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Inventario dell'archivio storico preunitario del Comune di Buggiano

Tipologia: inventario analitico

a cura di Alberto M. Onori

patrocinio: Provincia di Pistoia - Regione Toscana - Comune di Buggiano

Pubblicazione: Ospedaletto (Pisa), Pacini Editore, 2001

Descrizione fisica: pp. 261, ill. 6 a colori e b/n

Collezione: Beni culturali - Provincia di Pistoia, 17

Numeri: ISBN - 88-7781-427-6

Contenuti:

Con la pubblicazione del presente inventario prosegue l'attività della Provincia di Pistoia al fine della descrizione, tutela e conservazione delle Fonti documentarie prodotte dai Comuni.
L'impegno dell'Amministrazione Comunale ha reso possibile la collocazione di questi Fondi in locali idonei, mentre da poco si sono celebrati oltre vent'anni di attività del Comune nel campo della ricerca storica sulla Valdinievole.
Queste carte che una tradizione documentaria complessa e articolata ci ha consegnate costituiscono la memoria delle attività dei diversi istituti e magistrature che nel tempo si avvicendano nel governo del territorio. Ma questi documenti raccontano anche la storia del passaggio di Buggiano, la storia delle sue attività, dei suoi mercanti, dei suoi artigiani, delle sue famiglie, dei suoi paesi.
Quale più felice esempio di tutto ciò che non Buggiano stesso. L'impegno dell'Amministrazione Comunale nella attività convegnistica, nella ricerca sull'identità urbana a Buggiano e in tante altre iniziative ci ha restituito la storia di questa comunità e delle sue identità storica collettiva.
Un ringraziamento infine alla Regione Toscana e alla Soprintendenza Archivistica che ci hanno seguito con attenzione e disponibilità.

Luigi Giorgetti
Assessore alla Cultura
Provincia di Pistoia



Il territorio del comune di Buggiano si trova lungo il confine nordorientale della Valdinievole, all'incirca a metà strada fra le città di Lucca e Pistoia.
Area di popolamento ligure in età preromana, il territorio comunale fu probabilmente colonizzato dai veterani delle guerre ligustiche intraprese da Roma fra il III e il II secolo a. C. I coloni romani si insediarono in quest'area senza dare origine, come invece assai probabilmente avvenne altrove in Valdinievole, a strutture abitative stabili ma si limitarono a popolare il territorio in forma sparsa, facendo capo alle vicine colonie romane di Lucca e Pistoia unite dalla via Cassia Clodia, che collegava queste ultime a Luni e al Tirreno1.
All'epoca dell'invasione dei Longobardi il territorio di Buggiano fronteggiò la linea di resistenza organizzata dai Bizantini lungo il crinale appenninico e controllò il traffico lungo la via Cassia Clodia scorrente ai suoi piedi per divenire, in un secondo tempo, parte integrante del ducato longobardo di Lucca nonché della diocesi lucchese2.
In esso svolsero funzioni di governo feudale i membri della famiglia discendente da un tal Sighifredo del fu Teudegrimo detto Teuzio che prese il nome di 'da Buggiano'3 proprio perché dal possesso e dal controllo di questo luogo derivava la sua autorità.
I poteri e le competenze di questi signori feudali erano nel complesso piuttosto limitati e collegati essenzialmente al possesso di grandi estensioni di terre. Il frazionamento del patrimonio fra gli eredi attenuò il già limitato potere della famiglia favorendo una precoce nascita del comune rurale che si trovò a operare, senza controversie, sotto l'influenza, poi sotto il dominio del comune cittadino di Lucca4.
Nel 1329 Buggiano si unì contro Lucca, assieme ad altri centri della Valdinievole; dopo un momentaneo riprendersi del dominio lucchese, fra il 1338 e il 1340 Buggiano, assieme con le terre di Stignano, Colle e Borgo che attorno ad esso gravitavano a formare una comunità policentrica, passarono sotto il controllo di Firenze5. I primi statuti risalgono al 1378 e ancora in essi la comunità risulta composta dai popoli dei castelli di Buggiano e delle altre tre terre sopra citate. Questo carattere di policentricità resta per Buggiano un dato costante per tutta l'epoca ancien régime.

Il dato della policentricità è abbastanza comune per i comuni rurali di Valdinievole nel Medioevo. Policentrico è ad esempio il territorio del comune di Massa e Cozzile, che sino nel suo stemma porta le insegne delle tre località di Massa, Cozzile e Verruca, federatesi ai primi del Trecento in una sola comunità; policentrico fu, nel Settecento il territorio della cosiddetta Comunità delle Due terre di Valdinievole (Monsummano e Montevettolini), policentrico, per certi versi, è il territorio del comune di Uzzano, che riconosceva al castello della Costa una certa autonomia nel l'ambito dei propri statuti comunali. Analogamente, policentrico è il territorio buggianese, che si configura sin dai suoi statuti più antichi come una vera e propria federazione di castelli cui, nel corso del Cinquecento, si aggiunse il villaggio di nuova fondazione di Ponte Buggianese. Quest'ultimo però fu sempre avvertito come un corpo distinto e sotto certi aspetti estraneo al tessuto sociale e culturale storicamente determinatosi come 'comune di Buggiano', tanto che, alla fine del XIX secolo, esso chiese e infine ottenne di reggersi a comune autonomo6.
Ciascuna delle quattro 'terre murate' si identificava con un territorio corrispondente a quello della propria parrocchia e si integrava con le altre in una sola comunità mediante il sistema rappresentativo delle vicinanze. Ognuna di esse aveva come centro di aggregazione la chiesa parrocchia le, riconosceva nel proprio seno i propri membri in funzione della loro residenza e del proprio patrimonio terriero, per quanto esiguo esso fosse, ed esercitava con pari dignità nell'ambito del comune le proprie competenze amministrative secondo criteri rigorosamente proporzionali7. Ognuna di esse si esprimeva sul piano istituzionale nello statuto dell'opera pia collegata alla chiesa parrocchiale della propria terra e, tramite la riscossione delle quote di iscrizione all'opera stessa, godeva di una specie di autonomia fiscale, mettendo a disposizione della collettività un significativo ammontare di risorse che venivano impiegate non solo in opere di beneficenza o di solidarietà sociale e spirituale ma in opere pubbliche di notevole importanza. Ecco per quale motivo, presumibilmente, gli archivi delle opere delle quattro terre federate nel territorio di Buggiano non furono versati, dopo il 1865, negli archivi delle rispettive parrocchie come avvenne altrove in Toscana in quell'epoca ma rimasero custoditi nell'archivio del comune che le esprimeva come unica entità di fronte al governo fiorentino.
Non è questa la sede per affrontare con l'adeguata ampiezza un argomento tanto interessante e complesso. È però importante segnalare la particolarità istituzionale di enti che, altrove in Toscana, hanno rivestito un ruolo assai diverso e che, sul piano archivistico, hanno prodotto una documentazione per certi aspetti simile ma nel suo significato di fondo radicalmente differente8.

Fino alla riforma leopoldina del 1772 il comune di Buggiano, articolato nei quattro 'luoghi' federati più il villaggio di Ponte Buggianese, come si è visto sopra, fu comune appartenente al Distretto dello Stato vecchio fiorentino, vicariato di Valdinievole, sede di podesteria e di un cancelliere 'fermo' dei Nove. Il motuproprio del 23 gennaio 1775 istituì in Buggiano la comunità leopoldina riformata, secondo il regolamento generale delle comunità del distretto. Il suo territorio comprendeva i popoli dei SS. Maria Maggiore e Niccolò di Buggiano, S. Pietro Apostolo del Borgo, S. Andrea Apostolo di Stignano, S. Lorenzo del Colle e S. Michele del Ponte Buggianese. Da questa struttura si possono riconoscere i quattro 'luoghi' tradizionalmente compresi nell'ambito del comune di Buggiano e la nuova parrocchia di pianura del Ponte Buggianese, di recente costituzione sui terreni conquistati alle acque con le colmate dei secoli XVII e XVIII. In quel l'occasione venne sanzionato sul piano amministrativo il primato economico e demografico del Borgo e del piano rispetto a Buggiano e alle colline, frutto di un processo di evoluzione e trasformazione dei tradizionali equilibri ancien régime iniziato fra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento in Valdinievole. Il titolo di Comune infatti restò a Buggiano ma la sede degli uffici amministrativi e giudiziari fu trasferita definitivamente al Borgo9.

Nel periodo del governo francese (1808 - 1814) Buggiano fu mairie compresa nella Prefettura del Mediterraneo, Sottoprefettura di Pisa10.

Con la legge compartimentale del 9 marzo 1848 Buggiano fu compresa entro il territorio della prefettura di Pistoia. Con la soppressione di quest'ultima nel 1851 la competenza territoriale passò al compartimento e prefettura di Lucca, ove rimase sino all'Unità. Dal 1825 e sino alla soppressione di quest'ufficio, Buggiano fece parte del circondario di acque e strade di Pescia11.

Per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia, Buggiano fu sede di un podestà sin dal tempo anteriore alla sottomissione a Firenze. Con la metà del Trecento esso divenne di nomina fiorentina con giurisdizione civile e in parte criminale su Buggiano e 'luoghi annessi', come si diceva per designare assieme al capoluogo anche i castelli di Borgo, Colle e Stignano. La giurisdizione criminale, almeno per i reati più gravi, era invece attribuita al vicario di Valdinievole, insediato dai Fiorentini a Pescia sin dalla metà del Trecento.
A partire dai primi decenni del Quattrocento Firenze intraprese in Valdinievole un'operazione di riorganizzazione e semplificazione della struttura istituzionale della regione, nel cui quadro complessivo Buggiano rivestì un ruolo particolarmente significativo. Tale operazione dette infatti come risultato l'accorpamento a Buggiano delle podesterie di Massa e Cozzile (1419) e di Uzzano (1424) (quest'ultima sino alla seconda metà del Cinquecento). Col 1430, poi, la fisionomia complessiva della struttura delle podesterie in Valdinievole subì un'ultima rilevante modificazione con l'accorpamento dei territori delle podesterie di Montecatini e Buggiano. Queste avevano un unico ufficiale col titolo di podestà di Buggiano ma con l'obbligo di risiedere a turno sei mesi in questa comunità e gli altri sei mesi a Montecatini. Costui aveva l'obbligo di nominare un notaio residente come suo rappresentante a Massa e Cozzile e di inviare saltuariamente un altro notaio ad Uzzano. Così Buggiano, sino al 1772, si configurava come il punto di riferimento di un solo sistema istituzionale e giurisdizionale che, facendo capo come sede a questa comunità, coordinava e controllava il funzionamento di altre tre sedi (Montecatini, Uzzano e Massa e Cozzile) le quali, a loro volta, vedevano, in qualche modo, riconosciuta la loro antica autonomia12.
Questa situazione rimase invariata sino al 1772. Con la legge di riforma dei tribunali di giustizia dello stato fiorentino Buggiano divenne sede di podesteria maggiore, il cui podestà non ebbe più l'obbligo di doppia residenza. Inoltre la sua competenza venne estesa al territorio della comunità confinante di Massa e Cozzile, che perse così il proprio banco di giustizia autonomo, ed acquisì la competenza sul danno dato, precedentemente attribuita al cancelliere13.
La podesteria di Buggiano venne infine soppressa con la legge sui nuovi tribunali toscani del 2 agosto 1838. La documentazione relativa, dopo una complessa vicenda di cui si dà conto nell'introduzione alla relativa serie archivistica, si conserva oggi presso la sezione separata di Archivio di Stato di Pescia14.

È anche opportuno ricordare che sono custoditi nella sezione di Archivio di Stato di Pescia i quasi sessanta pezzi (1681 - 1808) dell'archivio del vicariato feudale di Bellavista, acquistato nel 1672 dalla famiglia Feroni che ottenne allora da Cosimo III de' Medici il titolo marchionale e la giurisdizione civile e criminale, giurisdizione che fu esercitata mediante un vicario sino alla fine del Settecento15.

Sin dalla seconda metà del Cinquecento Buggiano ebbe un proprio cancelliere, la cui competenza, analogamente a quanto si è visto per il Podestà, si estendeva al luogo di Buggiano e alle altre tre comunità dei dintorni, considerate da sempre annesse a Buggiano, cioè Borgo, Colle e Stignano. Inizialmente il cancelliere di Buggiano includeva nella propria competenza anche le località di Massa e di Cozzile che però, dal 1577 e sino al 1784, ebbero un cancelliere per proprio conto. Dopo la parentesi del governo francese (1808 - 1814) la cancelleria di Buggiano fu confermata cancelleria di quarta classe, con la competenza territoriale estesa anche alla comunità di Massa e Cozzile16.

Nell'inventario dell'archivio del cancelliere comunitativo, stilato nel 1835 a cura di Carlo Bartolini, sono elencati anche (classe XXII) gli atti e la documentazione relativa alla Deputazione per il Padule di Fucecchio, istituita con rescritto granducale del 4 febbraio 1786. Dopo la trasformazione della Deputazione in Consorzio obbligatorio e il trasferimento della sua sede a Ponte Buggianese (giugno del 1906) il suo archivio venne trasportato nei nuovi locali dove ancora si trova ed è stato recentemente riordinato. Ne è rimasto a Buggiano un solo registro, qui catalogato col n° 79717.

Gli archivi delle opere laicali affidate alla supervisione ed al controllo sugli atti da parte del cancelliere comunitativo hanno subito una sorte diversa a seconda della natura che tali enti rivestiva all'atto della loro soppressione nel 1803. Molti di essi furono trasportati a Pescia assieme a quelli di tutti gli altri enti similari; altri invece rimasero in sede e sono stati individuati e schedati come archivi autonomi18. Dopo quello che è stato detto sopra a proposito della federazione di castelli che costituiva il comune di Buggiano e, in questa prospettiva, sulla funzione anche istituzionale delle opere pie o almeno di alcune di esse, non poteva essere diversamente. È anzi evidente che, proprio per questo, i loro archivi rivestono un'importanza tutta particolare nell'economia dell'archivio storico che li comprende.
Essi sono strutturati secondo uno schema che ricorda abbastanza da vicino l'archivio di una piccola comunità o di un comune rurale di piccole dimensioni e che rispetta una logica di funzionamento abbastanza simile se non del tutto analoga: dagli statuti, nella loro prima stesura e nelle periodiche revisioni suggerite dal mutare dei tempi o imposte dalla congiuntura storica ed istituzionale (non pervenuti ma documentati nella loro esistenza) alle deliberazioni (concernenti affari pubblici di rilevanza notevole e di contenuto assai vicino a quello delle deliberazioni comunali) alle riscossioni, raccolte col sistema della formazione dei ruoli e della stesura del dazzaioli affidati al camarlingo come le imposizioni comunitative, ai saldi, soggetti alla stessa regolamentazione di quelli della comunità nel suo insieme.

Le prime notizie attinenti l'archivio del comune di Buggiano sono contenute in un libro di inventari dei cancellieri comunitativi nel quale, ad ogni avvicendamento, il cancelliere uscente verbalizzava il passaggio delle consegne al successore19. Le scritture che lo compongono sono elencate nel primo di tali inventari, datato 1613 set. 8 e stilato a cura del cancelliere dottor Rocco di Giobbe Vannelli da Pescia, successivamente integrato nel 1620, 1627 e 1639. Il cancelliere che entrò in servizio in quest' ultimo anno, ser Francesco Alberi da Massalombarda, ritenne necessario dare all'inventario del 1613, già abbastanza ben articolato sia dal punto di vista logico che materiale, una sistemazione definitiva e l'operazione evidentemente riuscì, dato che sino al 1650 i cancellieri che si succedettero nella carica si limitarono ad apportare all'inventario formato e completato dal Vannelli e dall'Alberi le necessarie variazioni di aggiornamento.
Le carte dell'archivio, all'inizio del Seicento, risultano custodite in una stanza apposita, definita "Stanza delle scritture" e risultano ordinate secondo la seguente struttura:

Serie Date estreme N° pezzi
Atti civili e criminali 1424 - 1639 348
Debitori e creditori 1442 - 1592 25
Estimi 1387 - 1619 16
Grascia e danno dato n. d. - 1638 22
Campioni 1403 - 1594 12
Saldi e ragioni 1365 - 1555 16
Riformagioni 1357 - 1639 45
Libri del comune 1501 - 1639 22
Vicinanze: Buggiano 1503 - 1639 13
Vicinanze: Colle 1575 - 1639 15
Vicinanze: Stignano 1577 - 1639 5
Vicinanze: Borgo 1573 - 1639 4
Podesteria 1512 - 1638 6
Totale 529

Vanno poi considerate "molte filze di Portate di varie sorte, quali però in grandissimo numero, et confusissime non si sono potute numerare" e "più filze di portate d'estimi, quaderni di campai, fedi, lettere, Processi de Beni del Fossetto, che per gran quantità et confuse non si sono potute numerare"20. È evidente il fine patrimoniale e non archivistico di simili inventari, stilati essenzialmente per la ricognizione della consistenza dell'archivio ai fini della verbalizzazione del passaggio delle consegne. A partire di primi del Seicento, nondimeno, si assiste ad una sorta di prima presa di coscienza, per quanto confusa, dell'importanza dell'archivio come realtà separata dal resto degli oggetti e della mobilia rispettivamente ricevuta e riconsegnata, come appare anche dall'intestazione dell'inventario del 1613 stilato dal Vannelli21; emerge inoltre, come anche in altri casi nella zona, una sia pur rudimentale suddivisione fra le carte di continuo e più immediato uso, ordinate in serie successivamente integrate ed aggiornate, e altre carte di uso più episodico e di importanza avvertita come inferiore, consegnate e ricevute senza obiezioni come ammasso di documenti indistinto e non organizzato né ordinato.

Nel 1746 il cancelliere Matteo Puccini rimise all'auditore granducale, abate Pompeo Neri, una Risposta all'Istruzione che costui aveva inviato a tutte le cancellerie toscane per avere notizie di prima mano sugli archivi delle comunità oltre che su quelli delle magistrature giudiziarie e degli altri uffici centrali e periferici dello Stato nella prospettiva di compilare, per incarico di Francesco Stefano di Lorena, un codice di leggi. Da essa è possibile ricavare una grande quantità di informazioni sulla struttura e sulla condizione dell'archivio in quell'epoca22.
Nei tempi immediatamente precedenti al suo cancellierato probabilmente il suo archivio non era tenuto nel migliore dei modi. Nella sua lettera di accompagnamento alla risposta, datata 22 aprile 1746, il Puccini diceva infatti fra l'altro: "<...> Siccome questa cancelleria, per i tempi indietro, non è stata tenuta con quella diligenza, che si doveva, così ancora non s'è potuto rispondere esattamente ai quesiti della medesima istruzione. Quando l'ordine tenuto, non fosse di satisfazione del prefato sig. Auditore, abbino la bontà di avvisarlo, che si procurerà il modo di satisfarlo nella miglior forma possibile<...>23". La sua risposta, seguendo la traccia offerta dal questionario cui si attiene, anzitutto sottolinea correttamente l'origine antica dell'archivio buggianese e il suo collegamento prima del 1338 con Lucca e i suoi archivi pubblici, "essendo cosa verissima, che anche alla giornata le antiche memorie, e i migliori documenti, se occorrono, si fanno estrarre dall'Archivio di detta città[di Lucca] detto La Tarpea, e dall'Archivio Arcivescovile"24. Restavano così a Buggiano, con solo qualche eccezione, le pergamene a partire dal 1338, in numero non eccessivo (poco più di una trentina), le copie dei capitoli di sottomissione al Comune di Firenze del 1344 e del 1370, gli statuti in pergamena sottoscritti dal Salutati, qualche altra pergamena tarda25. La struttura del governo comunitativo nel Settecento restava invece quella delineata dagli Statuti del 1565, con il costante riferimento ai quattro 'luoghi' che compongono la comunità: Buggiano, Borgo, Colle e Stignano26.
Le serie archivistiche elencate dal Puccini come rilevanti ai fini della risposta erano le seguenti:

Deliberazioni e partiti
Saldi dei camarlinghi della comunità 12 regg. a partire dal 1614 più un numero imprecisato di regg. precedenti, assai malridotti)
Deliberazioni dei grasceri (4 voll. a partire dal 1623)
Deliberazioni della deputazione della tassa di macine (2 voll.)
Dazzaioli della tassa di macine (a partire dal 1679)
Saldi della tassa di macine (2 voll.)
Deliberazioni ed atti del Danno dato (23 voll. a partire dal 1579)
Estimi (Una imprecisata quantità di registri di età medievale, "laceri e confusi", poi 2 regg. del 1568 e 2 regg. del 1644)
Dazzaioli dell'estimo del distretto
Filze di lettere e negozi dei cancellieri
Amministrazione del depositario dei pegni pretori (a partire dal 1686)
Campie dei beni del comune e dei luoghi pii (2 regg. a partire dal 1510)
Filze ed atti del podestà (556 regg. a partire dal 1423, con tre vistose lacune: dal 1429 al 1433, dal 1435 al 1440 e dal 1445 al 1450)


Gli archivi delle opere pie sono descritti con particolare attenzione. Essi possedevano, secondo la risposta del Puccini, la seguente struttura:

OPERA DI BUGGIANO
Deliberazioni e partiti (9 regg. dal 1573)
Saldi dei camarlinghi (6 regg. dal 1504; mancano gli anni dal 1547 al 1621)
Campia (1 reg.)
Contratti (1 reg.)

OPERA DI STIGNANO
Deliberazioni e partiti (6 regg. dal 1577)
Saldi dei camarlinghi (5 regg. dal 1522; mancano gli anni dal 1561 al 1643)
Campia (1 reg.)
Contratti (1 reg.)

OPERA DEL COLLE
Deliberazioni e partiti (9 regg., dal 1575)
Saldi dei camarlinghi (6 regg., dal 1500)
Campia (1 reg.)
Contratti e lettere (1 reg.)

OPERA DEL BORGO
Deliberazioni e partiti (5 regg., dal 1573)
Saldi dei camarlinghi (5 regg., dal 1633)
Campia (1 reg.)
Inventari e contratti (1 reg.)


Puccini segnala poi gli archivi di 12 compagnie laicali aventi sede presso le chiese parrocchiali, ai cui archivi, nondimeno, egli attribuiva un assai scarso valore27.
Questa sopra descritta era la documentazione archivistica che Puccini considerava, nella sua qualità di cancelliere, particolarmente importante. Essa si trovava in condizioni che, con evidente orgoglio, il cancelliere buggianese teneva a sottolineare:
Tutte queste scritture sono ben disposte, e tenute con l'Ordine dei Tempi in cui sono state fatte, et è l'un negozio distinto dall'altro. Nessuna di queste è in Foglio sciolto, ma per ciascheduna delle sopraddette ingerenze, e negozi vi è il suo libbro distinto, e ben legato, e al fine di esso al suo separato luogo si pone, ne cosa alcuna si vede in foglio sciolto, potendosi sol vedere in tal forma i Negozi di particolari Persone, come a dire istanze di defalchi di Teste, Sale, e Farine, e Scritture risguardanti il Danno dato<...>28.
L'orgoglio del cancelliere si spiegava con l'iniziativa di riordino assai probabilmente intrapresa proprio da lui. I documenti considerati di maggiore importanza vennero distinti da quelli considerati meno utili o addirittura inutili; quelli vennero rilegati e posti in ordine, questi non furono scartati ma immagazzinati in un'altra sede mentre la documentazione più antica e considerata particolarmente importante venne messa in una cassa a parte. Di essa facevano parte 35 fogli e 4 libretti di pergamena, dal 1177 al XV secolo, 40 fogli sciolti con copie di atti antichi e alcuni registri pure antichi, molti dei quali erano orma incomprensibili a causa delle condizioni del documento o per la scrittura in cui erano vergati29.

Altre notizie importanti sulla struttura dell'archivio comunale di Buggiano sono contenute in un inventario generale delle scritture ora catalogato con il numero 1063. Esso contiene gli inventari analitici delle carte e delle scritture sia dell'archivio comunale di Buggiano sia di quello di Massa e Cozzile. Il materiale inventariato si riferisce, in sede di prima stesura, al periodo compreso fra le origini e il 1781 - 1783 con qualche serie che 'sconfina' al massimo nel 1784; questo dato fa pensare ad un'inventariazione ordinata in previsione dell'unificazione dei due archivi in una sola cancelleria comunitativa, cosa che avvenne appunto nel 1784. L'inventario venne regolarmente aggiornato, per Buggiano, sino al 1834, cioè immediatamente prima della consegna del lavoro di riordino ottocentesco e rappresentò il principale strumento di consultazione ad uso dei cancellieri. Su di esso furono sistematicamente annotate anche tutte le notizie relative alle variazioni di consistenza dei fondi archivistici di competenza della cancelleria di Buggiano (soppressioni di corporazioni religiose, trasformazioni o soppressioni di uffici etc.) fra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento (circa cinquant'anni) ivi inclusa la destinazione finale delle carte quando esse venivano estratte dalla loro sede naturale (è il caso degli archivi delle corporazioni religiose soppresse, che risultano, dopo il 1808, trasferite a Pescia)30.
L'archivio risultava organizzato, nel 1784, secondo lo schema che si riporta di seguito.

Serie Date estreme N° pezzi Note
Civili 1423 - 1781 616
Deliberazioni, Riformagioni e Partiti della Comunità 1357 - 1783 59
Filze di Cancellieri, di Lettere etc. 1658 - 1782 32
Giornaletti di Deliberazioni, e Partiti della Comunità 1644 - 1784 15
Libri di Saldi di Camarlinghi della Comunità 1421 - 1782 33
Dazzajoli del Dazio della Comunità 1590 - 1784 102
Dazzajoli d'Imposizione di Viveri, Sanità etc. 1679 - 1768 14
Libbri di Danno Dato 1574 - 1743 31
Libbri di Deliberazioni, e Inquisizioni di Grascia 1691 - 1760 8
Libbri di Depositari de Pegni Pretori 1656 - 1783 31
Libbri Intitolati Campioni Antichi 1370 - 1582 17
Libbri di Registri di Lettere Magistrali, etc. 1584 - 1784 9
Libbri d'Estimo, Lirette, e Giustificazioni 1387 - 1784 25
Libbri diversi della Comunità di Buggiano 1442 - 1784 44
Libbri attenenti all'eredità Gabbrielleschi 1652 - 1686 9
Quaderni, e Portate delle Bocche del Sale 1772 - 1784 5
Libbri attenenti alla Podesteria di Buggiano, e Monte Catini 1568 - 1766 14
Libbri, e Quaderni attenenti alla Tassa di Macine, Imposizione Universale, Collette, Mezo per Cento, e Sanità, etc. come appresso 1678 - 1784 18
Dazzaioli del Macinato 1678 - 1784 108
Libri di Volture della Comunità di Buggiano 1782 - 1784 3
Libbri di diversi Luoghi Pii della Comunità di Buggiano, e prima: Opera de' SS. Giovanni e Lucia di Buggiano 1480 - 1775 24
Compagnia del Corpus Domini di Buggiano 1562 - 1771 13 Al Patrimonio Ecclesiastico di Pescia
Opera di S. Andrea di Stignano, e della Madonna del Giglio di detto luogo annessa a detta 1503 - 1782 19
Compagnia del Corpus Domini di Stignano 1621 - 1784 5 Soppressa, e consegnati al Patrimonio ecclesiastico di Pescia
Opera di San Lorenzo del Colle 1501 - 1784 27
Opera di San Pietro Apostolo del Borgo a Buggiano 1469 - 1784 17
Compagnia del SS.mo Rosario del Borgo 1502 - 1784 7 Soppressa, e sono i Libri al Patrimonio Ecclesiastico di Pescia
Compagnia di S. Antonio del Borgo 1643 - 1784 6 Soppressa, e i Libri al Patrimonio Ecclesiastico di Pescia
Compagnia di S. Giuseppe del Ponte Buggianese 1604 - 1784 7 Soppressa, e i Libri al Patrimonio Ecclesiastico di Pescia
Compagnia di S Antonio Abbate del Ponte Buggianese 1603 - 1784 4 Soppressa, e i Libri al Patrimonio Ecclesiastico di Pescia
Compagnia della Madonna del Rosario di Ponte Buggianese 1609 - 1645 2 Soppressa, e i Libri sono al Patrimonio Ecclesiastico di Pescia
Totale pezzi n° 1324


A queste carte bisogna aggiungere l'archivio della Deputazione dell'Imposizione del Padule di Fucecchio (antenata dell'odierno consorzio obbligatorio di bonifica con sede a Ponte Buggianese), costituita a norma del regio rescritto del 4 febbraio 1786 e successivamente soppressa nel 1804 (lettera del 16 aprile 1804 del Senatore Soprasindaco). I suoi atti passarono allora alla Cancelleria di Buggiano. A quell'epoca l'archivio risultava composto da 41 pezzi fra deliberazioni, campioni, mappe e dazzaioli31.

Un altro momento importante, per chi voglia seguire le vicende di un archivio comunale nella sua evoluzione, è costituito dal passaggio delle consegne, nel corso del 1808, dagli ultimi cancellieri granducali alle appena costituite mairie francesi. Esso è documentato, per Buggiano, dall'unità n. 688. Purtroppo, però, non si tratta, per questo inventario sommario, di un pezzo particolarmente importante. Esso elenca semplicemente lo stato dell'archivio all'atto della sua consegna, da parte di Luigi Wan Resent, ultimo cancelliere comunitativo prima della soppressione dell'ufficio da parte del governo napoleonico, al nuovo maire Luigi Baldini; in esso non sono contenute indicazioni particolari o annotazioni sui movimenti delle carte come invece è possibile reperire nell'inventario stilato alla fine del Settecento. Si ha anzi la conferma che quell'inventario rima se in uso durante tutto il periodo del governo francese, costituendo esso e non altri documenti lo strumento principale (starei per dire unico) per la consultazione e il reperimento dei pezzi ad uso degli uffici comunali.

Dopo il 1814 e il ritorno del governo granducale la situazione non cambiò di molto. Sino al 1835 fu sempre l'inventario del 1784 a rappresenta re il punto di riferimento principale cui tutti si rivolgevano per orientarsi nell'archivio; altri inventari veri e propri mancano del tutto.
Era comunque chiaro che un inventario così vecchio, per quanto ben organizzato, analitico e costantemente aggiornato, si faceva ogni anno meno adeguato a far fronte alle ordinarie esigenze degli uffici. Fu per questo che con deliberazione del Magistrato comunitativo del 20 maggio 1833, essendo cancelliere Tommaso Denti, fu stabilita la necessità di fare un nuovo inventario dell'archivio "per non essere in regola quello esistente". Con successiva deliberazione dell'8 luglio furono nominati i due deputati della commissione per lo scarto dei documenti inutili, nelle persone del dr. Francesco Salvadori e del dr. Luigi Grassi. Costoro, con rapporto in data 24 settembre, avevano individuato per lo scarto 50 volumi di estimi antichi e 12 fasci di portate per la tassa del sale, di macine e pie' tondo, per un totale di 696 libbre di carta. Nel frattempo, sotto la responsabilità e la sorveglianza del cancelliere Alessandro Ticciati il dr. Carlo Bartolini aveva provveduto a riordinare l'archivio. Le spese vive per il riordino ammontarono a £ 75. Il tempo necessario per il riordino fu di 80 giorni. Giuseppe Cavalieri impiegò 25 gg. per traslocare, spolverare e ricollocare il materiale archivistico riordinato. Con deliberazione del giorno 8 ottobre 1835 il Magistrato prese atto del riordino, ne esaminò la copia e approvò contestualmente sia lo scarto quale proposto dalla deputazione, da inviare al macero alle cartiere di Pescia, che l'inventario e la sua copia quali presentate dal dr. Bartolini. Avendo trovato il lavoro adeguato alle richieste e alle aspettative i membri del Magistrato, sotto la presidenza del gonfaloniere Carlo Sannini e con l'assistenza del cancelliere Alessandro Ticciati, ordinarono di corrispondere agli operatori la loro retribuzione, consistente in 230 lire per Carlo Bartolini, il riordinatore, in 30 lire per il suo coadiutore Giuseppe Cavalieri oltre a un rimborso di 65 lire dovuto al Bartolini per avere egli anticipato a suo carico le spese per il materiale necessario al suo lavoro: il tutto per l'ammontare complessivo di 325 lire32. L'inventario di Bartolini rimase in uso sino al 1865 e fino a quella data fu regolarmente e sistematicamente aggiornato.

Le operazioni dell'attuale riordino ebbero inizio nel settembre del 1993, grazie ad un finanziamento dell'amministrazione provinciale di Pistoia tramite il competente assessorato, integrato da un contributo dell'amministrazione comunale di Buggiano.
La documentazione era custodita nella prestigiosa sede del recentemente restaurato Palazzo del podestà in Buggiano castello, a due passi dalla Badia di Santa Maria, nel punto più alto del paese. Il materiale documentario era in buone condizioni di conservazione, allineato in scaffalature metalliche a norma e dotato di uno strumento di consultazione sintetico ma preciso redatto da Enrico Coturri nel 1981. Tale riordino, l'ultimo in ordine di tempo prima dell'attuale, era avvenuto, per motivi del tutto indipendenti dalla volontà del riordinatore, in condizioni di lavoro assai precarie e necessariamente condotto in tempi assai ristretti, assolutamente incompatibili con la realizzazione di un inventario completo in ogni sua parte33. Per questo motivo le serie archivistiche formate in quell'occasione presentavano alcune incongruenze e le unità 'multiple' che si erano formate nel corso degli anni non erano state ricondizionate tutte in modo corretto Mancavano inoltre alcune informazioni essenziali e il materiale non era stato ispezionato integralmente.
Il lavoro di schedatura immediatamente intrapreso si è avvalso con grande profitto dell'inventario Coturri, che ha costituito un punto di riferimento sicuro e una traccia assai agevole anche per risolvere alcuni problemi posti dalla documentazione. In particolare, si sono rinvenute alcune unità archivistiche consistenti in pacchi legati con spago che contenevano fasci di documenti sciolti, spesso pertinenti a differenti serie.
In questi casi, in un primo tempo si è provvisoriamente schedato il con tenuto di ciascun fascio di documenti al fine di identificarlo correttamente e di individuare, se esisteva, la logica che aveva presieduto alla sua formazione; in un secondo momento le schede frutto di tale lavoro sono state collocate al posto che spettava loro secondo le norme archivistiche moderne, attribuendo a ciascun pezzo così identificato sia il numero definitivo sia la specificazione del numero sotto il quale esso era stato compreso nel vecchio inventario; infine si è provveduto a smembrare fisicamente i pacchi collocando i singoli pezzi sugli scaffali secondo il nuovo numero di inventario. In quest'ultima fase si anche proceduto, ove necessario, a ricondizionare le unità archivistiche così individuate per evitare dispersioni o danneggiamenti; una tale operazione è stata ritenuta indispensabile in quanto, anche se tale materiale era pervenuto condizionato in modo diverso, tale condizionamento non era avvenuto all'atto della sua produzione ma in seguito al riordino del 1835, nel corso del quale si erano confezionate unità 'anomale' alterando arbitrariamente l'ordine secondo cui i documenti erano stati prodotti.
Solo nel caso dei documenti risalenti al tempo del governo francese si è scelto, invece, di lasciare i pacchi nello stato in cui sono pervenuti, in quanto lo stato di disordine in cui si sono reperiti non risale a un intervento posteriore alla loro produzione ma è attribuibile a una precisa circostanza storica: essi, infatti, non vennero ordinati nell'archivio della mairie, forse per mancanza di tempo o per cause ancora sconosciute e, pervenuti in disordine nelle mani del riordinatore Bartolini, tali rimasero in quanto costui si limitò a inventariarli come "fogli sciolti, e da riordinarsi". Il disordine di tali documenti, pertanto, rappresenta un dato storico concreto corrispondente a una particolare situazione istituzionale che si è ritenuto opportuno rispettare. Per questo ci si è limitati a identificare, descrivere e ricondizionare ciascun pacco conservandone però intatta la struttura.

Al termine di queste complesse operazioni di riordino è stato possibile valutare in 1383 il numero delle unità archivistiche che costituiscono l'archivio preunitario del comune di Buggiano, comprese nell'arco di tempo fra il 1378 e il 1865. Esso risulta costituito da più archivi distinti: quello del comune e comunità, quello della cancelleria comunitativa e quello del giusdicente civile (di quest'ultimo archivio sono rimasti solo pochissimi registri, mentre gli altri si trovano presso la sezione di archivio di Stato di Pescia). Sono inoltre presenti, e schedate a parte come archivi autonomi, le carte delle opere pie laicali presenti e attive nel territorio della cancelleria di "Buggiano e luoghi annessi", come recita il suo nome ufficiale.
Per una questione abbastanza curiosa di eredità, nell'archivio comunale di Buggiano è anche custodita una parte dell'archivio privato della fami glia Gabrielleschi, titolare della 'spezieria' (oggi si direbbe 'farmacia') di Borgo a Buggiano. Benché si tratti essenzialmente di libri contabili, dal loro esame è possibile farsi un'idea della natura e dell'entità del consumo delle medicine nel Seicento. Per ulteriori notizie si fa rinvio alla introduzione alla serie.

Il presente inventario si articola come segue. La prima sezione si riferisce agli atti relativi al comune, poi comunità di Buggiano dal 1378 al 1808. Nella seconda sezione sono compresi gli atti prodotti dalla cancelleria comunitativa di Buggiano e luoghi annessi (Borgo a Buggiano, Colle di Buggiano, Stignano), conservati a partire dal 1602 e fino al 1808, quando fu temporaneamente soppressa dal governo francese. Nella terza e quarta sezione sono contenuti rispettivamente i documenti della mairie di Buggiano (1808 - 1814) e quelli della ricostituita comunità (1814 - 1865). Nella quinta sezione sono compresi gli atti della cancelleria ed ufficio del censo di Buggiano, dopo il ritorno dei Lorena e sino all'Unità.
Seguono le carte degli archivi delle opere pie attive nei luoghi della cancelleria: opera dei santi Giovanni e Lucia di Buggiano, di San Pietro Apostolo del Borgo, della SS.ma Vergine del Giglio di Stignano, di San Lorenzo del Colle di Buggiano, di S. Andrea Apostolo di Stignano, molto antichi (a partire dal 1454) e particolarmente interessanti. Ognuno di questi gruppi di documenti è stato identificato come archivio di un ente a sé stante.
Chiudono il lavoro quel che resta dell'archivio della Podesteria di Buggiano, i cui registri sono ora conservati presso la sezione di Archivio di Stato di Pescia, e i registri della spezieria Dei-Gabbrielleschi.
Si tenga presente che nell'archivio di Buggiano è anche contenuto svariato materiale interessante relativo al territorio comunale di Massa e Cozzile oppure prodotto da suoi uffici o da enti che in esso avevano sede.

È nei progetti dell'Amministrazione comunale pubblicare quanto prima sia l'inventario dell'archivio preunitario che quello dell'archivio postunitario a suo tempo redatto da G. Nanni ed I. Regoli. Inoltre si sta progettando di riunire in una sola, degna e adeguata sede tutti i fondi storico-archivistici di Buggiano, che contano in tutto quasi seimila unità, al fine di consentire agli studiosi la loro consultazione in condizioni ottimali e custodire in un solo spazio l'intero patrimonio di memorie che costituisce l'identità storica dei cittadini buggianesi.

È infine doveroso da parte del riordinatore di questo archivio citare tutti quelli che hanno in qualche modo contribuito al compimento del presente riordino. Anzitutto all'Amministrazione comunale di Buggiano, nelle persone dei sindaci, Michele di Paolo e dr. Oreste Gonfiotti e Alfio Pellegrini, degli assessori alla cultura, prof. Giancarlo Monti, Renzo Biondi, nonché alla Amministrazione provinciale di Pistoia e per essa l'assessori alla cultura dr. arch. Nicola Risaliti e Luigi Giorgetti, un ringraziamento cordiale per la fiducia che gli hanno dimostrato affidandogli il delicato incarico, il secondo in Valdinievole nell'arco degli ultimi anni. Un ringraziamento anche alla Sovrintendenza archivistica, nelle persone del Sovrintendente, dr.ssa Paola Benigni, e dei funzionari dr.ssa Sandra Pieri e dr.ssa Raffaella De Gramatica, che non hanno mai fatto mancare il loro consiglio e il loro aiuto prezioso. Omero Nardini e Metello Bonanno, rispettivamente bibliotecario della biblioteca comunale di Buggiano e funzionario dell'Amministrazione provinciale di Pistoia, mi hanno aiutato sul fronte del rapporto con le strutture burocrati che, con azioni e consigli. Grazie di cuore alla prof.ssa Elsa Bartolini, di Pescia, per l'impegno concreto e disinteressato di cui per mesi mi sono potuto avvalere. Ha anche collaborato al lavoro, aiuto prezioso e sostegno affettuoso, mia moglie, Daniela Radicchi.

Alberto M. Onori



Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati adottati i seguenti criteri:
- la data dei documenti è riportata secondo lo stile moderno.
- nella descrizione del documento il titolo originale, quando si è ritenuto opportuno e significativo indicarlo, è riportato in corsivo, l'incipit fra virgolette, il titolo attribuito dal riordinatore in tondo fra parentesi quadre.
- eventuali integrazioni o ricostruzioni congetturali sono racchiuse fra parentesi quadre: le lacune riscontrate nelle serie documentarie sono indicate con una linea punteggiata.
- accanto all'attuale numerazione è riportato, entro parentesi tonda, il vecchio numero di inventario, preceduto dalla sigla I35 quando si tratta del numero dell'inventario del 1835; qualora siano state rintracciate due o più numerazioni precedenti cronologicamente si indica per prima la più antica.
- di ogni unità documentaria si segnalano il condizionamento e il numero delle carte, solo quando sono numerate: con asterischi si indica lo stato di conservazione, da mediocre a cattivo a pessimo (rispettivamente uno, due e tre asterischi).
- quando una singola unità documentaria contiene più pezzi che richiedono una descrizione individuale, il fatto viene segnalato e i pezzi in essa contenuti vengono riportati di seguito in corpo minore.

Di seguito, in ordine alfabetico, si riporta per esteso l'indicazione bibliografica delle opere citate con maggiore frequenza, a fianco della forma abbreviata con la quale compaiono nel testo:

ANTONIELLA A. ANTONIELLA, L'archivio comunale preunitario. Tipologia documentaria in uno schema ordinativo, fascicolo ciclostilato a cura della Soprintendenza archivistica per la Toscana, Firenze, 1984
ANTONIELLA, Cenni A. ANTONIELLA, Cenni sulle istituzioni comunali preunitarie toscane e sui loro archivi, fascicolo ciclostilato a cura della Sovrintendenza archivistica per la Toscana, Firenze 1979
Bandi e Ordini Bandi e ordini da osservarsi nel Granducato di Toscana, voll. 1-66, Firenze 1747 - 1859
Bollettino delle Leggi Bollettino delle Leggi, Decreti imperiali e Deliberazioni della Giunta di Toscana, pubblicate nei Dipartimenti dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo, voll. I-XVIII, Firenze 1808 - 1811
CANTINI Legislazione toscana raccolta e illustrata dal Dottore Lorenzo Cantini socio di varie Accademie etc., tomi I-XXX, Firenze 1800 - 1807
REPETTI E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, voll. 1-6, Firenze 1833 - 1845 (rist. fotomecc., Firenze 1972)

Per la descrizione delle singole unità documentarie sono state usate le seguenti abbreviazioni:

c. - cc. = carta, carte
cam. = camarlingo
canc. = cancelliere
cart. = cartone
c. s. = come sopra
dep. - depp. = deputato, -i
d.lo = dazzaiolo
d.rio = depositario
fasc.- fascc. = fascicolo, -i
leg.- legg. = legato, -i
n. n. = non numerato
n. ril. = non rilevabile
n. sp. = non specificato
p. - pp. = pagina, -e
perg. = pergamena
pod. = podestà
reg.- regg. = registro, -i
rep.- repp. = repertorio, -i
s. cop. = senza coperta
s. d. = senza data
uff. = ufficiale



Comune e comunità di Buggiano (XIV sec. - 1808)

Statuti e riforme

Deliberazioni e partiti

Imborsazioni, tratte e squittini

Fiumi, acque e strade

Campioni

Accolli, ruoli e rendiconti

Affari di Grascia

Inquisizioni e sentenze

Deliberazioni e partiti di Grascia

Registri dei prezzi delle grasce

Mercuriali

Incanti

Registri dei mandati

Entrate e uscite e saldi

Entrate e uscite

Saldi

Estimo del distretto e delle entrate comunitative

Dazzaioli

Dare e avere dei camarlinghi

Tassa del macinato

Deliberazioni

Riscontri e reparti

Dazzaioli

Saldi

Spogli di debitori

Marchesato di Bellavista - Tassa del macinato

Tassa di teste

Quaderni del reparto e riscontri

Colletta universale ed altre imposizioni straordinarie

Collette universali

Imposizione prediale 'antica'

Tassa sulle bestie dal pie’ tondo

Imposizioni straordinarie in materia di sanità

Altre imposizioni straordinarie

Banca del Danno dato

Tratte dei campai

Libri di accuse

Libri di accuse dei campai

Accuse di particolari

Sentenze ed atti

Registri delle Deputazioni di sanità

Varie

Cancelleria comunitativa di Buggiano (XVI sec. - 1808)

Filze di lettere e negozi

Lettere e negozi

Copialettere

Memorie e contratti

Giornaletti

Contratti

Cause civili

Obblighi dei camarlinghi

Inventari

Estimi e catasti

Editti e notificazioni

Parrocchia del Ponte Buggianese. Decime parrocchiali

Descrizioni dei beni

Dazzaioli della riscossione

Affari relativi ad opere e luoghi pii laicali

Mairie di Borgo a Buggiano (1808 - 1814)

Deliberazioni del Consiglio municipale

Carteggio ed atti

Missive

Responsive

Carteggio ed atti

Carteggio del Giudice di pace

Avvisi, registri, notificazioni e decreti

Bilanci

Inventari

Stato civile francese

Registri di nascite

Ponte Buggianese. Registri di nascite

Denunzie di matrimoni

Registri di matrimoni

Registri dei morti

Ponte Buggianese. Registri dei morti

Imposizioni

Rendite comunitative. Registri e dazzaioli

Imposizioni di fiumi. Registri e dazzaioli

Comunità di Buggiano (1814 - 1865)

Deliberazioni magistrali e consiliari

Deliberazioni del Consiglio municipale

Deliberazioni del Collegio dei Priori

Deliberazioni e partiti del Consiglio e del Magistrato

Imborsazioni e tratte per gli uffici

Carteggio del Gonfaloniere

Fiumi, acque e strade

Fossi Standipescio e Standipescino — Campioni e ruoli

Dazzaioli

Fosso Uzzanese

Altre imposizioni di fiumi

Campioni e accolli di strade

Reclutamento militare

Deliberazioni della Deputazione

Carteggio ed atti

Liste di leva

Guardia civica

Guardia nazionale

Elezioni

Obblighi e proventi

Carteggio e documenti

Dazzaioli

Tassa prediale e dazio comunitativo

Dazzaioli

Saldi

Tassa di famiglia

Reparti

Istanze

Ruoli

Dazzaioli

Altre imposizioni

Tassa straordinaria di guerra

Tassa sui cani

Tassa di ricchezza mobile

Repertori e notifiche in materia fiscale

Registri degli emolumenti

Prospetti, note, tabelle e repertori

Bilanci di previsione

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati

Repertori delle assegnazioni

Registri dei mandati

Rendimenti di conti

Documenti di corredo ai rendimenti di conti

Censimenti

Censimenti granducali

Censimento del 1861

Miscellanea di documenti

Cancelleria e Ufficio del censo di Buggiano (1814 - 1865)

Inventari

Filze di lettere e negozi

Copialettere

Filze di lettere e negozi

Atti magistrali

Carteggio del Cancelliere

Nuovo catasto

Stato civile dei non cattolici

Notificazioni e intimazioni

Notificazioni

Intimazioni

Affari relativi a opere e luoghi pii laicali

Le opere e i luoghi pii del territorio buggianese (1454 - 1933)

Opera dei santi Giovanni e Lucia di Buggiano

Statuti

Carteggio

Deliberazioni e partiti

Inventari

Livelli

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati

Libri mastri

Saldi, ragioni, sindacati e rendimenti di conti

Documenti a corredo dei rendimenti di conti

Contratti

Opera di san Pietro apostolo di Borgo a Buggiano

Carteggio

Deliberazioni e partiti

Campie, campioni e inventari

Incanti e livelli

Dazzaioli

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati

Saldi, ragioni, sindacati e rendimenti di conti

Registri contabili particolari

Documenti a corredo dei rendimenti di conti

Cause, contratti, legati e testamenti

Opera della SS.ma Vergine del Giglio

Bilanci di previsione

Livelli

Dazzaioli

Ruoli delle rendite patrimoniali

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati

Saldi, ragioni, sindacati e rendimenti di conti

Documenti a corredo dei rendimenti di conti

Opera di san Lorenzo del Colle di Buggiano

Carteggio

Deliberazioni e partiti

Campie, campioni e inventari

Livelli

Bilanci

Dazzaioli

Spogli dei debitori

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati

Saldi, ragioni, sindacati e rendimenti di conti

Registri speciali di contabilità

Documenti a corredo dei rendimenti di conti

Contratti

Opera di sant'Andrea apostolo di Stignano

Carteggio

Deliberazioni e partiti

Bilanci di previsione

Livelli

Dazzaioli e ruoli delle rendite

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati

Ruoli delle rendite

Saldi, ragioni, sindacati e rendimenti di conti

Documenti a corredo dei rendimenti di conti

Contratti

Podesteria di Buggiano

Podesteria di Buggiano. Atti civili e criminali

Archivio della spezieria Dei-Gabrielleschi

Giornali di cassa

Libri di debitori e creditori

Opere a stampa



La bibliografia recente che si è accumulata sulla storia antica e medievale della Valdinievole negli ultimi anni inizia ad essere di mole notevole. Se ne dà qui solo un saggio schematico, elencando i lavori principali.
Sull'assetto idrografico e, in senso più ampio, orografico e geografico, cfr. il datato ma sempre valido lavoro di M. P. PUCCINELLI, La Valdinievole, Roma 1970, che rappresenta il primo studio organico moderno su tali argomenti. Esso era stato preceduto da alcuni studi specifici o di carattere generale, i più utili dei quali sono E. PADERI, Variazioni fisiografiche del bacino di Bientina e della pianura lucchese durante i periodi storici, nel vol. coll. Scritti vari sulla geografia fisica e antropica d'Italia, Roma 1932, p. 90-sg.; G. BARBIERI, Memoria illustrativa alla carta dell'utilizzazione del suolo della Toscana, Roma 1966, p. 89; ID., Toscana, Torino 1972, pp. 252-253; E. REPETTI, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze 1833, vol. II, p. 566; vol. IV, p. 13. Più recente la raccolta di studi compresa in Atti del convegno sulla viabilità della Valdinievole dall'antichità ad oggi, (Buggiano, giugno 1981), Bologna 1982, con particolare riguardo agli interventi di L. MORETTI, La viabilità medievale in Valdinievole, pp. 45-62, e di M. AZZARI - L. ROMBAI, La viabilità della Valdinievole in età leopoldina, pp. 63-111. Altre informazioni interessanti nel volume, assai più recente, Atti del convegno su l'identità storico-geografica della Valdinievole (Buggiano, giugno 1995), Buggiano 1996, con particolare riguardo agli interventi di M. P. PUCCINELLI, La Valdinievole. L'unità della regione nei suoi aspetti fisici. Gli insediamenti e le vicende storiche dalle origini al XVIII secolo, pp. 17-34 e di L. ROMBAI, La costruzione storica di una regione geografica: l'organizzazione amministrativa della Valdinievole in età moderna e contemporanea, pp. 93-115. La problematica archeologica fu affrontata organicamente una prima volta nel bel saggio di M. PASQUINUCCI, Alcune considerazioni sul popolamento antico e medievale della Valdinievole, nel volume curato da C. VIOLANTE - A. SPICCIANI, Pescia la Valdinievole nell'età dei Comuni, Pisa 1996, p. 19-sg.; questo volume raccoglie gli atti dell'omonimo convegno tenutosi a Pescia i giorni 23-25 ottobre 1986. Del saggio di Pasquinucci si segnala la bibliografia citata in nota, che rappresenta la quasi competa rassegna degli studi disponibili all'epoca della sua stesura. Cfr. poi A. VANNI DESIDERI - A. DANI, Archeologia del territorio di Fucecchio, Fucecchio 1985; D. DESIDERI - N. FREDIANI, Ritrovamenti di archeologia classica fra Valdinievole e Valdelsa, "Erba d'Arno", 40-41, 1990, p. 35; N. RAUTY, Monsummano dalle origini all'età comunale, in "Società pistoiese di storia patria", "Quaderni del territorio pistoiese", n. 8, Pistoia 1989, p 2; G. BERTI, Larciano dalle origini all'età comunale, ivi, n. 5, Pistoia 1987, pp. 1-2; R. BERRETTI - G. FLORI - E. PIERI, Tombe a incinerazione in Valdinievole, Larciano 1979, pp. 31-37; G. CIAMPOLTRINI, Un ritrovamento archeologico del Settecento nei pressi di Pescia, "Bullettino storico pistoiese", LXXXIII (3a serie, XVI), pp. 127-sgg.; S. PETRUCCI, L'industria epipaleolitica di Pian delle Bombole, in Preistoria d'Italia alla luce delle ultime scoperte, Atti del convegno (Pescia, 1984), Pescia 1987, vol. IV, p. 9-sg. Cfr. anche ID., (in collaborazione con F. VIANELLO), Segnalazione della scoperta di una industria di facies sauveterroide in località Casa Finucci (LU), ivi, p. 15-sg. Quando queste righe vedranno la luce, saranno pubblicati gli atti del convegno di Buggiano sull'archeologia della Valdinievole, tenuto si nel giugno del 1996, nel corso del quale sono stati resi pubblici i risultati delle campagne di scavo intraprese dal prof. Marco Milanese in collaborazione colla Sovrintendenza Archeologica per la Toscana, il Gruppo autonomo di ricerca scientifica e il Comune di Pescia a partire dal 1991.
Sulla questione delle centuriazioni romane nel Pistoiese o nelle aree territoriali adiacenti cfr. anzitutto N. RAUTY, Storia di Pistoia, cit., pp. 16-18 (e altre notazioni sul sistema stradale ivi sviluppato si nel cap. 11.3, La rete stradale: chiese, monasteri, ospizi, p. 119-sg.); più specifico G. BERTI, Tracce di centuriazione romana nel territorio pistoiese, "Bullettino storico pistoiese", LXXXVII (1985), pp. 3-26; v. anche N. RAUTY, Agliana dalle origini all'età comunale, "Quaderni del territorio pistoiese", n. 1, Pistoia 1986, pp. 1-6; L. GAI, Quarrata dalle origini all'età comunale, "Quaderni del territorio pistoiese", n. 2, Pistoia 1986, pp. 13-15.



Codifica:
Cristina Gramuglia, 2003
Paolo Santoboni, revisione, marzo 2010