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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Soggetto conservatore:

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Imborsazioni e Tratte

Livello: serie

Estremi cronologici: 1473-1751

Consistenza: 41 unità

La serie raccoglie la documentazione conservata a partire dalla fine del XV secolo relativa alle operazioni di accesso agli uffici comunitativi, svolte e regolate in base alle periodiche Reforme officiorum nel Comune valdelsano 1 . Periodicamente le commissioni di reformatores, colligiani o fiorentini che fossero, procedevano alle operazioni di scrutinio (lo squittinio) e di inserimento nelle apposite borse (l'imborsazione) dei nominativi, scritti in apposite cedole (le polizze) degli elementi ritenuti idonei a ricoprire i vari uffici comunitativi per tutta la durata della Riforma 2 , durante la quale con cadenza bimestrale, secondo un rituale codificato con precisione, si procedeva alla loro estrazione (la tratta maggiore) seguita poi, per ovviare ad eventuali defezioni o divieti, da una estrazione supplementare (la trattarella) sempre sotto la vigile supervisione del cancelliere 3 . Le operazioni prevedevano l'accertamento delle condizioni di eleggibilità ritenute necessarie per ricoprire le cariche pubbliche che potevano avvenire contestualmente allo squittinio o alla tratta 4 . I requisiti più vincolanti erano quelli dell'età e della solvibilità con le casse comunali 5 . La verifica della prima condizione avveniva sulla base dei cosiddetti Libri delle età (1473-1751), dove venivano registrate le date di nascita degli eleggibili divisi per Terzo di residenza e ordinati alfabeticamente 6 , mentre quella della seconda in base agli Specchi dei debitori "statuali" (1537-1637), che il notaio di Gabella doveva leggere in Consiglio generale al momento dell'estrazione così da poter invalidare l'eventuale tratta di un insolvente. Gli specchi venivano compilati dallo stesso notaio alla fine del suo mandato bimestrale sulla scorta degli spogli corrispondenti conservati in Gabella che fino alla Riforma del 1537 erano stati utilizzati al loro posto con le stesse finalità 7 . Accanto a questa tipologia documentaria ben definita formalmente troviamo poi scritture tipologicamente eterogenee redatte col medesimo intento per uso corrente d'ufficio: è il caso del Libro dell'imbossolatore (1563-1565), che contiene per lo più registrazioni relative alla posizione debitoria degli eleggibili o alla presentazione da parte loro di garanzie fideiussorie "per godere del benefitio del tempo".
Questo complesso procedimento elettorale prevedeva inoltre dei periodi di vacazione che gli imborsati dovevano rispettare per un lasso di tempo variabile a seconda della carica rivestita in precedenza: nelle Vacchette degli uffici accettati (1561-1774) il cancelliere annotava brevemente quanto stabilito in merito dalle Riforme vigenti riservando per ogni singolo ufficio un certo numero di carte nelle quali segnava soltanto i nomi degli estratti effettivamente entrati in carica e la data di estrazione, così da poter calcolare velocemente i periodi di ineleggibilità per ciascuno. Le operazioni di tratta vera e propria venivano verbalizzate dallo steso cancelliere nei Libri delle tratte (1487-1776), dove per ogni sessione si registravano, divisi per ufficio, i nominativi di tutti gli estratti, accanto ai quali dei simboli specifici segnalavano l'ssunzione o meno in servizio 8 . I primi libri conservati risalgono alla fine del XV secolo, ma abbiamo attestazione della loro produzione già dalla seconda metà del secolo precedente, contestualmente cioè all'introduzione del sistema elettorale per tratta 9 .