Livello: serie
Estremi cronologici: 1871 - 1949Consistenza: 268 unità
La formazione del corpo delle Guardie municipali - con funzioni non solo di
polizia municipale ma anche di pubblica sicurezza - venne decretata dal Consiglio
comunale il 28 novembre 1866. Richiamandosi al Regolamento di Polizia municipale
(non indicato, ma probabilmente quello del 1864
1
) «volto a
garantire il godimento delle cose comuni, la salute, il comodo e la sicurezza
dell'intera popolazione, in quanto possa essere offesa dagli oggetti materiali e
loro uso», si definivano i compiti delle Guardie nel modo seguente:
«Vigilano
al comodo transito, alla sicurezza delle strade comunali, procurando la osservanza
delle disposizioni che concernono: gli scoli delle acque, le edificazioni lungo le
strade, gli alberi piantati in quelle e gl'ingombri di esse, la loro nettezza, la
spalatura delle nevi, i danni alla superficie delle strade e delle opere di arte
esistenti su quelle, i provvedimenti necessari in caso di rovina accaduta o
minacciata dalle fabbriche pubbliche o private; il buon andamento delle fogne o
cloache; la illuminazione notturna».
«Hanno cura della conservazione degli
edifizi, delle memorie, iscrizioni e monumenti storici, artistici e gentilizi, della
nomenclatura delle strade e della numerazione delle case e fabbriche».
«Procurano d'impedire i danni che si arrecassero alle fabbriche di proprietà
comunale e alle opere destinate al comodo pubblico».
«Provvedono alla
osservanza dei regolamenti che tutelano l'igiene pubblica; caderanno quindi sotto la
loro speciale ispezione: il mercato delle vettovaglie, le sostanze alimentari
esposte in qualunque tempo e luogo alla pubblica vendita, gli ammazzatoi o pubblici
macelli e la pescheria, i depositi di acque putride e di materie immonde ovunque si
trovino, gli animali morti o lasciati insepolti, le fabbriche o manifatture dalle
quali emanino esalazioni incomode o insalubri».
«Guardano attentamente alle
costruzioni di steccati, ponti da fabbriche, palchi o qualunque opera che possa
indurre pericolo di pubblico danno, ed in generale in tutti i casi nei quali si
tratterà della pubblica sicurezza, comodità e igiene; perciò debbono considerarsi
come investite delle ingerenze di guardie di pubblica sicurezza tanto per quello che
riguarda le cose preaccennate quanto per quello che si riferisce alla tutela delle
persone»
2
.
Il corpo delle guardie municipali era composto da dodici
uomini diretti da in Ispettore e da un Capo sezione. Regolamenti disciplinari
riguardanti il personale vennero emanati dal Consiglio comunale il 2 luglio 1872 e
il 29 dicembre 1901. Con quest'ultimo atto veniva anche disciolto il corpo delle
Guardie rurali che erano state istituite il 6 dicembre 1883 in numero di quattro.
Un profondo ampliamento delle norme precedenti venne effettuato con il
Regolamento di Polizia urbana del 19 luglio 1914
3
. Esso disciplinava, con una minuziosità puntigliosa, una materia
molto estesa senza riuscire a distribuirla entro uno schema organico. Formalmente
risultava suddiviso in 11 titoli, 287 articoli e 4 allegati. Tra le novità
introdotte, merita segnalare il titolo V con cui la Giunta municipale era
autorizzata ad istituire il calmiere «in via straordinaria e provvisoria, per quei
generi i cui prezzi di vendita al minuto ai consumatori riscontrasse eccessivi
rispetto al loro prezzo di acquisto all'ingrosso, quando eccezionali circostanze in
rapporto agli usi locali ne manifestino l'opportunità».
Una generale revisione
dei regolamenti locali di polizia urbana venne ordinata dal Ministero dell'interno
nel 1931 allo scopo di armonizzarli «con le nuove disposizioni di legge» che avevano
modificato la materia o integrato le norme preesistenti.
Il Regolamento
deliberato dal podestà di Prato il 5 dicembre 1931
4
e approvato dal
predetto il 6 novembre 1932 riprendeva sostanzialmente lo schema distributivo del
1914. I titoli venivano ridotti a nove, ma gli articoli e gli allegati erano
portati, rispettivamente, a 385 e a 6. Particolarmente sviluppata era la parte
relativa alle «Cautele dirette a prevenire ed estinguere gli incendi»,
particolarmente facili a scoppiare negli stabilimenti industriali pratesi.
Nonostante le numerose modifiche apportatevi negli anni successivi, il
Regolamento del 1932 rimase in vigore per tutto il periodo compreso dalla
documentazione qui raccolta.
L'ufficio della Polizia municipale ha dato vita,
fin dagl'inizi, ad un archivio autonomo rispetto alla Segreteria generale del
comune. Il Regolamento del 2 luglio 1872 prescriveva, a tal fine, all'Ispettore
municipale la tenuta dei registri della matricola, della massa (vestiario) delle
guardie, delle trasgressioni contestate, di qualunque concessione accordata
dall'autorità municipale per ingombro di suolo pubblico o altro, dei rapporti.
Almeno dal 1906 in avanti l'Ufficio tenne anche un proprio protocollo della
corrispondenza. Purtroppo, sia quest'ultimo che la maggior parte dei registri sopra
menzionati sono andati perduti.
La documentazione rimasta si presentava in modo
molto disordinato ed i risultati dell'intervento inventariale possono anche non
soddisfare. D'altra parte la mancata applicazione, nel passato, di un criterio di
classificazione degli affari e la notevole ampiezza delle competenze dell'Ufficio
ponevano problemi di difficile soluzione. È stato possibile riscontrare, a
cominciare dal 1906, una netta divisione fra i fascicoli annuali degli atti - allora
denominati «Carteggio» - e le minute di responsive dell'Ispettore di Polizia, allora
indicate come «Protocolli» per la loro registrazione nell'omonimo registro della
corrispondenza.
Tra i documenti particolari erano facilmente individuabili le
deliberazioni della Giunta in materia di polizia (ottenute in copia forse a motivo
del distacco dell'Ufficio dalla Segreteria), i registri delle contravvenzioni e le
licenze per il macchinario rumoroso.
Restavano invece privi di qualunque
formula d'archiviazione gli altri atti concernenti materie molto diverse ma sempre
afferenti all'Ufficio, e le carte relative al razionamento consumi e all'annona.
Nell'impossibilità di costituire raggruppamenti quantitativamente significativi
di questi atti, si è scelto di riunire in un'unica serie tutti gli atti relativi
alla Polizia che non erano organizzabili come serie di documenti particolari. Si è
creduto opportuno, inoltre, distinguere il carteggio e gli atti del servizio
annonario, dipendente dall'ufficio di Polizia, e i registri delle mercuriali.
Complessivamente, le carte concernenti gli oggetti di polizia urbana, di
pubblica sicurezza e di annona sono risultate divise in sette sottoserie chiuse al
1944: «Deliberazioni», «Atti di Polizia», «Minute di responsive dell'Ispettore di
Polizia», «Contravvenzioni», «Licenze per il macchinario rumoroso», «Servizio
annonario», «Registri delle mercuriali».