Livello: serie
Estremi cronologici: 1421 - 1819Consistenza: 37 unità
La contabilità
comunitativa era affidata alla responsabilità di camarlinghi generali che, allo scadere
della carica, erano tenuti a rendere il conto del loro operato. Le operazioni di
riscossione delle entrate e di liquidazione delle spese, così come la contabilizzazione
di tutti i movimenti di somme di denaro erano iscritte in registri di entrata ed uscita
che venivano riscontrati da appositi incaricati del comune affiancati dal cancelliere
comunitativo e poi, riportati su registri definitivi, dopo il riscontro, erano inviati
al Magistrato dei Nove conservatori per un'ulteriore verifica. Di questo uso resta
traccia soltanto per i registri più antichi (fino al 1508), dei quali restano frammenti
delle due serie parallele (entrate e uscite e saldi). Dopo quella data sono conservati
soltanto i registri dei saldi. I registri di questa serie documentano l'attività
contabile del comune dal 1421 al 1808, con poche lacune. La durata in carica del
camarlingo, inizialmente di sei mesi, a partire dalla metà del XVI secolo passò a dodici
mesi. Dal 1421, anno cui risale il registro più antico, al 143, l'annualità
amministrativa aveva inizio col mese di ottobre di ogni anno sino all'aprile successivo;
a partire dal 143 e sino al 1774 esso comprende l'arco dell'anno solare, da gennaio a
dicembre; dal 1775, infine e fino al 1808 i dodici mesi dell'amministrazione iniziavano
col primo di maggio e terminavano al 30 aprile dell'anno successivo. Nei registri più
recenti si nota la tendenza a confermare il camarlingo anno dopo anno per periodi anche
piuttosto lunghi. I registri più antichi contengono, oltre alla contabilità del
camarlingo generale, anche quella relativa ad altre amministrazioni. Questa
documentazione, della quale si evidenzia il particolare interesse, è di volta in volta
indicata nel contesto della descrizione dei volumi che la contengono.