Estremi cronologici: 1510
febbraio 20 - 1760 gennaio 1
Consistenza: 6 unità
Fin dall'epoca medievale le entrate comunali, oltre che da imposte e
gabelle, erano costituite dalla messa all'incanto dell'usufrutto di beni di
proprietà pubblica o di rendite e proventi. Nel 1635 la comunità di Santa Croce
metteva all'incanto per un anno fra l'altro: "La nave con passo d'Arno, il macello
(o navicello) verso Firenze, il macello (o navicello) verso Pisa, la casa al termine
del Ponte [ogni tre anni], la pastura o Fida di Staffoli, la pastura o Fida di
Orentano" e successivamente anche "la vendita dei pini selvatici, la gabella dei
contratti, il legname di bosco, diversi poderi".