Livello: serie
Estremi cronologici: 1394 aprile 14-1395 marzo 22Consistenza: 1 unità
La situazione di endemica conflittualità nelle campagne del Distretto
				fiorentino sul finire del XIV secolo aveva provocato un consistente aumento della
				pressione fiscale sui centri soggetti, costretti a far ricorso a gravosi aumenti
				delle gabelle e alla contestuale riduzione delle spese ordinarie per poter sopperire
				anche alla gestione corrente delle finanze comunitative
  1
. A partire dagli anni
				Ottanta del Trecento l'assunzione di onerosi mutui ottenuti da prestatori privati si
				fece sempre più frequente, provocando una forte esposizione debitoria delle casse
				comunali colligiane
  2
. La complessa gestione dei diversi mutui accesi
				spinse nel marzo 1394 il Consiglio generale a deliberare sull'istituzione per cinque
				anni di una magistratura destinata ad affiancare i priori e i capitani di Parte
				guelfa nella stipula dei prestiti. I sette approbatores, in carica per un bimestre avevano la
				responsabilità di verificare le concrete possibilità del Comune di rifondere i
				debiti fornendo adeguate "fides et cautelas" e rispondendone di persona in caso di
					insolvenza
  3
. Tecnicamente, una volta deliberato di
				far ricorso ad un prestito ed individuato il prestatore, veniva nominato un
					sindicus incaricato di
				rappresentare il Comune nella stipula dei contratti di mutuo, che fino al 1394
				avevano trovato collocazione documentaria nei libri
					reformationum
  4
. Fra il 1394 e
				il 1395 almeno, in corrispondenza non casuale con l'stituzione degli approbatores, in valse invece l'uso di
				verbalizzare le delibere del Consiglio relative alla nomina dei sindici e i contratti di prestito veri e propri
				nel cosiddetto 
  Libro
						dei contratti di mutuo
 (1394-1395). Non è
				chiaro se l'unico registro conservato attualmente sia il superstite di una serie per
				lo meno quinquennale o se oppure tale uso sia stato ben presto
				abbandonato.

 
     
    