I registri dell'estimo o libri della lira erano i registri in
cui erano descritti i beni immobili situati nella comunità, in base ai quali
i proprietari, abitanti o meno a Poppi, erano chiamati a pagare "una
gravezza denominata imposta e (...) tante quante ne saranno poste secondo
detti ordini in lire e soldi sopra l'estimo pagatolo tratto et raccolto in
detto libro della vera somma et stima (...) sopra dette possessioni et beni
immobili"1
per far fronte alle spese della comunità e di tutta
l'amministrazione.
Questi estimi dovevano essere rivisti ogni dieci
anni da quattro "alliratori", eletti e deputati a questo scopo dal consiglio
"con autorità di rifare detto libro di lira et d'estimare e restimare et
misurare tutte le dette possessioni et terre che fussino in detto comune e
iurisdizione di Poppi"2
Durante i dieci anni non si potevano fare variazioni nel libro della lira
se non con l'approvazione del consiglio, inoltre chi vendeva beni ad enti
ecclesiastici o privilegiati era tenuto a pagare sempre questa imposta
sull'estimo.
La serie della comunità di Poppi dentro inizia al tempo
dei conti Guidi con tre pezzi trecenteschi e prosegue fino alla fine del
Cinquecento con variazioni nelle circoscrizioni che vengono segnalate ai
singoli pezzi.