Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1530-1765Consistenza: 41 unità
Nel caso colligiano le prime forme di registrazione di debitori e
creditori sono attestate agli inizi del Trecento, ma il primo registro
superstite risale soltanto alla agli inizi del XVI secolo
1
.
Dato ormai assodato dagli studi compiuti in materia negli ultimi anni è
l'importanza fondamentale rivestita dai libri di entrate e uscite e da quelli
dei debitori e creditori per la tenuta della contabilità comunitativa
2
. Accomunate dall'essere scritture riassuntive, entrambe le
tipologie fungono da "setaccio" attraverso il quale filtrano le registrazioni
correnti tenute dai vari organi amministrativi della comunità nell'esercizio
giornaliero delle loro attività, con la differenza che mentre i primi si
riferiscono ad un "ambito temporale predeterminato e definito corrispondente al
periodo di carica del camerlengo o a sue frazioni regolari", i secondi nascono
con la funzione di poter gestire rapidamente la contabilità relativa ai debiti o
ai crediti di singoli soggetti - persone, istituzioni o affari - assumendo
quindi un "carattere aperto e di continuità"
3
.
La storia amministrativa colligiana di ancien régime, così come quella di molti comuni toscani, è
caratterizzata nel suo complesso dalla inadeguatezza cronica a far fronte ai
propri debiti, periodicamente aggravata dalla crescente pressione fiscale cui
Firenze fu costretta a far ricorso in occasione ad esempio delle frequenti
guerre che tormenteranno la regione fino alla metà del XVI secolo. La via
percorsa dai centri soggetti con sorprendente continuità fino alla fine del XVII
secolo per ovviare alla crisi, consistette nel ricorso ai mezzi tradizionali per
incrementare le entrate all'interno della struttura fiscale esistente, quali
l'aumento delle gabelle e la coercizione dei debitori inadempienti. Considerare
in particolare quest'ultimo dato ci offre la possibilità di contestualizzare
quanto avvenuto sul piano documentario nel caso colligiano, legandolo
all'esigenza che portò gli amministratori dell'epoca a voler "tenere memoria" di
specifici fatti e pagamenti. Nel dicembre 1530, pochi mesi dopo la fine
dell'assedio imperiale di Firenze, per evitare un ulteriore depauperamento del
patrimonio immobiliare comunale
4
, si
deliberò di "far cassa" con il consueto ricorso agli aumenti gabellari e
soprattutto attraverso una capillare verifica di tutti i titoli di credito
vantati dal Comune. Il risultato fu la redazione di un registro chiamato il
"Campione" frutto dello spoglio sistematico dei debitori tratti da tutti gli
"specchi" del Comune, dell'Opera del Sacro Chiodo e dell'Ospedale di
Ricovero
5
, e di un libro dei creditori impostato in
forma di dare e avere alla "veneziana"
6
. Il "Campione" afferisce solo
idealmente a questa parte della serie Contabilità dal momento che esso fu versato nel 1822
nell'archivio dell'Ospedale di S. Lorenzo, dove tuttora si trova presso
l'Archivio di Stato di Siena, insieme alle altre scritture pertinenti al
soppresso Ospedale di Ricovero allora conservate nell'archivio comunale
colligiano, alle quali fu erroneamente accostato
7
, mentre i
Libri dei creditori
(1530-1570) costituiscono la prima sottoserie afferente a questa parte di
serie
8
.
Lo zelo
profuso nella riscossione dei debiti non dovette essere particolarmente efficace
se nove anni più tardi in Consiglio generale una balìa deputata alla riforma
dell'ufficio di Gabella constatò che nei suoi libri "repperiuntur quam plures
debitores a tempore obsidionis Florentie retro"
9
. Per porre rimedio si stabilì l'elezione
annuale di un provveditore di Gabella, che sostituì il ragioniere nel controllo
della contabilità generale della comunità e che fu incaricato di tenere le
scritture relative ai debiti e ai crediti del Comune e degli enti
controllati
10
. I vecchi debiti vennero composti e registrati "alla veneziana" nei
Libri delle
composizioni dei debiti
(1538-1765),
dove continuarono ad essere annotati anche in seguito i debiti in parte
condonati su concessione del Consiglio generale
11
.
L'importante novità prevista dalla riforma della Gabella fu
l&introduzione dell'obbligo, reso definitivo, di registrare "alla veneziana"
tutti i debitori per qualsiasi "cagione" del Comune, dell'Opera e dell'Ospedale
di Ricovero in tre registri distinti "levando la somma di quel libro dove
nascesse debitore [lo "specchio"
cioè] et in quel luogo vi facci frego et di sua mano dica
posta a libro del proveditor chiamato A o B o C secondo lo chiamerà"
12
. Le annotazioni dei
pagamenti dei debitori venivano registrate "a dirimpetto della loro ragione"
nella carta di destra dopo che il provveditore aveva verificato la polizza da
lui rilasciata ai debitori e sottoscritta a mò di ricevuta dagli ufficiali che
avevano incassato materialmente il denaro
13
. Per rendere più agevole
la consultazione di questi registri di grosso formato vennero approntati dei
repertori alfabetici dei debitori, distinti fra "statuali", cioè gli abili agli
uffici cittadini, e "artigiani e contadini", ripartiti tutti a loro volta a
seconda della circoscrizione cittadina di appartenenza (terzi di Castello,
Borgo, Piano o contado)
14
. Le scritture relative ai debitori del Comune sono comprese
nella sottoserie
Libri dei debitori del Comune
che si
estende senza lacune dal 1539 al 1746, mentre quelle dell'Opera nei
Libri dei
debitori dell'Opera del Ss. Chiodo
(1539-1681)
15
. Dai
Libri dei debitori del Comune
si distaccò a partire dal 1571 la sottoserie
Libri dei debitori per
condanna
(1571-1740) contenente le
registrazioni relative ai soli debiti contratti per le condanne pecuniarie
comminate dal notaio del Danno dato o dalla curia podestarile
16
.
Contabilizzazione separata fu destinata anche all'amministrazione delle condotte
di gabelle, affitti e proventi appaltati a privati sulla quali già in precedenza
ci si è soffermati. Fino al 1595 i debiti contratti in queste occasioni,
spogliati dai libri della gabella dei contratti, venivano registrati dal
provveditore nei Libri dei
debitori insieme agli altri. In seguito invalse l'uso di
annotarli separatamente nei
Libri dei debitori per "condotte" e
affitti
(1665)
17
, indicati negli
"specchi" coevi semplicemente come "Libri delle condotte". Il materiale
attualmente superstite consta solamente di una porzione di registro risalente al
1665, frammento di una documentazione certamente maggiore conservata almeno fino
all'operazione di scarto condotta nel 1821
18
.
Ad ambiti specifici della contabilità comunale
si riferiscono anche le due sottoserie,
Libri dei crediti degli ufficiali del
Comune
(1559-1569) e
Libri dei debiti e crediti
con Firenze
(1551-1643). La prima
contiene le registrazioni relative ai crediti goduti dagli ufficiali comunali
eletti per tratta fra 1558 e 1562 ai quali era stata sospesa per quattro anni la
liquidazione del salario per far fronte al forte debito contratto dalla comunità
con le casse ducali. Da questi crediti venivano scalati i debiti spogliati nei
coevi Libri dei debitori del
Comune ad ennesima riprova dei molteplici legami fra le
varie tipologie documentarie connesse alla contabilità
19
.
L'altra,
strutturata in forma di dare e avere "alla veneziana", raccoglie invece le
scritture riassuntive tenute dal provveditore di Gabella relative ai debiti e ai
crediti con le casse fiorentine. Sulla natura e l'entità delle imposizioni
centrali si è già diffusamente discorso in precedenza: resta da aggiungere che
l'attribuzione di questa funzione al provveditore, sancita fin dal 1551 e
confermata dalle successive Riforme comunitative
20
, ne ribadì ulteriormente il ruolo di primaria importanza nel
sistema amministrativo colligiano destinato a perdurare fino alle riforme
leopoldine, come ci testimoniano ad esempio in proposito le eloquenti parole di
una balìa eletta nel 1637 in Consiglio generale per procedere alla sua elezione
per un triennio:
Il mantenimento per il futuro et il più sostanziale
per il Pubblico et uno delli principali fondamenti consiste nel provveditore di
Gabella perché tenendo la scrittura dell'annue entrate della comunità et quello
dovendo invigilare è necessario haver per persona di esquisita bontà et
diligentia acciò non s'abbia alcun riguardo all'interesse privato ma solo al
pubblico
21
.
L'ultima sottoserie, gli
Spogli dei debitori compilati dai
commissari dei Nove
(1636-1650),
comprende registrazioni relative a due importanti revisioni dei registri dei
debitori che contenevano numerose poste non aggiornate, condotte a distanza di
pochi anni l'una dall'altra. Nel 1637 aumentato ormai notevolmente il debito con
le casse di varie magistrature fiorentine
22
, si decise di percorrere la consueta via di risanamento
col ricorso alla composizione e all'esazione dei debiti vecchi per un ammontare
di 1300 scudi, approntando un nuovo registro detto "Spoglio dei crediti
vecchi"
23
. Già nel
1645 l'insuccesso di queste misure fu palesato dall'invio di un plenipotenziario
dei Nove, Zanobi Latini che procedette ad una ulteriore revisione dei titoli di
credito della comunità concretizzatasi nella compilazione di un nuovo spoglio
dei debitori, nell'aggiornamento di un secondo spoglio già compilato dal
provveditore di Gabella e nel saldo delle amministrazioni dei camerlenghi
comunitativi
24
.