Livello: serie
Estremi cronologici: 1693 - 1747Consistenza: 27 unità
La colletta universale fu istituita da Cosimo III per far fronte alle
ingenti spese del Granducato. Nell'editto del 28 luglio tra l'altro si legge : "Che
ciascuna persona di qualsivoglia stato, grado, sesso e condizione [...] sopra tutta
la vera, reale e giusta rendita, entrata e utili che annualmente a capo d'anno
ricavi da propri beni [...] sia tenuta e obbligata a somministrare e pagare [...] un
sussidio a ragione di un mezzo scudo per ogni cento scudi"
1
. Contemporaneamente
furono istituite le tasse sopra le parrucche " da pagarsi e contribuirsi da
qualsisia [...] che di presente sia solito usarle"
2
, e la gabella sopra le bestie
dal piè tondo
3
. Questa nuova tassa doveva essere straordinaria,
ma perdurando i motivi per i quali era stata introdotta, non solo divenne ordinaria,
ma talvolta fu aggravata da altre "imposizioni universali". Il pagamento avveniva in
due rate (gennaio e luglio) e ancora una volta era il cancelliere comunitativo il
coordinatore e il referente principale cui spettava la preparazione dei registri
(reparti, dazzaioli) e il controllo del regolare pagamento (saldi). Come per la
tassa del macinato appositi deputati deliberavano in merito alla ripartizione della
tassa, anzi a Santa Croce era stato stabilito che proprio "i deputati che di
presente et in futuro saranno della tassa delle macine servino per deputati di detta
colletta e che essi faccino la ripartizione di detta somma di scudi novanta, con più
le provvisioni de ministri [...] e che il camarlingo della detta tassa delle macine
sia anco il camarlingo di detta colletta"
4
. Dopo numerosi rinnovi la colletta
universale fu abolita nel 1726
5
. I documenti conservati nell'archivio
di Santa Croce sono stati suddivisi in tre sottoserie : le "Deliberazioni dei
deputati" (1 pezzo) ; i "Reparti" (4 pezzi) e i "Dazzaioli" (22 pezzi). Alcuni di
questi registri contengono anche il pagamento di altre imposizioni straordinarie. I
saldi della colletta universale sono contenuti nei registri delle deliberazioni e
dei reparti (nn. 26 e 236).