Livello: serie
Estremi cronologici: 1817 - 1865Consistenza: 1 unità
Dopo il 1808 la competenza in materia di anagrafe e stato civile tornò, per i cittadini di culto cattolico, nelle mani dei parroci. Costoro, però, diversamente che in precedenza, si configuravano come ufficiali laici, tenuti alla compilazione di un registro apposito che, riempito in duplice esemplare, era consegnato al cancelliere comunitativo e da quest'ultimo periodicamente inviato a Firenze presso l'ufficio dello Stato civile toscano, istituito nel 1817 nell'ambito della Segreteria del Regio Diritto. La tenuta dei registri di stato civile per gli individui di culto non cattolico fu invece affidata direttamente ai cancellieri comunitativi, con le stesse modalità di compilazione e trasmissione a Firenze che dovevano rispettare i parroci. Solitamente (ed è anche il caso di Buggiano) i registri di nascite, matrimoni e morti restavano in bianco, data l'esiguità della presenza di individui non cattolici in queste zone del Granducato.