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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Comune di Vinci

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1800 - 1982

Consistenza: 4499 unità

Il Comune di Vinci e il suo archivio (1865-1960) di Ilaria Morelli.
La legge comunale e provinciale 20 marzo 1865 1 segnò la riforma generale dell'amministrazione periferica italiana stabilendo la suddivisione del territorio nazionale in province, circondari, mandamenti e Comuni e conferendo a tali amministrazioni un assetto uniforme.
Gli organi decisionali dei municipi erano rappresentati dal Consiglio e dalla Giunta, entrambi elettivi; il sindaco, direttamente nominato dal Re sino al 1889, quando iniziò a venir eletto dal Consiglio, esercitava il ruolo di rappresentante del governo e di principale interlocutore con gli organi centrali dello Stato. La stessa legge, all'art. 116, annoverava tra le spese obbligatorie dei Comuni quelle per il segretario e per l'archivio.
Anche per quanto riguarda Vinci, il 1865 segnò il momento della nascita dell'archivio comunale: come è già stato ricordato nell'introduzione, con la soppressione della cancelleria di Cerreto Guidi 2 l'amministrazione si trovò ad affrontare il duplice problema del trasporto degli atti nella sede comunale 3 e dell'invio dei documenti catastali verso l'agenzia delle tasse e l'ufficio tecnico erariale di Fucecchio. Nel 1865 4 , dunque, per iniziativa del sindaco Lorenzo Salvi gli atti riguardanti la vita della comunità di Vinci (1808-1865) vennero trasportati da Cerreto Guidi a Vinci, andando a costituire il nucleo originario da cui si sarebbe poi sviluppato l'attuale archivio comunale. Probabilmente, insieme alle unità archivistiche, fu consegnato un primo inventario delle stesse, oggi andato perduto 5 . Nell'attesa di una collocazione più appropriata, le carte vennero sistemate in una stanza di proprietà di Riccarda Fabbrizzi 6 , mentre per la sede comunale fu provvisoriamente presa in affitto una casa di proprietà della signora Bracci 7 . Da quel momento il custode dell'archivio divenne il segretario Luigi Becattini 8 . Il 13 maggio 1868, per ottemperare a quanto prescritto dall'art. 22 della legge comunale 9 , fu stilato un nuovo inventario dei documenti presenti, il primo ancora oggi conservato, che, appena un anno più tardi, fu sottoposto a revisione. La costruzione, nel 1869, del palazzo comunale 10 comportò il trasferimento della documentazione al primo piano del fabbricato. Dal 1873 sino al 1880, come dimostra l'altro inventario datato 19 agosto 1881 11 , il Becattini decise di riunire tutta la documentazione in serie chiuse contrassegnate da una lettera alfabetica; quando, nel 1882, il segretario rinunciò all'ufficio, il suo successore Tebaldo Marzi si trovò quindi di fronte ad un materiale ordinato in maniera assai confusa. Egli optò per una più rigorosa organizzazione delle carte prodotte dall'amministrazione comunale dal 1881, lasciando la documentazione degli anni precedenti così come l'aveva trovata. Il suo riferimento, per quanto riguarda il metodo di classificazione e di ordinamento, fu la Rubrica per la tenuta del protocollo e dell'archivio nei comuni e la classificazione ed inventario degli atti di Orsino Orsini, ancora oggi conservata nell'archivio comunale 12 . L'applicazione del Metodo Orsini per il carteggio del comune di Vinci durò sino al 1914, nonostante che, con la circolare del Ministero dell'Interno del primo marzo 1897, si fossero dettate nuove norme sulla tenuta degli atti d'archivio e sulla loro classificazione 13 .
Intanto, si andava delineando la struttura del nuovo Comune postunitario. Nel 1881 l'amministrazione di Vinci funzionava ormai regolarmente, tanto da avere un orario di apertura per il pubblico 14 . Pochi anni più tardi, nel 1885, venne reso esecutivo il regolamento per le pensioni del personale 15 . Il primo, particolareggiato, Regolamento e pianta organica degli impiegati e salariati comunali, risalente al 1905 16 , prevedeva l'affidamento delle maggior parte delle competenze al personale di segreteria, composto soltanto da un segretario e due commessi, facendo presumere gravi difficoltà per l'ordinamento degli atti 17 . Nel 1914, con la fine del lungo periodo di amministrazione degli affari comunali da parte del sindaco Roberto Martelli, malgrado la continua presenza dei segretari e nonostante i continui appelli del Ministero dell'Interno 18 , terminò la corretta conservazione delle carte 19 . Una fotografia dell'archivio di deposito di quegli anni ci viene offerta dall'Inventario dei beni mobili di uso pubblico del 1927 20 nel quale è stilato l'elenco dei mobili e suppellettili presenti nell'ufficio dell'archivista (si tratta dell'archivio corrente), nella segreteria, nella stanza piccola dell'archivio ed in quella più grande, in parte utilizzata per la Biblioteca Leonardiana riordinata dal Cianchi nel 1928. Ormai l'archivio, spostato al secondo piano già dal 1923 21 , sottraendo spazio alle scuole che ancora attendevano la costruzione del nuovo edificio scolastico, contendeva 'il campo' ai libri della biblioteca che, di anno in anno, acquisiva sempre maggiore importanza, attirando su di sé gli interessi dell'amministrazione.
Intanto, il 20 marzo 1925, era stato stabilito il nuovo Regolamento organico degli impiegati e salariati del Comune di Vinci che rimase praticamente inalterato sino agli anni cinquanta del Novecento. Nel 1929 si provò a compiere il primo, infruttuoso, esperimento di modifica della pianta organica, tentato probabilmente per cercare di inserire tra il personale "di ruolo" Renzo Cianchi 22 . Il 15 gennaio 1933, con le dimissioni per malattia del segretario Ferruccio Selmi 23 , si aprì l'opportunità di un totale riordino dell'archivio comunale. La deliberazione podestarile n. 110 del 1934, proponendo di nuovo la modifica della pianta organica dei dipendenti comunali, stabilì l'istituzione di un posto di archivista che avrebbe dovuto porre fine al disordine dei documenti amministrativi che perdurava dal 1900 24 ; la scelta ricadde su Renzo Cianchi, già chiamato ad espletare tale funzione, in via temporanea, dal 1933 25 . Nel 1935 si era dunque pronti per il riassetto delle carte seguendo il metodo indicato dalle istruzioni ministeriali e per l'introduzione della classificazione suggerita dal Titolario Astengo 26 . Eppure, nell'ottobre 1936, in una lettera al podesta, il segretario tornava a lamentarsi delle deplorevoli condizioni di abbandono in cui versava l'archivio corrente 27 . A tale reclamo fecero seguito la conferma del Cianchi come archivista 28 e una notevole quantità di delibere di scarto dei documenti 29 che evidenziano la gran mole di lavoro compiuto in quel periodo 30 .
Non è un caso che siano questi gli anni della 'svolta' delle sorti dell'archivio; a quel tempo, infatti, in tutto il comune si respirava aria di rinnovamento: nel 1933, era stata decisa la ristrutturazione interna della sede comunale; nel 1934, con deliberazione podestarile n. 78 del 10 aprile, il Cianchi era stato riconfermato bibliotecario; il 19 giugno 1935, con deliberazione n. 105, era stata istituita una biblioteca popolare, annessa alla Leonardiana; nello stesso anno, erano state introdotte alcune varianti al regolamento organico 31 ed era stata approvata la ricognizione dei beni livellari comunali. Nel 1939 l'amministrazione si impegnò in una laboriosa operazione culturale che, cercando di legare indissolubilmente il nome del paese a quello del suo illustre cittadino Leonardo da Vinci, aveva come mira anche la promozione commerciale e turistica dell'intero territorio comunale: le Celebrazioni Leonardiane, comportarono gravosi interventi strutturali, incentivati e spesso supervisionati dal Cianchi 32 .
Il fervore intellettuale che si respirava, non deve comunque far dimenticare l'instabilità politica di quel periodo che vide il continuo intervallarsi di podestà e commissari prefettizi 33 .
Se negli anni precedenti la guerra l'organico comunale sembrava essere pervenuto ad un'equa ripartizione dei servizi tra i suoi membri, durante il periodo bellico il Cianchi ed Appio Montucchielli, coadiuvati dal segretario Enrico Pantani, divennero gli unici punti di riferimento dell'amministrazione comunale: al Cianchi, in luogo delle sue mansioni di archivista, fu affidata la dirigenza dell'Ufficio annonario; al Montucchielli, oltre ai normali compiti del suo ufficio, fu richiesto di provvedere a far funzionare l'Ufficio di stato civile e anagrafe, il cui titolare, Ettore Pini, era stato collocato a riposto per ragioni di salute il 1 febbraio 1942 34 .
Fortunatamente, il passaggio del fronte non provocò gravi danni all'archivio, ad eccezione del registro della popolazione che subì qualche perdita a causa della distruzione di alcune carte operata dai tedeschi 35 .
Il 2 dicembre 1944 venne insediata la nuova Giunta comunale 36 ; erano ormai diversi mesi che l'ente non prendeva più alcuna decisione, vista l'improvvisa partenza, nel giugno 1944, del commissario prefettizio Roberto Martellini. La situazione del Comune appariva, ovviamente, disastrosa: la nuova amministrazione, obbligata a sfamare una folla di profughi che aveva cercato riparo nelle campagne del Montalbano, costretta a tenere a bada le malattie scaturite dalla fame e dal degrado, doveva, allo stesso tempo, cercare di ricostruire, partendo da zero, la nuova struttura organica del personale, in gran parte allontanato o epurato per i trascorsi fascisti 37 . La ripresa fu repentina: nel 1948 si dette il via ai lavori per la celebrazione del centenario di Leonardo 38 ; nel 1949, dopo aver pensato ad mi eventuale spostamento dell'edificio civico in una sede più confacente alle esigenze dei vari uffici 39 , si iniziò a considerare la possibilità della creazione di una nuova pianta organica che rispettasse le aumentate mansioni attribuite al personale 40 . Nella riunione dell'11 ottobre 1950, con deliberazione n. 83, la Giunta, tornò a lamentarsi dell'esiguo numero degli impiegati: un piccolo gruppo di dipendenti continuava a spartirsi un numero sempre crescente di pratiche 41 . Si doveva provvedere a perfezionare l'Ufficio tecnico che difettava nella parte amministrativa-burocratica e in quella relativa alla sorveglianza dell'esecuzione dei lavori e del personale esterno. Era essenziale, infine, procedere ad una migliore organizzazione dell'Ufficio del commercio e della pubblica sicurezza per regolarizzare tutte le pratiche e le licenze rimaste abbandonate da anni 42 . Il primo gennaio 1953 il Cianchi lasciò definitivamente il ruolo di archivista per quello di bibliotecario che avrebbe mantenuto sino al 25 agosto 1958, giorno del suo pensionamento 43 . Il 3 settembre, fu nominato segretario Gerardo Montefusco 44 . Nel 1955, con deliberazione n. 371, la Giunta decise l'aumento in organico di un posto di applicato di segreteria e, nell'adunanza del 10 marzo 1956, con deliberazione n. 75, dispose il riassetto dei servizi municipali.
Intanto, nonostante gli impegni sempre crescenti inerenti la biblioteca ed il museo 45 , il Cianchi, a partire dal 1955, tornò ad occuparsi dell'archivio storico 46 . Proprio ad iniziare da quell'anno si assiste ad un lento e minuzioso lavoro di analisi, ricerca, scarto, riordino delle carte d'archivio, che portò, il 21 giugno 1956, alla prima stesura dell'inventario, approvato dalla Soprintendenza nel dicembre del 1956. Nello stesso periodo, venne tentata una sistemazione logistica degli atti all'interno del castello dei Conti Guidi e si cercò di realizzare un nuovo assetto della documentazione dell'archivio di deposito 47 .
Per quanto riguarda l'inventario definitivo della sezione storica, i lavori iniziarono nel 1958, proseguirono nel 1959, superarono la crisi dei primi anni sessanta, ripresero nel 1963, concludendosi nel 1965 con la versione finale dell'Inventario dell'Archivio Storico 1313-1880 48 .
Gli anni che seguirono segnarono un lento declino dell'archivio comunale, lasciato dal Cianchi nelle mani inesperte, o più spesso disattente, di vari impiegati comunali, troppo presi dai loro lavori quotidiani. Finalmente, con delibera di Giunta n. 310 del 14 giugno 1973, fu deciso di conferire l'incarico di «sistemazione dell'archivio storico ed ordinario» ad Armando Monticelli che, coadiuvato dall'impiegato Edo Leporatti, eseguì tale lavoro, riunendo la documentazione disposta in sedi diverse ed in precario stato di conservazione 49 .
Il 20 dicembre 1979, il Consiglio comunale, con deliberazione n. 315, affidò a Carlo Fantappiè l'incarico del definitivo riordino dell'archivio storico 50 , che si concluse il 13 ottobre 1981 con una complessiva riorganizzazione delle carte 51 .
Per l'aggiornamento dell'inventario, relativo agli anni 1941-1960, non restava dunque che seguire una via già tracciata. Si doveva, in ogni caso, prendere atto delle nuove serie di documenti prodotte dall'amministrazione nel corso degli anni quaranta-sessanta del Novecento 52 . Era, inoltre, importante cercare di creare una continuità tra l'archivio storico e quello di deposito, così da poter agevolare il futuro versamento degli atti 53 .

SINDACI E PODESTÀ DELEGATI DI GOVERNO E COMMISSARI PREFETTIZI SEGRETARI E ARCHIVISTI

Dal 25 agosto 1865
Sindaco
Lorenzo Salvi
Segretario
Luigi Becattini
(9 marzo 1863 - 31 dicembre 1882)

Dal 30 aprile 1869
Sindaco
Luigi Martelli
Segretario
Luigi Becattini
(9 marzo 1863 - 31 dicembre 1882)

Dal 1° febbraio al 24 aprile 1871
Regio Delegato Straordinario di Governo
L. Paris
Segretario
Luigi Becattini
(9 marzo 1863 - 31 dicembre 1882)

Dal 4 ottobre 1881 all'11 dicembre 1882
Presiede le adunanze l'assessore Roberto Martelli
Segretario
Tebaldo Marzi
11 dicembre 1882 (entrato in ufficio il 1° gennaio 1883) - 6 novembre 1915 (domanda di collocamento a riposo)

Dal 30 marzo 1883
Sindaco
Roberto Martelli
Segretario
Tebaldo Marzi
11 dicembre 1882 (entrato in ufficio il 1° gennaio 1883) - 6 novembre 1915 (domanda di collocamento a riposo)

Dal 4 luglio 1914
Sindaco
Roberto Comparini Bardzhy
Segretario
Ferruccio Selmi (11 luglio 1926 nomina dell'applicato di segreteria Pietro Frediani)
18 settembre 1915 (conferme come segretario interino dal 1916 al 1920) - 22 maggio 1920 (nomina a segretario effettivo) - 1 dicembre 1932

Dal 22 luglio al 24 ottobre 1920 (elezioni del consiglio)
Commissario Prefettizio
Chiellini Carlo
Segretario
Ferruccio Selmi (11 luglio 1926 nomina dell'applicato di segreteria Pietro Frediani)
18 settembre 1915 (conferme come segretario interino dal 1916 al 1920) - 22 maggio 1920 (nomina a segretario effettivo) - 1 dicembre 1932

Dal 6 novembre 1920 (elezioni del sindaco) al 21 aprile 1921
Sindaco
Domenico Salvi
Segretario
Ferruccio Selmi (11 luglio 1926 nomina dell'applicato di segreteria Pietro Frediani)
18 settembre 1915 (conferme come segretario interino dal 1916 al 1920) - 22 maggio 1920 (nomina a segretario effettivo) - 1 dicembre 1932

Dal 15 maggio 1921 al 24 marzo 1923
Commissario Prefettizio
Pietro Poda
Segretario
Ferruccio Selmi (11 luglio 1926 nomina dell'applicato di segreteria Pietro Frediani)
18 settembre 1915 (conferme come segretario interino dal 1916 al 1920) - 22 maggio 1920 (nomina a segretario effettivo) - 1 dicembre 1932

Dal 10 aprile 1923 (elezioni del 18 marzo 1923) al 21 marzo 1927
Sindaco
Raffaello Baldi Papini
Segretario
Ferruccio Selmi (11 luglio 1926 nomina dell'applicato di segreteria Pietro Frediani)
18 settembre 1915 (conferme come segretario interino dal 1916 al 1920) - 22 maggio 1920 (nomina a segretario effettivo) - 1 dicembre 1932

Dall'11 ottobre 1927 al 28 maggio 1932
Podestà
Alessandro Martellini
Segretario
Ferruccio Selmi (11 luglio 1926 nomina dell'applicato di segreteria Pietro Frediani)
18 settembre 1915 (conferme come segretario interino dal 1916 al 1920) - 22 maggio 1920 (nomina a segretario effettivo) - 1 dicembre 1932

Dal 23 giugno 1932 al 31 gennaio 1934
Commissario Prefettizio
Comparini Bardzky
Segretario
Mendico Giovanni
16 gennaio 1933 - 10 settembre 1935

Dal 6 febbraio 1934 all'11 agosto 1934
Commissario Prefettizio
Balducci
Segretario
Mendico Giovanni
16 gennaio 1933 - 10 settembre 1935

Dal 21 agosto 1934 al 10 settembre 1935
Podestà
Balducci
Archivista
Renzo Cianchi
1° dicembre 1934 - 31 dicembre 1952 (archivista di ruolo dicembre); 1° gennaio 1953 - 25 agosto 1958 (bibliotecario di ruolo)

Dal 21 settembre 1935 al 18 maggio 1940
Podestà
Santo Leporati
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 28 maggio 1940 al 10 febbraio 1942
Commissario Prefettizio
Renato Allegri
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 21 febbraio al 30 maggio 1942
Commissario Prefettizio
Carmelo Oneto
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 6 giugno al 17 agosto 1942
Podestà
Santo Leporati
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 12 settembre 1942 al 16 novembre 1943
Commissario Prefettizio
Benedetto Giani
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 23 novembre 1943 al 14 giugno 1944
Commissario Prefettizio
Martellini Roberto
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 2 dicembre 1944 al 2 gennaio 1946
Sindaco
Guido Masi
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 19 gennaio al 23 aprile 1946
Commissario Prefettizio
Giovanni Mori
Segretario
Enrico Pantani
21 gennaio 1936 - 31 dicembre 1947

Dal 28 aprile 1946 al 14 settembre 1960
Sindaco
Guido Masi
Segretario
Alfonso Contaldo
28 aprile 1946 - 10 ottobre 1948 e 30 gennaio 1949 - 29 dicembre 1951
Giuntoli Marino
dal 6 marzo 1952
Gerardo Montefusco
15 settembre 1953 - 1° settembre 1957
Celso Tovagliari
dal 14 dicembre 1957

Dal 28 dicembre 1960
Sindaco
Allegri Cesarino