Obblighi del Capitolo e vacchette di messe

Livello: serie

Gli atti e le date di fondazione degli obblighi, ossia dei legati pii o disposizioni per l'anima, del Capitolo, registrati in sommario nei vari Campioni (n. 902 sgg.), originariamente erano riportati nel «Liber pie relictorum et concessoram capitulo plebis Sancti Stephani de Prato» (nn. 9-11), dove erano descritte con maggiori particolari anche le modalità dell'adempimento dell'onere disposto dal pio benefattore (messe piane e cantate, misura dello stipendio, torce da accendere nella funzione religiosa, ecc.).
Gli stipendi per la messa, infatti, anziché derivare volta per volta da offerte dei fedeli (donazioni manuali), erano periodicamente prodotti da masse patrimoniali, in dominio del Capitolo, poste in essere da più offerenti, col fine di assicurare, con i redditi loro, la continuatività - per un tempo maggiore o minore, ma generalmente in perpetuum - di determinate funzioni di culto, che non potevano consistere che in celebrazioni di messe, in suffragio dell'anima del testatore o disponente e di terzi. Tali stipendia fundata assunsero anche le figure di istituzioni ecclesiastiche a substrato patrimoniale, che furono dette uffiziature o benefici semplici (cfr. nn. 948, 951, 989, 1135 e sgg.).
Tali obblighi o oneri di messe, nel corso dei secoli, subirono delle riduzioni (cfr. nn. 208, 209, ma vedi anche n. 1116), autorizzate, dietro richiesta del Capitolo, «sì per brevi pontifici come per decreti degli ordinari fatti per autorità apostolica» (n. 2292 c. 31), in relazione alla sempre crescente svalutazione monetaria, che non consentiva più di celebrare all'offerta sinodale il numero delle messe stabilite in origine.
Gli aggiornamenti delle riduzioni erano riportati di tempo in tempo dagli specchietti, diari o tavole degli obblighi (cfr. nn. 210, 910 sgg.). Notevoli in questa sezione i libri di «tutte le feste, morti, anovali» che s'iniziano con il 1433 (n. 1152 sgg.), e le «listre degli anniversari grossi» che hanno principio nel 1661 (n. 1170 sgg.). Si conservano tuttora nell'archivio capitolare due delle «quattro tavole nuove grandi» con l'elenco delle «ufiziature perpetue del reverendissimo Capitolo della cattedrale di Prato», le quali si tenevano esposte fin dal 1728 (n. 2277 c. 16) nella sagrestia maggiore. Per una copia delle medesime, di mano del canonico Luigi Fontanelli, cfr. n. 2289 fasc. 1.
Nell'Archivio di Stato di Prato, Ceppi Riuniti, fondo Patrimonio ecclesiastico, si trovano un libro di anniversari e di feste del Capitolo, relativo agli anni 1642-1643 (n. 1471) e due vacchette di messe dell'uffiziatura Vai all'altare del sacro Cingolo per gli anni 1790-1806 (nn. 1475-1476).
La serie è formata da campioni e vacchette di messe degli obblighi (nn. 902-989); da vacchette delle uffiziature (nn. 990-995), delle messe comuni o della sagrestia maggiore (nn. 996-1074), degli obblighi della sagrestia maggiore (nn. 1075-1085), delle messe per devozione (nn. 1086-1096), delle messe dei benefattori (nn. 1097-1104), delle messe manuali, avventizie e festive (nn. 1105-1120), delle messe delle anime del purgatorio (n. 1121-1127), delle messe per la settima dei capitolari defunti (nn. 1128-1130), delle messe celebrate in Badia (nn. 1131-1133), delle messe per uffiziature semplici e della parrocchia (nn. 1134-151); da quaderni «di feste e morti e anovali» (nn. 1152-1169); da «listre degli anniversari grossi» (nn. 1170-1191), e da alcuni registri «di estrazioni dell'ufiziature» (nn. 1192-1193).
Le vacchette dal n. 920 al n. 975, dal n. 990 al n. 1109 e dal n. 1121 al n. 1134, sono legate in pergamena (la vacchetta n. 1096 è in mezza pergamena); quelle dal n. 976 al n. 989, dal n. 1110 al 1112 e dal n. 1137 al n. 1138, sono legate in pergamena e cartone; sono coperte in tela e cartone quelle dal n. 1113 al n. 1120, dal n. 1135 al n. 1136 e dal n. 1139 al n. 1151.