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Amministrazione del monte del grano di bosco

Livello: serie

Estremi cronologici: 1549 - 1728

Consistenza: 9 unità

II 15 luglio 1549 i rappresentanti della comunità di Santa Croce, riuniti nel Consiglio Generale, deliberarono gli "Ordinamenti e Capitoli" del Monte del grano di Bosco "per salvatione frumentorum montis dictis comunis" 1 . In sostanza si rese permenente e regolamentato il prestito del grano agli indigenti che generalmente era fatto in periodi di carestia con le cosiddette "canove" e fu integrato quanto già era fatto dall'analogo Monte del grano di Monsignor Duranti, sorto appena nel 1543. Fu previsto fra l'altro che ogni anno, da una borsa di 12 uomini degni, si estraessero tre "dispensatori" incaricati di "dispensare et prestare de detti grani, a grano per grano, a capi di famiglia maschio o femina, al più et la magiore posta, staia sei et non più, et la meno o minore posta, uno staio. Il grano poteva essere distribuito tre volte all'anno: a ottobre, a gennaio e a maggio, con l'obbligo della restituzione entro il 15 agosto. Il grano era conservato in un magazzino chiuso con tre chiavi, custodite da ognuno dei dispensatori. La contabilità del Monte era tenuta da un Camarlingo estratto da apposite borse. Evidentemente l'amministrazione del Monte così concepita causò problemi se nel 1633 "Antonio di Stefano Bonaccorsi, Sindaco del Magistrato de' Signori Nove Conservatori [fu] mandato a posta per la riordinazione e riforma" del Monte del grano di Bosco nonché del Monte del grano di Monsignor Duranti 2 . Da quell'anno la contabilità del Monte fu affidata a quattro ammministratori in sostituzione del camarlingo 3 . Per ordine dell'Ufficio dei Nove Conservatori dell'8 novembre 1713, tutta l'amministrazione di entrambi i Monti del grano santacrocesi fu concentrata nelle mani di Anton Francesco Lami con la qualifica di Deputato 4 . Pochi anni dopo il Monte fu soppresso a favore delle casse comunitative come ci descrive in una memoria del 10 aprile 1733 il cancelliere comunitativo Giuseppe Tuti. "Si descrive qui per memoria e per ricordo il passaggio del Grano del Monte di Bosco alla comunità di S. Croce, spento e soppresso per partito stato fatto da rappresentanti di questa Comunità di S. Croce sotto dì 26 ottobre 1724, qual grano restò venduto lire 13,4 il sacco al pubblico incanto a Paolo Francesco Bini maggior offerente in somma di staia quattrocento otto [...] et altra somma dell'istesso Monte ne restò venduta negli anni scorsi [...] La suddetta somma di lire 1863,4, prezzo delle suddette staia 408 di grano di detto monte restò data a censo a favore di detta Comunità ad Antonio di Giovan Battista Corsi et all'Opera di San Lorenzo di S. Croce, a ragione di scudi due per cento d'annuo frutto [...] 5 .