Livello: serie
Estremi cronologici: 1715 mag. 31 - 1749 mar. 10Consistenza: 2 unità
Domenico, figlio del sergente Carlo di Paolo Ferroni di Prato, dispose
dei suoi beni con testamento del 31 mag. 1715 e codicillo dell'8 mag. 1716,
rogati ser Vincenzio Maria Rinaldi. In sostanza, queste le sue ultime volontà:
«Item, a maggior gloria dell'Altissimno Iddio e per rimedio dell'anima sua vuole
e comanda che, finite le vite naturali degl'infrascritti suoi eredi instituiti e
di detta Agata [Billi] sostituita a' medesimi, di tutto l'universale suo
patrimonio s'eregga e fondi, per gl'infrascritti suoi signori esecutori, nella
chiesa della venerabile confraternita della Morte alias nuncupata del Pellegrino
di detta città di Prato, un'uffiziatura perpetua, che sia pura e mera laicale et
amovibile, con obbligo, peso, carico et aggravio al rettore, che pro tempore
sarà di quella, di celebrare o far celebrare ogn'anno in perpetuo quel numero di
messe che, a proporzione dell'annue rendite et entrate che allora si ricaveranno
da' beni rimasti nella di lui eredità, sarà tassato e fermato dall'ill.mo e
rev.mo mons. vescovo delle due città di Pistoia e Prato o dal suo pro tempore
rev.mo signor vicario generale in detta città di Prato» (v. n.
1811).