Livello: serie
Estremi cronologici: 1888 ago. 6 - 1946 giu. 22Consistenza: 19 unità
Sono stati inseriti in questa serie due gruppi di documenti: il primo
relativo all'Ufficio comunale del lavoro (con atti dal 1919 al 1926) e il secondo
costituito dai libretti di lavoro (con atti dal 1936 in avanti).
L'Ufficio del
lavoro e assistenza sociale fu istituito presso il comune di Prato nel 1912 con lo
scopo di «di studiare e risolvere nel miglior modo possibile dalla vigente
legislazione ed entro i limiti della potestà municipale, le questioni interessanti
la classe lavoratrice». Dallo Statuto, approvato dal Consiglio comunale il 28 luglio
1912, si riportano le ampie attribuzioni di questo organismo: 1) «procurare che
siano osservate tutte le leggi vigenti a tutela del lavoro e vigilare
sull'adempimento delle funzioni da esse demandate ai comuni»; 2) «mantenere diretti
rapporti con l'Ufficio superiore del lavoro presso il Ministero di agricoltura,
industria e commercio, col Commissariato d'emigrazione, con la locale Camera del
lavoro e con tutte le maggiori istituzioni che esercitano la tutela del lavoro e
della classe lavoratrice»; 3) «rilevare le condizioni dell'industria e
dell'agricoltura; compilare trimestralmente la statistica del lavoro locale, con
riguardo ai più importanti fenomeni di essa (domanda ed offerta di mano d'opera,
occupazione e disoccupazione, emigrazione ed immigrazione, misura dei salari,
scioperi e serrate...»; 4) «studiare e proporre alla Giunta comunale in merito agli
organici dei lavoratori dipendenti dal comune, alle clausole sociali da introdurre
nei contratti di appalto e di locazione d'opera, contribuendo così a migliorare le
condizioni igieniche ed economiche delle industrie e del commercio»; 5) «promuovere
e assecondare tutte le iniziative che tendono a ridurre il costo della vita, con
particolare riguardo alle abitazioni ed agli alimenti di prima necessità
nell'interesse della classe operaia»; 6) «mantenersi in rapporto diretto con le
organizzazioni operaie ed industriali»; 7) «prestarsi come arbitro e conciliatore
allorché, nonostante il previo intervento delle organizzazioni cittadine, un
conflitto economico non sia stato risolto...»; 8) «assistere gli emigranti nelle
pratiche necessarie...»; 9) «d'accordo con l'Ufficio di stato civile formulare una
statistica riguardante la mortalità degli operai e salariati in rapporto alle
malattie dalle quali vennero colpiti»; 10) «far proposte, quando ne sia il caso, al
potere centrale relativamente alle modificazioni ed aggiunte alle leggi e
regolamenti del lavoro, tenuto conto delle condizioni del nostro comune»
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All'Ufficio
del lavoro, originariamente aggregato a quello d'igiene, presiedeva il sindaco e
l'assessore deputato, il quale era tenuto a presentare ogni anno una relazione al
Consiglio comunale.
Mentre la corrispondenza ed alcuni atti sciolti sono
confluiti nel Carteggio degli affari comunali (serie VI, nn. 231-250) e poi nella
categoria XI del Carteggio ed atti del podestà (serie V, nn. 263-461), figurano qui
di seguito le unità archivistiche autonome prodotte dal detto Ufficio del lavoro nel
movimentato periodo 1919-1922.
Per quanto concerne i «libretti di lavoro»
occorre osservare che, in base alla legge 10 gennaio 1935 n. 112, chi prestava la
propria opera alle dipendenze altrui, compresi i lavoranti a domicilio, dovevano
essere forniti di un libretto personale di lavoro da rilasciare dal comune ove
dimorava il richiedente. Il libretto era necessario per l'iscrizione del lavoratore
negli elenchi degli uffici di collocamento e doveva essere consegnato al rispettivo
datore di lavoro. Con circolare ministeriale 17 luglio 1936 furono emanate
istruzioni particolareggiate sull'obbligo del libretto, la sua distribuzione e
registrazione presso i comuni.