Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1784 - 1859Consistenza: 1 unità
La busta contiene contratti di appalto delle strade comunitative, per
la tassa di macellazione, contratti di vendita e locazione di beni comunali,
«recognizioni di debito» ma, in particolare, «atti di obbligazione» dei
camarlinghi comunitativi dal 1818 al 1862.
Secondo quanto stabilito dalla normativa allora vigente il
camarlingo era tenuto alla riscossione delle entrate ordinarie e straordinarie
sulla base dei dazzaioli predisposti dal cancelliere. Nel periodo del suo
impiego era tenuto ad effettuare puntualmente tutti i pagamenti dovuti ai
dipartimenti della città di Firenze, a liquidare i mandati che, di mano in mano,
gli venivano spediti e, alla fine di ciascun anno, a rendere conto della sua
amministrazione. Il Regolamento
ratificato dal Consiglio comunale di Vinci il 15 gennaio 1851
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decretava inoltre alcuni obblighi del camarlingo: doveva,
«per comodo» dei contribuenti, risiedere nel castello di Vinci ed esercitare il
proprio ufficio nei giorni immediatamente precedente e successivo alla scadenza
di ogni bimestre; era poi tenuto ad esercitare il suo incarico anche ad Empoli,
nel giorno di mercato che precedeva la suddetta scadenza. Per preservare la
comunità da eventuali danni causati da ritardati pagamenti o da qualsiasi altro
inadempimento, il camarlingo doveva dare «idonea cauzione»
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