Livello: serie
Estremi cronologici: 1540 - 1776Consistenza: 11 unità
Fino alla riforma del 1503 il camerlingo di Poppi fuori era eletto per estrazione da due borse apposite: una per i comunelli "di qua d'Arno" e una per quelli "di là d'Arno", usate alternativamente, ma la scarsità di uomini che sapessoro leggere, portava ben presto all'esaurirsi dei nomi nelle borse, lasciando spesso la comunità senza camerlingo. Per ovviare a ciò nella riforma del 15031 fu stabilito che la sua elezione spettasse al consiglio che poteva decidere di metterlo all'incanto o nominarlo direttamente; nella riforma del 1513 fu deciso2 che fosse il consiglio ad eleggerlo. Egli doveva riscuotere le entrate del mulino e la tassa per il contributo dovuto agli ufficiali del Monte, per il Palio di San Giovanni, il salario e le spese del vicario, senza altro partito del consiglio3. Due ragionieri estratti da due borse (una dei comunelli sulla riva destra e una per quelli di sinistra) apposite dovevano rivedere i libri del camerlingo, riscontrandoli con le polizze. I saldi e le polizze dovevano essere poi presentate ai priori4.
Nel 15265 fu deciso di non eleggere più ragionieri per rivedere le ragioni dei camerlinghi, ma che fossero direttamente i priori a rivederle, senza aggiunta di salario. Nel 1633 furono aboliti tutti i camerlinghi comunali, le loro funzioni per tutte le comunità della podesteria vennero esercitate dal camerlingo della comunità di Poppi dentro, che svolgeva quella funzione anche per la podesteria.