Livello: serie
Estremi cronologici: sec. XVIIIConsistenza: 3 unità
«Ricordo come sotto dì 7 febbraio 1742 ab incarnatione, per rogo di ser
Bartolomeo Ciughi notaio pratese, Francesco Maria del quondam Romolo Vannini, di S.
Maria a Colonica contado di Prato e commorante in detta città, fece il suo ultimo
testamento nel quale lasciò suo erede universale il ventre pregnante della Maria
Maddalena Palloni sua consorte, nel caso però che di essa sua moglie nascesse un
figlio maschio e non altrimenti.
Nel caso poi che non nascesse figlio maschio o
nascendo premorisse avanti l'età pupillare compita, in tali casi e ciascheduno di
essi instituí sua erede universale l'anima sua, fermo stante l'usufrutto di sua
eredità precedentemente lasciato a favore di detta sua moglie, sua vita naturai
durante e vita vedovile servando, ordinando che in caso della vocazione di detta
anima sua si faccia un cumulo in contanti dei mobili, crediti, ecc. e quello
rinvestito a capitale fruttifero debbasi consegnare con tutti gli altri beni stabili
dai suoi signori esecutori al rev.mo Capitolo dei signori canonici e cappellani
della cattedrale di Prato, con obbligo di doversi erigere un'ufiziatura perpetua col
maggior numero di messe che sarà possibile per l'anima sua, di sua moglie et
suorum.
E per codicillo del dì 11 febbraio 1742 ab incarnatione ordina che,
eretta che sarà detta uffiziatura, in caso di collazione o vacanza debba esser
conferita ai figli maschi di maschio in primo luogo e, mancati questi, ai figli
maschi di femmina di Giovanni Domenico, Giuseppe e Giovanni, fratelli di detto
testatore. A dì 24 febbraio 1742. La suddetta Maria Maddalena Palloni moglie di
detto testatore partorì un figlio maschio.
A dì 15 marzo 1743 morì il suddetto
figlio maschio, in età di anni uno in circa, e fu sepolto nella chiesa di S.
Francesco, et aveva nome Francesco Maria» (Archivio del Capitolo, n. 6, c.
254).