Livello: serie
Estremi cronologici: 1865 - 1966Consistenza: 65 unità
In base alla legge comunale e provinciale del 20 marzo 1865
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, vennero istituiti in ogni Comune il Consiglio
comunale e la Giunta municipale. Il Consiglio, composto da un numero variabile di
membri in proporzione al numero degli abitanti, presieduto dal sindaco (di nomina
regia, prima, ed eletto dal consiglio stesso dopo il 1889), andava a sostituire il
Consiglio generale delle comunità, la cui ultima regolamentazione risaliva al 1859.
A Vinci, i venti consiglieri erano eletti, ogni cinque anni, dai cittadini che
avevano compiuto i 21 anni, godevano dei diritti civili e pagavano annualmente
almeno quindici lire per contribuzioni dirette. All'inizio, il consiglio di Vinci
prese ad adunarsi in due sessioni ordinarie: una primaverile, per rivedere le liste
elettorali ed esaminare il consuntivo dell'anno precedente, ed una autunnale, per
l'elezione della Giunta municipale, l'approvazione dei bilanci preventivi e la
nomina dei revisori di conti. Le adunanze del Consiglio
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, determinate dalla Giunta alla
quale spettava di stabilire l'ordine del giorno delle medesime, erano pubbliche e si
votava per alzata e seduta. L'art. 21 del Regolamento
di applicazione delle legge comunale e provinciale del 1865
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, prescriveva la conservazione in serie degli originali
delle deliberazioni e degli indici delle deliberazioni del Consiglio e della Giunta:
le deliberazioni assunte durante le adunanze venivano dunque registrate dal
segretario o su verbali sciolti, riuniti in buste annuali, o su registri. Una
ristretta parte dei membri del Consiglio comunale, quattro nel caso di Vinci
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, componeva la Giunta, espressione del
potere esecutivo: essa rappresentava il Comune nelle funzioni solenni, vigilava sui
servizi municipali, preparava i provvedimenti da sottoporre al consiglio
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e ne convocava le adunanze sia ordinarie che straordinarie,
eseguiva le deliberazioni consiliari
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, compilava le liste elettorali e aveva
competenze deliberative su affari di minore importanza o, in sostituzione del
Consiglio, per questioni urgenti o delegate. La Giunta veniva annualmente rinnovata
per metà. Le sue adunanze non erano pubbliche e poteva essere convocata sia in
giorni prestabiliti sia per cause particolari
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; decideva a maggioranza
assoluta dei voti e le sue deliberazioni non erano valide se non erano intervenuti
almeno tre membri. Al termine di ogni anno, doveva rendere conto al Consiglio
comunale della sua gestione e del modo in cui aveva fatto eseguire i servizi ad essa
attribuiti. Gran parte delle deliberazioni erano soggette ad approvazione
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e pertanto dovevano essere
inviate in duplice estratto all'autorità incaricata di apporre il visto. Nel corso
dell'Ottocento e del Novecento il comune di Vinci fu più volte soggetto allo
scioglimento dei suoi organi deliberativi e sottoposto alle autorità del delegato di
governo e del commissario prefettizio. Dal 1926 le competenze del Consiglio, della
Giunta e del sindaco furono esercitate da un podestà di nomina regia
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. Ristabilito nel 1946
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l'ordinamento democratico, Giunta
e Consiglio ripresero le loro attività.
Originariamente raccolte in buste, le deliberazioni di Giunta e
Consiglio cominciarono nel 1883 ad essere trascritte sui relativi protocolli,
corredati dai corrispondenti indici. Ad esse si affiancano, negli anni quaranta del
Novecento, buste di copie di deliberazioni, in cui sono conservati, raccolti in
fascicoli intitolati alle adunanze, i documenti di corredo delle deliberazioni
estrapolati dalle pratiche del carteggio generale.