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Comunità di Ragginopoli e Lierna

Livello: subfondo

Estremi cronologici: 1493 - 1776

Consistenza: 19 unità

I due castelli e comunità di Ragginopoli e Lierna, che appartenevano al conte Giovanni di Roberto di Ragginopoli, si sottomisero al Comune di Firenze il 5 luglio 1440, pochi giorni dopo la vittoria dei fiorentini sull'esercito milanese e una ventina di giorni prima della capitolazione di Poppi.

I capitoli, poi approvati dai X di Balia il 29 sett. dello stesso anno1 appaiono stipulati con il commissario della Repubblica fiorentina solo dagli uomini di Ragginopoli e Lierna, senza la partecipazione del conte Giovanni2. Questi capitoli prevedevano, come per Poppi l'esenzione perpetua dalle gabelle ordinarie e straordinarie, e per venticinque anni da tutte le "gravezze, balzelli e prestanze" salvo le gabelle delle porte di Firenze e l'offerta di un palio per la festa di San Giovanni di venti lire, ma con l'obbligo di pagare il rettore o ufficiale mandato dalla Repubblica 3. Ai mercanti e agli artigiani era consentito di esercitare senza pagare gabelle e senza bisogno di iscriversi ad un'arte di Firenze, così come ai notai4.

Passavano alle comunità di Ragginopoli e Lierna tutti i patronati e diritti su chiese, cappelle ecc. appartenuti al conte; erano aboliti tutti gli affitti, doni e colte che si dovevano pagare a lui e i beni per cui si pagavano questi affitti restavano liberi per sempre. Inoltre tutti i beni mobili ed immobili del conte diventavano beni comuni "e ciò per ristoro di essere stati obbligati per la dote comitessa Evangeliste moglie di quel conte e per l'imprestito a lui fatto in denaro" 5.

Dai primi statuti non emerge con chiarezza quale fosse la struttura rappresentativa della comunità: nel Quattrocento sembra presente una tendenza assembleare che non si ritrova nelle altre comunità della podesteria. Nel primo statuto6, che è del 14 mar. 1450 e che tratta quasi esclusivamente di diritto civile e criminale con pochi accenni agli uffici, si vede che è già presente un consiglio, che aveva il compito di eleggere gli arbitri, il camerlingo e i campai, affiancato da alcuni aggiunti e consiglieri "teneant et debent omnes et singulas expensas in dicto comune occurentes et per eos factas tempore eorum officii stantiare et deliberare "7. Nella riforma del 14838 si affronta con più precisione il problema dell'autorità del consiglio, stabilendo che i consiglieri, gli aggiunti insieme ad altri sei uomini da loro eletti, avessero autorità quanta tutto il comune. Ma tre anni dopo fu deciso, per "obviare hominibus scandalosis in decto comune scandala et seditiones seminantibus"9 di annullare questa parte e di lasciare al consiglio solo l'autorità sulle tasse ordinarie, mentre per le straordinarie a istanza del consiglio dovevano essere convocati gli uomini del comune: uno ogni quattro case o famiglie, "domo". Quest'ultima limitazione non trovò, però, l'approvazione degli approvatori fiorentini, per cui l'anno successivo fu stabilito che fossero uno per famiglia10. In realtà nei registri delle deliberazioni che iniziano, però solo dal 156511, troviamo una struttura rappresentativa molto semplice, formata solamente da cinque priori o consiglieri a cui non sembra affiancarsi nessun altro organo deliberativo. Solo in una riforma del 157612, i cinque rappresentanti in carica sono affiancati dai cinque consiglieri del semestre precedente e da sei aggiunti.

I cinque consiglieri erano estratti da un'unica borsa che doveva contenere i nomi degli uomini di tutti i comunelli che formavano la comunità, ma a partire dal 158313 sembrano fissarsi delle regole più precise per questa elezione, solo Ragginopoli, Lierna, Agna, Monte e Pratale, infatti, avranno da questa data, i loro rappresentanti, scompaiono, invece, quelli di Corsignano, Bucena, Avena, fino ad allora presenti nel consiglio14. I cinque priori eleggevano il sindaco di podesteria e due ragionieri per rivedere le ragioni del camerlingo. A loro spettava anche mettere all'incanto l'ufficio del camerlingo, la condotta del sale e le terre di Lierna.

Oltre ai cinque priori vi erano un campaio e cinque arbitri, estratti all'inizio da un'unica borsa e poi anch'essi da cinque borse, una per ciascun comunello. Dal 1583 compaiono anche cinque sindaci dei malefizi, uno per ciascuno dei cinque comunelli prima elencati.

Alla fine del Cinquecento la comunità doveva godere di una certa prosperità se veniva deliberato nel febbraio1599 l'elezione di un maestro di scuola "Atteso che già è stato solito che il comune per il tempo passato manteneva in Ragginopoli un maestro di scuola per insegnare a fanciulli i principi della grammatica et leggere et scrivere almeno con salario di scudi ventiquattro l'anno et perché oggi nel detto comune si trovano molti giovanetti per la Dio gratia di buono imgegno et atti a far profitto"15.