Livello: serie
Estremi cronologici: 1349-1776Consistenza: 4 unità
Fra XVI e XVIII secolo non solo a Colle i contemporanei avvertirono l'importanza della conservazione di queste scritture per una spedita esecuzione della vita amministrativa, tanto da conservarli con particolare attenzione. Non sembra quindi casuale che al punto XIII della celeberrima "Istruzione ai Ministri delle Cancellerie e Archivi" inviata a tutti i corpi istituzionali del Granducato nel marzo 1746, Pompeo Neri chiedesse dettagliato conto della loro esistenza negli archivi centrali e periferici 1 . Nella sua risposta Gian Girolamo Carli accontentò di sicuro i suoi interlocutori con un'efficacia davvero singolare nella descrizione di questi libri definiti
di grandissimo uso, perché o servono di scorta per ritrovare sollecitamente i documenti originali o in breve ci istruiscono intorno ai più rilevanti interessi della comunità. Intendo dei Libri di memorie di repertori di copie estratti che da cancellieri per regolamento e istruzione de' successori o da qualche privato per pubblico vantaggio sono stati fatti. Perciò saviamente nell'istruzione si ordina che di tali Libri si faccia descrizione con accuratezza speciale2.
La serie è composta da quattro registri. Il più antico di questi fu compilato a più riprese a partire dalla fine del XV secolo, "con titolo al di fuori a lettere d'oro Capitula Comunis Collis cum Florentia" e conservato "non nel l'archivio fra gli altri, ma in luogo a parte custodito con premura" 3 . Il secondo, definito tradizionalmente il Libro giallo e contenente in massima parte gli atti già presenti nel precedente, era stato compilato fra 1560 e 1678 e veniva conservato per uso corrente in Cancelleria 4 . Il terzo Libro di memorie fu invece redatto a partire dal 1653 e aggiornato con buona continuità fino al 1776 quando le registrazioni si interruppero per poi riprendere dal 1820 fino circa al 1842, con modalità e finalità più cronachistiche che non di reale utilità amministrativa rispetto ai suoi antecessori cinquecenteschi. Completa la serie il cosiddetto Liber erectionis civitatis Collis , dove furono copiati alcuni documenti granducali e papali relativi all'innalzamento della locale collegiata in cattedrale. Sulla scorta dell'inventario del 1713 si apprende che i Libri di memorie venivano conservati in Cancelleria, dove evidentemente continuavano ad essere utilizzati 5 ; a partire dall'ordinamento approntato nel 1806 ritroviamo i primi due registri collocati, insieme al quarto, nella serie "Statuti e Riforme" insieme al materiale più antico nello "stanzino accanto alla Cancelleria", segno che evidentemente era venuta meno ormai la loro utilità nel disbrigo delle pratiche amministrative correnti. Gli interventi di ordinamento successivi collocarono questi registri definitivamente fra il materiale statutario. Nel corso del presente lavoro si è ritenuto opportuno restituire loro l'originaria autonomia, peraltro storicamente motivata oltre che dalla tradizione locale, anche dal confronto con serie omologhe presenti in altri archivi di comunità di un certo rilievo comprese nel dominio fiorentino 6 . Con il termine Libri di memorie si intende quella variegata tipologia documentaria costituita da registri destinati a contenere una vasta gamma di registrazioni connesse alle molteplici attività comunitative. La loro produzione, particolarmente feconda nelle comunità toscane a partire dal XIV secolo 7 , era finalizzata alla creazione di pratici strumenti ad uso dei cancellieri delle comunità, che potevano ritrovarvi facilmente raggruppati quegli atti la cui conoscenza era ritenuta indispensabile per il corretto svolgimento degli affari ordinari del Comune. Nell'area fiorentina in essi troviamo in misura prevalente i capitoli di sottomissione con i privilegi e le limitazioni pattuite, sopravanzati a partire dal XVI secolo da lettere, rescritti, bandi e quant'altro possibile inviato dalle autorità centrali 8 .