Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1819 - 1865Consistenza: 2 unità
Terminata la parentesi francese, con decreto del 1 maggio 1814
1
, fu
riconfermato ai parroci il compito dell'annotazione, negli appositi
registri, delle nascite, matrimoni e morti che avvenivano all'interno delle
proprie parrocchie. Una circolare del 28 maggio 1814 dispose che i
gonfalonieri dovessero richiederne ai parroci i prospetti mensili da inviare
poi, una volta trascritti dagli stessi gonfalonieri nei registri dello stato
civile, in duplicato, alla Segreteria di Stato. Successivamente, tali
compiti furono affidati ai cancellieri comunitativi
2
.
Con Motuproprio del 18 giugno
1817
3
fu
istituito il servizio dello stato civile, cui era preposto un ufficio alle
dipendenze della Segreteria del Regio Diritto
4
. Presso la
Segreteria furono dunque conservati i duplicati, sia dei registri relativi
ai cattolici, stilati dai parroci, sia dei registri dei non cattolici,
redatti dai cancellieri comunitativi. Secondo l'art. 7 del Motuproprio del 18 giugno 1817, spettava
ai cancellieri la stesura delle Riepilogazioni
degli stati delle anime, formate sulle Ricapitolazioni degli stati delle anime
delle parrocchie della comunità inviate dai parroci, che troviamo conservate
nell'archivio storico comunale di Vinci (anni 1819-1840 e 1843)
5
. Nel
1841, in esecuzione delle disposizioni contenute nel biglietto della Regia
Segreteria di Stato del 12 novembre 1840, venne disposta la redazione,
sempre da parte dei cancellieri, dei Censimenti enumerativi della popolazione, compilati
dietro gli Stati rimessi dai
parroci
6
.
Dopo il 1848 lo Stato civile passò alle dipendenze del Ministero degli
Affari ecclesiastici, per venire poi soppresso nel 1865, quando le sue
funzioni furono trasferite ai Comuni.