache di S. Niccolò di Prato la facoltà di fare celebrare la messa, per comodità delle monache inferme e anziane, nella cappella posta nel monastero fra il dormitorio grande e il piccolo; Roma, 1746 gen. 21. A c. 634: Il papa Benedetto XIV ammette per educanda nel monastero di S. Vincenzo di Prato la nobile fanciulla Teresa [del marchese Giulio] Malaspina, d'anni 5; Roma, 1746 nov. 19. A c. 844: Il papa Benedetto XIV concede al canonico Giacinto Maria Marcovaldi, per sua spirituale consolazione, la facoltà di celebrare tutti i giorni la messa nell'oratorio privato del suo palazzo in Prato; Roma, 1748 giu. 21. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 1.116, molte non sono cartolate.
1742 giu. 1 - 1749 apr. 5
184 (H.15)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione et altro dal 1748 al 1760. Cancelliere messer Simone Stradetti, n. 15
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 250: Il papa Benedetto XIV concede al canonico Domenico e a Giovan Battista Giannini e a Francesca Elisabetta Desii, moglie di Giovan Battista, l'indulto per erigere l'oratorio privato nella loro casa in Prato; Roma, 1750 giu. 5. A c. 1429: Il papa Benedetto XIV concede ai fratelli cavaliere Niccolò e canonico Andrea Domenico Bizzochi, nobili pratesi, l'indulto per erigere l'oratorio privato nella loro casa di città e di campagna; Roma, 1746 gen. 21. A c. 1452: Il papa Clemente XIII concede, per un settennio, alle monache di S. Niccolò di Prato di fare celebrare la messa, per comodità delle monache inferme e anziane, nell'oratorio posto fra il dormitorio grande e il piccolo del monastero; Roma, 1759 apr. 6. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 1.504, molte non sono cartolate.
1748 apr. 5 - 1760 ago. 14
185 (H.16)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sagra Congregazione et altro dall'anno 1760 al 1774. Cancelliere messer Simone Stradetti, n. 16
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 145: Il papa Clemente XIII concede a Giovanni Tommaso del capitano Lorenzo Marcovaldi, «da molti anni in qua oppresso da una grave infermità», la facoltà di ascoltare la messa, anche nei giorni festivi, nell'oratorio della sua abitazione in Prato; Roma, 1764 feb. 8. A c. 246: Il papa Clemente XIII concede al chierico Girolamo di Bartolomeo Soffi Ghibellini la dispensa dall'irregolarità di difetto della vista per la recezione degli Ordini minori e maggiori; Roma, 1766 giu. 4. A c. 275: [Pianta acquarellata di] terreni posti nel villaggio di S. Gaudenzio, commissariato di Prato, 1766. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 588, molte non sono cartolate.
1760 mag. 16 - 1776 set. 23
186 (H.17)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sagra Congregazione e altro, 1775 al 1790, n. 17
La filza è composta di due parti. La prima comprende atti sparsi, riuniti successivamente, dal 1727 al 1773 (cc. 1-414); la seconda è formata dai documenti che proseguono la serie, in successione regolare, dal 1774 al 1792 (cc. 415-1536). A c. 767: Il papa Pio VI concede a Vincenzio Valvassori e a sua moglie Anna Da Filicaia l'indulto per erigere l'oratorio privato nella casa di loro abitazione in Prato; Roma, 1777 mag. 9. Orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 1.535, molte non sono cartolate.
1727 gen. 28 - 1792 ago. 2
187 (H.18)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione dal 1791 al 1814. Cancelliere messer Sebastiano Lazzerini, n. 18
Brevi papali in orig. su perg. con sigillo aderente in cera rossa. A c. 6: Il papa Pio VI concede ai nobili pratesi Giuseppe, Luigi, Vaio, Andrea, Ferdinando, Francesco, Lucrezia, Maddalena e Alessandra Vai l'indulto per erigere l'oratorio privato nel palazzo di loro abitazione in Prato; Roma, 1775 lug. 5. A c. 118: Il papa Pio VI concede a Ignazio Palli e a sua moglie Amelia Ariman l'indulto dell'oratorio privato nella casa di loro abitazione in Prato; Roma, 1793 set. 27. A c. 138: Il papa Pio VI concede al prete Vincenzio Bettazzi l'indulto dell'oratorio privato nella sua casa in Prato; Roma, 1793 gen. 4. A c. 437: Pianta di prese di terra in Nibbiaia di Tavola. Lodovico Lazzerini perito agrimensore, 1804. Repertorio cronologico.
Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. 1.094, molte non sono cartolate.
1791 lug. 7 - 1814 dic. 23
188 (H.19)
Filza d'atti Si in evidentem, lettere e decreti della sacra Congregazione dal 1815 al 1823. Cancelliere messer Sebastiano Lazzerini, n. 19
Cancelliere:
Sebastiano Lazzerini

Filza, 330x230 mm. Legatura in pergamena, cc. non numerate. Fascc. 113.
1815 lug. 29 - 1823 feb. 13