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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Atti di redditi comunali e di imposte e tasse

Livello: serie

Estremi cronologici: 1800 - 1973 giu. 16

Consistenza: 553 unità

Sin dal 1864 erano state istituite l'imposte fondiaria e di ricchezza mobile, alle quali era stata aggiunta, nel 1865, quella sui fabbricati 1 . Sempre nel 1864 era stata approvata la legge sul dazio di consumo governativo che prevedeva la possibilità, per i Consigli comunali, di imporre una tassa addizionale su alcuni generi di largo impiego 2 . Una prima, generale, regolamentazione, in fatto di entrate tributarie, fu però stabilita dalla legge comunale del 1865, che dette facoltà agli enti di imporre dazi, tasse e sovrimposte ai tributi diretti statali 3 .
La finanza comunale potè dunque avvalersi delle entrate costituite da sovrimposte 4 alle imposte erariali sui terreni, sui fabbricati e sulla ricchezza mobile, dall'addizionale al dazio di consumo governativo e dazi di consumo comunali e da imposte proprie.
Secondo quanto disposto dall'art. 67 del R.D. 19 settembre 1899, per ciascuna delle tasse doveva formarsi una matricola dei contribuenti, da pubblicarsi, per non meno di quindici giorni, all'albo pretorio. Le nuove iscrizioni e le variazioni, in confronto dell'anno precedente, erano notificate agli interessati per mezzo del messo comunale. Decorso il termine per i reclami 5 , la Giunta municipale compilava, in base alla matricola, il ruolo delle partite non contestate o definite che, dopo essere stato vistato dal prefetto e pubblicato per otto giorni, era messo in riscossione 6 . L'esazione delle imposte e tasse veniva affidata all'esattore comunale, che a Vinci aveva anche la funzione di tesoriere. 7 Gli atti di questa serie sono stati suddivisi nelle quattro sottoserie Rendite comunali, Imposte erariali, Dazio di Consumo e Imposta di Consumo, e Tasse Comunali, rispondenti alla ripartizione per tipologia di imposte che figura all'interno delle buste di carteggio.