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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Inventario dell'Archivio preunitario di Carmignano

Tipologia: inventario analitico

a cura di Elisabetta Insabato , Sandra Pieri

patrocinio: Comune di Carmignano

Pubblicazione: Firenze, All'insegna del Giglio, 1983

Descrizione fisica: pp. 180, mm. 240 x 170

Contenuti:

La presente pubblicazione rappresenta il risultato di tre anni di lavoro condotto dalla Amministrazione Comunale di Carmignano in collaborazione con la Sovrintendenza Archivistica per la Toscana e la Provincia di Firenze: essa è il segno tangibile del riordino dell'archivio storico.
Antichi volumi e filze che da diversi decenni si trovavano in archivio in condizioni inidonee ad una loro corretta conservazione e utilizzazione sono stati esaminati, riordinati e infine inventariati, e ciò allo scopo fondamentale di costituire oggetto di una più facile consultazione da parte di studiosi e appassionati.
Questo inventario rappresenta pertanto uno strumento indispensabile per dare inizio ad uno studio approfondito della nostra storia attraverso gli atti ufficiali della comunità carmignanese. È questo il primo passo cui dovranno seguire altre iniziative dirette a conservare e valorizzare il patrimonio culturale del territorio, se vogliamo recuperare le nostre radici.
Riconquistare la memoria della nostra terra è fondamentale per sapere da dove veniamo, per non commettere gli errori del passato e salvaguardare quanto di positivo c'è in noi, al fine di costruire un mondo migliore. Non vogliamo certo studiare la nostra storia per rifugiarci nostalgicamente nel passato, bensì per affrontare i problemi di oggi con maggiore consapevolezza.
L'attuale Amministrazione, insieme agli altri impegni assunti per la ricerca e la valorizzazione della nostra cultura storica, ha voluto portare a termine questo lavoro e lascia alle future, in eredità, l'inventario dell'archivio storico, con la speranza che possa essere utilizzato con profitto.

Doriano Cirri
Assessore alla Cultura



L'Amministrazione comunale di Carmignano ha voluto con quest'inventario valorizzare e rendere accessibile a quanti siano interessati alla storia della sua «comunità» il proprio patrimonio archivistico. È questa una nuova testimonianza della stretta collaborazione che si è creata ormai da anni nella nostra regione tra enti locali e la Sovrintendenza Archivistica che ha sempre considerato quello degli archivi comunali uno dei settori di maggiore impegno della sua attività di vigilanza e consulenza tecnica per tutti gli archivi non statali.
Nel nostro caso questa collaborazione assume particolare rilievo perché l'inventario è stato curato direttamente da due funzionarie della Sovrintendenza, le dott.sse Elisabetta Insabato e Sandra Pieri.
Il lavoro, condotto con metodo rigorosamente scientifico, ha portato alla compilazione di uno strumento prezioso e fondamentale che offre non solo un preciso quadro della documentazione nei vari periodi storici nonché la ricostruzione delle vicende storiche dell'archivio, ma anche una esatta e puntuale descrizione delle varie serie di atti che lo costituiscono. A questo si aggiunge l'apparato delle note nelle quali attraverso precisi riferimenti lo studioso ha una sicura base di partenza per la continuazione presso altri archivi della ricerca di documenti riguardanti Carmignano.
Nel sottolineare nuovamente l'encomiabile interesse che il Comune di Carmignano ha dimostrato per la valorizzazione del proprio archivio, desidero anche ricordare il fatto nuovo della situazione archivistica toscana di questi ultimi anni e cioè la presenza, in questa politica di recupero e valorizzazione dei beni culturali in genere, e archivistici in specie, degli enti di coordinamento politico territoriale e cioè delle provincie e nel nostro caso particolare di quella di Firenze.
Concludo infine congratulandomi con gli amministratori di Carmignano per la realizzazione di quest'inventario che apre al pubblico e agli studiosi l'archivio storico, esprimendo la certezza che esso non rappresenta un traguardo, ma sarà un punto di partenza per il suo completamento con l'inventariazione dell'archivio postunitario, nonché per la promozione di una intensa attività culturale i cui risultati avranno certo diffusione anche tra la popolazione locale.

Francesca Morandini
Sovrintendente Archivistico per la Toscana



1
Le prime notizie relative alle scritture attinenti all'archivio di Carmignano ci vengono fornite dalla risposta del cancelliere comunitativo del Galluzzo alle istruzioni di Pompeo Neri del 17462. A quella data, infatti, Carmignano ed i comuni minori di Artimino e Comeana e di Bacchereto e Baccheretana facevano parte di questa cancelleria, insieme alle leghe del Galluzzo e di Casellina e Torri.
Nell'archivio della cancelleria, ad eccezione degli statuti di Carmignano e di Bacchereto, conservati presso il giusdicente3, risultavano compresi: tre registri di deliberazioni e partiti del comune di Carmignano, indicati come «giornali della podesteria di Carmignano»4, dal 1679 al 1746, l'ultimo dei quali in corso; un registro di deliberazioni dei comuni di Artimino, Bacchereto e Baccheretana, dal 1672 e ancora in corso5; un libro di saldi di Carmignano e tre libri di saldi di Artimino, Bacchereto e Baccheretana; sei libretti di partiti di spese delle compagnie laicali; un libro di saldi del depositario dei pegni di Carmignano, iniziato l'anno 1694 ed in corso6, insieme ai libretti annuali compilati dai depositari (senza altra specificazione quantitativa e cronologica); un libro di «poste dei malfattori» iniziato nel 1697 ed un libro relativo alle imborsazioni e tratta delle fanciulle di Carmignano per concorrere ai dotini, senza data.
Il cancelliere ricordava anche la presenza di venti tomi o campioni di decima relativi alle podesterie del Galluzzo e di Carmignano. Senza indicazioni cronologiche e senza alcuna attribuzione quantitativa a Carmignano, rammentava la presenza nell'archivio della cancelleria di quaderni dell'imposizione della colletta universale e di altre tasse7.
Dati più precisi sulla consistenza della documentazione riguardante Carmignano, che sarebbe divenuta nell 1774 comunità inglobante anche i comuni di Artimino e di Bacchereto, sono reperibili negli inventari di «libri e filze» della cancelleria e dei suoi annessi, redatti in date successive ed in occasione dei passaggi di consegne dal cancelliere al suo successore, e conservati presso l'archivio storico del comune di Impruneta. Nel più antico di questi inventari, risalente al 22 aprile 17728, si enumerano le unità documentarie conservate presso la comunità di Carmignano, e cioè, oltre ai 326 civili del giusdicente relativi agli anni 1530-1719, solo otto unità, tra cui gli statuti di Bacchereto ed alcune istruzioni a stampa9.
Il resto della documentazione risulta conservato presso la cancelleria del Galluzzo ed è descritto in inventari che furono compilati in date successive: nel 178610, nel 179311, nel 1796 e nel 179812.
In occasione della riorganizzazione delle cancellerie comunitative del 27 giugno 1814, reintrodotte nel Granducato alla fine della dominazione francese, e la conseguente istituzione a Carmignano di una residenza comunitativa, presieduta da un aiuto-cancelliere13, furono trasferiti a Carmignano gli atti della comunità, già conservati al Galluzzo14 e in quella occasione furono effettuati stanziamenti per la «rimontatura» dell'archivio15. Qualche anno più tardi, a causa della confusione in cui esso si trovava, venne commissionato ad un certo Rigoli il compito di riordinarlo16.
Ulteriori notizie sulla tenuta e conservazione delle carte della comunità e della podesteria sono fornite dall'inventario della cancelleria comunitativa ed ufficio del censo di Prato, redatto nel 1853 dal cancelliere Fantini17. La comunità infatti era passata nel 1830 a far parte della cancelleria di Prato, dopo la soppressione della propria residenza comunitativa18. In conseguenza di ciò era stato trasportato a Prato «l'archivio della Residenza di Carmignano che comprende tanto gli affari comunitativi quanto le filze degli atti civili». Il magistrato comunitativo esprimeva pertanto l'esigenza di reperire in quella sede un locale dove effettuare le adunanze magistrali ed «atto a contenere i libri estimali ed atti relativi alla Comunità e le filze di atti civili del Tribunale di Carmignano, per quindi potersene formare un regolare inventario onde facilitare al pubblico ed ai ministri della Cancelleria di ritrovare con facilità gli affari»19.
L'elenco degli atti, quali compaiono nel ricordato inventario, rispecchia la disposizione che i documenti avevano nei locali dell'ufficio del censo di Prato. Nella prima stanza erano conservati gli atti del «vecchio estimo e catasto nuovo», per un totale di 136 unità tra vecchio estimo, giustificazioni di volture, domande e arroti, manuali e mappe, relativi agli anni 1776-185320; nella seconda, gli atti relativi alle chiese e benefici di patronato regio e misto, attinenti a Carmignano, ammontavano a dieci pezzi ed a tre unità quelli dello stato civile non cattolico21.
Unitamente agli atti criminali e civili del tribunale di Prato erano elencati, nella quinta stanza, gli atti civili del tribunale di Carmignano, per un totale di 391 pezzi, dal 1535 al 1853. Qui infine erano concentrati gli atti propri della comunità (il cosiddetto archivio amministrativo) assommanti a 391 unità fino al 1850 e con appendici annuali fino al 1858.
Le categorie in base alle quali era organizzato l'archivio erano 19 e comprendevano: I. Inventari, statuti e copialettere, cioè due inventari delle scritture e masserizie della podesteria, gli statuti di Carmignano, i copialettere del maire e poi del gonfaloniere, numerati da 1 a 7; II. Registro del Depositario dei Pegni ed altro (nn. 1-6) che comprendeva quattro buste contenenti un numero imprecisato di libri di pegni dal 1624 al 1797, una busta contenente registri di amministrazione Ristorini della regia fattoria di Artimino ed il libro delle poste dei malfattori; III. Dazzaioli di tasse straordinarie e dazio comunitativo (nn. 1-129), e precisamente dell'imposizione del decimino e testanti, poi del dazio dei possidenti e dazio dei lavoratori e testanti, gabella di bestie, colletta universale, e varie imposizioni straordinarie, anche del periodo francese, e della ottocentesca tassa prediale; IV. Tassa di macine e tassa di famiglia comprendente i Reparti (nn. 1-28); V. Dazzaioli della tassa del Macinato e di famiglia (nn. 1-105); VI. Reparti della tassa dei coloni ed artigiani (nn. 1-14) e VII. Dazzaioli della stessa (nn. 1-38), in cui furono inseriti erroneamente alcuni dazzaioli del decimino e testanti; VIII. Stato civile (nn. 1-25) del periodo francese e posteriore; IX. Arruolamento militare (nn. 1-12) contenente gli atti relativi alla coscrizione dal 1813 al 1849; X. Protocolli di deliberazioni magistrali e consiliari (nn. 1-23): nella categoria sono compresi un libro di partiti della Compagnia di Artimino (1496-1624), un libro di deliberazioni della tassa del macinato, dal 1743 al 1775, due registri di deliberazioni dei comunelli di Bacchereto e Baccheretana e di Artimino e Comeana (1672-1774), nove libri di deliberazioni magistrali di Carmignano, dal 1679 al 1808, un libro di deliberazioni del maire ed uno del consiglio municipale, per il periodo 1809-1814, sette libri di deliberazioni del magistrato e consiglio di Carmignano (1814-1850) ed un libro di deliberazioni magistrali relative alla Guardia Civica del 1847; XI. Atti magistrali e carteggio comprendente negozi, lettere, atti magistrali, affari amministrativi, ministeriali, ordini e rescritti, affari riguardanti i fiumi per un totale di 25 filze, per il periodo 1774-1850; XII. Registri dei mandati e Repertori delle Assegnazioni (nn. 1-28). Nella categoria XIII. Saldi e Bilanci di previsione (nn. 1-36) sono annoverati un registro di saldi della tassa del macinato (1765-1806), sei libri di saldi del comunello di Artimino e Comeana (1528-1775), quattro di Bacchereto (1548-1775), tre di Baccheretana (1507-1575), due di S. Cristina a Mezzana (1549-1623), uno di S. Cristina a Cigliano (1546-1603), due della stanza di Pogginari (1530-1569), uno di quella di Marcignano (1604-1624) e uno di quella di Castello (1596-1624), oltre a nove registri di saldi di Carmignano dal 1563 al 1817, tre registri di saldi e bilanci dal 1813 al 1850 ed una busta di saldi e bilanci riferentisi ad anni non specificati. Nella XIV. Doti (nn. 1-7) sono compresi documenti relativi all'amministrazione degli undici dotini e delle doti del legato Barbieri; nella XV. Strade ed Accolli sono enumerati un campione delle strade e fabbriche comunitative del 1776, tre campioni di accolli di strade (1804-1831) e tre buste di scritte di accollo. La XVI categoria si riferisce ai Documenti di corredo ai Saldi (nn. 1-15), la XVII ai Dazzaioli delle Rendite della Comunità (nn. 1-2), la XVIII ai Libri e documenti diversi (nn. 1-13) che comprende documenti relativi alla tassa delle case, il campione dei livelli della comunità, contratti, inventari diversi ed obbligazioni dei camarlinghi comunitativi, registri dei possidenti abilitati a risiedere nel magistrato e nel consiglio. La categoria XIX, intitolata Filze dei Gonfalonieri, non reca invece alcuna indicazione22.
Si tratta, come si vede, di un primo ordinamento strutturato per grosse ripartizioni per materia (ad esempio stato civile, arruolamento militare, etc.) oppure per tipi di documenti (dazzaioli, reparti). In esso sono poi da rilevare alcuni grossolani errori di identificazione delle unità documentarie e di datazione, basti ricordare l'erronea datazione dello statuto di Carmignano al 1470.

Nel medesimo inventario risultano elencati anche gli atti giudiziari della podesteria di Carmignano, attualmente conservati presso la Sezione di Archivio di Stato di Prato, per un totale di 474 unità dal 1535 al 186523.
Le prime notizie relative a tali atti risalgono al 1545 e sono contenute in un registro di inventari delle scritture e masserizie del palazzo pretorio di Carmignano, redatti dai cancellieri che affiancavano i podestà e che erano tenuti a verificare periodicamente le suppellettili della residenza podestarile24. Gli elenchi compilati dal notaio in tale occasione fanno conoscere il numero e gli estremi cronologici degli atti civili, riferentisi ai comuni di Carmignano, Artimino e Bacchereto, conservati presso il palazzo pretorio25, per il periodo 1545-1625 e permettono di verificare eventuali lacune nella documentazione pervenuta ai nostri giorni, alcune delle quali già segnalate dal cancelliere al momento del controllo26.
Presso la sede del podestà gli atti rimasero fino al 1807, quando subirono un primo trasferimento a Pistoia dove aveva sede il tribunale di prima istanza27. Di là vennero riportati alla ricostituita residenza podestarile nel 1815, a seguito della soppressione dei napoleonici tribunali di prima istanza28. L'iter di questi documenti si concluse, come si è detto, con il trasferimento presso la cancelleria di Prato, cui seguì, infine, il passaggio alla Sezione di Archivio di Stato.

Per concludere il discorso relativo agli atti della comunità, occorre ricordare che questi tornano a Carmignano a seguito delle disposizioni generali impartite nel 186529. Qui, nel 1888, subirono un riordinamento che dette luogo alla compilazione di un inventario di cui si conservano tuttora due esemplari30. All'interno di esso il complesso documentario era articolato in cinque sezioni, la prima relativa a protocolli e registri (nn. 1-42); la seconda agli affari ordinari (nn. 1-41); la terza alla leva militare (nn. 1-23); la quarta allo stato civile e anagrafe (nn. 1-27) e la quinta relativa a imposizioni, dazi, tasse e contabilità (nn. 1-461).
La numerazione antica, riscontrata sui pezzi, risale per la maggior parte a questa operazione di riordino. Tracce di una numerazione precedente sono state individuate su alcune unità documentarie e si possono presumibilmente far risalire alla compilazione dell'inventario di cancelleria del 1853.
Dal 1888 l'archivio non sembra aver subito perdite: non si sono infatti riscontrate nelle serie archivistiche lacune diverse o più ampie di quelle già presenti al momento della redazione dell'inventario. Alcune di esse possono essere tuttavia integrate con la documentazione relativa a Carmignano conservata presso i comuni di Impruneta e di Scandicci31, la cui presenza presso i rispettivi archivi è imputabile ad errori commessi al momento della ripartizione e trasferimento degli atti dalla cancelleria del Galluzzo.

L'inventario dell'archivio preunitario è stato articolato in sei sezioni. La prima si riferisce agli atti relativi al comune maggiore di Carmignano ed ai comunelli di Artimino e Comeana e di Bacchereto e Baccheretana, il cui territorio, coincidente con la podesteria di Carmignano, costituì nel 1774 la comunità leopoldina. Questa impostazione, che vede riuniti per il periodo anteriore al 1774 atti di enti dotati di autonomia amministrativa e finanziaria, ci è sembrata necessaria in considerazione del fatto che, ad eccezione degli statuti, degli atti deliberativi e dei saldi dei camarlinghi, la restante documentazione, costituita per la maggior parte dagli atti relativi all'esazione delle imposte, si riferisce unitariamente a tutti e tre gli enti. Pertanto, considerata la difficoltà di ricostruire gli archivi dei singoli enti per la totalità delle funzioni da essi esercitate, si è ritenuto opportuno mettere in evidenza il modo unitario con cui erano svolte determinate funzioni, amministrative o finanziarie, sul territorio costituito dai suddetti comuni. Infatti l'esazione delle imposte ordinarie e straordinarie, quali il decimino e testanti, le collette universali etc., oltre naturalmente alla tassa del macinato, avveniva su tutto il territorio indicato tramite un unico esattore.
Resta inteso che, all'interno delle serie archivistiche costituite da Deliberazioni e partiti e Saldi, la documentazione è stata ripartita in base agli enti produttori della stessa.
Sono stati riuniti nella seconda sezione dell'inventario gli atti amministrativi della podesteria rimasti presso il comune dopo il trasferimento di quelli giudiziari presso la Sezione di Archivio di Stato di Prato. L'unica serie organica è quella rappresentata dagli atti del depositario dei pegni, ufficiale che, pur nominato dal comune, operava in esecuzione di ordini e sentenze del podestà, secondo una prassi più oltre illustrata. Il resto è costituito da singole unità documentarie rappresentative di funzioni amministrative e finanziarie che, oltre a quelle giudiziarie, erano esercitate dal podestà o dai suoi dipendenti.
Considerata l'esiguità di tale documentazione e gli estremi cronologici entro i quali essa si colloca (1545-1797), al fine di evitare un'eccessiva sfasatura cronologica, si è ritenuto opportuno stabilire a questo punto dell'inventario tali atti, pur avvertendo che sono relativi ad ufficio diverso da quello della comunità.
In relazione ai mutamenti istituzionali provocati dall'avvento del dominio francese e poi dal ritorno dei granduchi sono state istituite le sezioni terza e quarta, rispettivamente intitolate alla «mairie» (1808-1814) ed alla ricostituita comunità (1814-1865).
Chiudono l'inventario dell'archivio preunitario gli atti relativi all'amministrazione delle doti ed una breve appendice in cui sono stati inseriti documenti che non hanno alcuna relazione con attività e funzioni svolte dagli enti fin qui menzionati.

A conclusione della presente introduzione ci preme ricordare che il lavoro di riordinamento operato sulla documentazione conservata a Carmignano ha in realtà interessato tutti gli atti costituenti la sezione separata, secondo quanto disposto dall'art. 30 del D.P.R 30 settembre 1964, n. 1409. È pertanto disponibile, al momento, un inventario dattiloscritto degli atti del Comune dal 1865 al 1940, nonché degli archivi aggregati della Congregazione di Carità, poi Ente Comunale di Assistenza, e dell'Ufficio di Conciliazione di Carmignano.
La pubblicazione del solo inventario della parte preunitaria dell'archivio risponde a determinate esigenze di politica culturale espresse dall'Assessorato all'Istruzione e Cultura del Comune, cui pure si deve l'attuazione dell'intervento di riordino nel suo complesso. Da parte nostra soltanto si sottolinea che questa scelta non ha voluto implicare una diversa o riduttiva valutazione del valore storico della documentazione postunitaria; in questo senso si auspica che quanto prima anche l'inventario di questi atti possa trovare analoga diffusione.



Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri:

-la data dei documenti è riportata secondo lo stile moderno;
-nella descrizione del documento il titolo originale, quando si è ritenuto opportuno e significativo indicarlo, è segnalato in corsivo;
-al fine di evitare troppo frequenti ed inutili ripetizioni all'interno della descrizione dell'unità, il nome dei camarlinghi precede il gruppo di dazzaioli che si riferisce a ciascuno di essi;
-le eventuali ricostruzioni di date e nomi sono indicate in parentesi quadra. Le lacune riscontrate nelle serie documentarie sono segnalate mediante una linea punteggiata;
-accanto all'attuale numerazione è riportato, entro parentesi tonda, il vecchio numero; qualora siano state riscontrate due numerazioni precedenti, sono indicate per prima la più antica, poi quella più recente;
-di ogni unità documentaria sono infine segnalati il condizionamento esterno ed il numero delle carte, solo quando sono numerate. Con un asterisco sono indicati i lievi danni nello stato di conservazione dell'unità, con due quelli più gravi.

Sempre per la descrizione delle unità documentarie sono state usate le seguenti abbreviazioni:

c.-cc. = carta, carte
cart. = cartone
c.s. = come sopra
leg.-legg. = legato, legati
p.-pp. = pagina, pagine
reg.-regg. = registro, registri
rep.-repp. = repertorio, repertori
s. cop. = senza coperta
s.d. = senza data

Si dà, inoltre, di seguito ed in ordine alfabetico l'esatta indicazione bibliografica delle opere citate con maggiore frequenza, a fianco della forma abbreviata con la quale compaiono nel testo:

Atti del R. Governo della Toscana = Atti del R. Governo della Toscana, raccolti per ordine cronologico e sommario dei medesimi, dall'11 maggio 1859 al 25 marzo 1860, Firenze 1859-1860;
Bandi e Ordini = Bandi e Ordini da osservarsi nel Granducato di Toscana, voll. 1-66, Firenze 1747-1859;
Bollettino delle Leggi = Bollettino delle Leggi, Decreti imperiali e deliberazioni della Giunta di Toscana, pubblicate nei dipartimenti dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo, voll. I-XVIII, Firenze (1808-1811);
CANTINI = Legislazione Toscana raccolta e illustrata dal Dottore Lorenzo Cantini socio di varie Accademie, etc., tomi I-XXX, Firenze 1800-1807;
Leggi e decreti = Raccolta ufficiale delle leggi e decreti del Regno d'Italia, 1865 e segg.;
REPETTI = Dizionario geografico fisico storico della Toscana ..., compilato da Emanuele Repetti, voll. 1-6, Firenze 1833-1845, rist. an., Firenze 1972.



Comune e comunità di Carmignano (1392 - 1808)

Statuti

Deliberazioni e partiti

Artimino e Comeana, Bacchereto e Baccheretana

Carmignano

Comunità Leopoldina

Affari amministrativi

Affari di fiumi

Campioni delle strade e fabbriche

Imposizione del decimino e dei testanti

Dazio dei possidenti e dazio dei lavoratori e testanti

Tassa del macinato

Deliberazioni

Boccaioli, riscontri di bocche e reparti

Dazzaioli

Saldi

Imposizione sopra le fabbriche

Collette universali e altre imposizioni straordinarie

Collette universali

Ruoli

Reparti

Tassa delle bestie dal piè tondo

Imposizione del 20 per cento

Imposizione del 10 per cento

Imposizione del 3 per cento

Altre imposizioni straordinarie

Mandati

Saldi

Carmignano e sue stanze

Artimino e Comeana

Bacchereto

Baccheretana

Comunità Leopoldina

Affari amministrativi della podesteria di Carmignano

Ufficio del depositario dei pegni

Libri dei pegni

Rimesse dei pegni

Saldi dei pegni

Libri dei pegni della Lega del Galluzzo, Casellina e Torri

Poste dei malfattori

Gabella delle bestie dal piè tondo

Inventari

Saldi

Mairie di Carmignano (1808 - 1814)

Deliberazioni

Decreti

Carteggio

Copialettere

Registri degli atti sottoposti al diritto di registrazione

Stato civile

Nascite

Morti

Matrimoni

Registri civici e stato della popolazione

Coscrizione

Amministrazione finanziaria

Ruoli delle entrate

Imposizioni per lavori di strade e fabbriche

Imposizioni straordinarie

Documenti di corredo ai saldi

Comunità di Carmignano (1814 - 1865)

Deliberazioni magistrali e consiliari

Protocolli delle deliberazioni magistrali e consiliari

Protocolli delle deliberazioni del collegio dei priori

Protocolli delle deliberazioni magistrali e consiliari

Minute di deliberazioni

Imborsazioni

Copialettere del gonfaloniere

Carteggio ed atti

Atti magistrali

Affari della comunità

Lettere circolari

Affari di strade e fabbriche

Campioni di accolli

Scritte di accolliconti

Registri di accolli

Stato civile

Nascite

Morti

Matrimoni

Culto non cattolico

Arruolamento militare

Deliberazioni della deputazione

Copialettere

Carteggio

Liste di leva e registro delle reclute

Varie

Guardia civica

Guardia nazionale

Verbali del Consiglio di recognizione

Registri di matricola

Liste

Ruoli

Registri di compagnia

Registri del Consiglio di disciplina

Varie

Bilanci di previsione e rendimenti di conti

Stato dei titoli attivi e passivi

Proventi, rendite e obblighi comunitativi

Contratti

Dazzaioli delle entrate comunitative

Tassa dei coloni e artigiani

Reparti

Dazzaioli

Tassa prediale e dazio comunitativo

Dazzaioli

II. Rendiconti

Tassa di famiglia

Reparti

Dazzaioli

Imposizione di fiumi

Imposizioni straordinarie

Repertori delle tasse e imposizioni

Quaderni di cassa del camarlingo

Registri dei mandati di spesa e repertori delle assegnazioni

Saldi

Documenti di corredo ai saldi

Varie

Amministrazione di doti

Undici dotini

Doti del legato Barbieri

Appendice

Compagnia dell'Arcangelo Raffaele di Artimino

Amministrazione della regia fattoria di Artimino

Varie



Codifica:
Massimo Braccini, novembre 2013
Paolo Santoboni, revisione, dicembre 2013