La legge del 14 luglio 18641 abolì le diverse imposte vigenti negli stati preunitari, tra cui
l'imposta di famiglia in Toscana, ed istituì l'imposta di ricchezza mobile2. Essa fu divisa
in contingenti provinciali da ripartire fra i Comuni o consorzi obbligatori di
Comuni3. Vinci fu dunque unita in
consorzio con Cerreto Guidi4. L'imposta gravava su
ciascun individuo o ente morale ed era pari al 12% del reddito annuale, certo o
presunto, variabile o eventuale, derivante da ipoteche pubbliche, stipendi,
pensioni, annualità, interessi e dividendi, redditi di benefici ecclesiastici o
altre forme di entrata non fondiarie. Se per i redditi costituiti da stipendi,
pensioni ecc. l'imposta veniva riscossa mediante ritenuta diretta operata dallo
Stato, per tutte le altre rendite si procedeva formando ruoli nominativi dei
contribuenti stilati ed aggiornati dalla giunta municipale, in questo caso
l'ammontare del reddito veniva dichiarato dagli stessi contribuenti e
successivamente accertato dagli agenti delle imposte mediante indagini ed
ispezioni5.