Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1694 - 1774Consistenza: 11 unità
Il finanziamento delle spese straordinarie dello Stato, sino al 1692, si realizzava mediante il prelievo delle somme occorrenti di volta in volta; tali prelievi erano detti balzelli, accatti, prestanze o donativi e le modalità di riscossione erano sempre differenti. Nel giugno del 1692 fu introdotta una imposta fissa su tutti i redditi, pari allo 0.50% dell'imponibile, che servì a finanziare, unitamente alla tassa sulle bestie dal pie' tondo e alla gabella sulla loro contrattazione, il Monte Sussidio Vacabile creato in quella stessa occasione. L'imposta era applicata nei confronti dei mezzadri e di tutti gli altri produttori di reddito. I primi erano classificati in sei classi riferite all'ammontare annuo, ridotto in denaro, della sola parte colonica del podere che ciascuno di essi lavorava; gli altri erano tenuti a denunziare il proprio reddito mediante portate da esaminarsi da parte dei deputati della tassa. Costoro, sulla base delle informazioni così raccolte, provvedevano a redigere dei registri di reparto che costituivano il riferimento per la stesura dei dazzaioli da consegnare al camarlingo per la riscossione. Nello stesso tempo si istituirono la tassa sopra le parrucche e quella sui cocchieri e servitori. In linea di principio la tassa colpiva il reddito così determinato nella misura dello 0.50%; da qui il suo nome corrente di tassa del mezzo per cento. Talvolta, però essa veniva aumentata con provvedimenti amministrativi anche di molti punti in percentuale (sino al 7%) e, sulla base di essa, furono stabilite sovrimposte sino al 20%, sempre con lo scopo di finanziare il fabbisogno straordinario della amministrazione statale. Questa imposizione venne abolita dall'ultimo granduca Medici, Gian Gastone, nel quadro di una serie di misure di risanamento delle finanze dello Stato, con editto del 7 agosto 1726. In tale occasione vennero anche soppressi il Magistrato delle Collette e il relativo tribunale. Di essa sono conservati, per il comune di Buggiano, una busta di carteggio, i registri del reparto e due registri di saldi, dal 1694 al 1745.