Livello: serie
Estremi cronologici: 1750 - 1754Consistenza: 1 unità
Nel 1675 il granduca di Toscana, nel quadro di una generale operazione di ridimensionamento dei suoi possedimenti, costituì in feudo la propria grande fattoria di Bellavista, concedendola, col titolo di marchesato, al ricco mercante empolese Francesco Feroni. Costui, nel 1691, chiese ed ottenne l'autorizzazione a riscuotere direttamente, sul territorio del feudo, tanto la tassa del macinato che quella del sale, in precedenza amministrate e riscosse dai comuni di Buggiano e di Massa e Cozzile, originariamente competenti in tale materia(26). Quando, con la riforma comunitativa, l'amministrazione di tali imposizioni fu attribuita alle comunità riformate, alcuni esemplari tratti dalla documentazione del feudo vennero trasferiti presso le cancellerie comunitative per poter redigere, sulla base dei dati in essi contenuti, i nuovi ruoli fiscali. Solitamente, dopo tali operazioni si provvedeva alla restituzione del materiale utilizzato come fonte; nel caso di Buggiano, almeno per un caso, esso è rimasto custodito nell'archivio della comunità. Date le sue particolari caratteristiche si è ritenuto opportuno raccoglierlo in una serie autonoma collocata, però, immediatamente dopo quella principale cui è strettamente collegata dal punto di vista tecnico oltre che storico. Per ulteriori informazioni sul feudo di Bellavista si rinvia all'introduzione alla serie Cause civili.