XIX. Conti consuntivi

Livello: serie

Estremi cronologici: 1866 - 1960

Consistenza: 97 unità

La legge del 20 marzo 1865 n. 2248 e il relativo regolamento, approvato con R.D. dell'8 giugno 185 n. 2321, sancirono l'obbligatorietà della tenuta dei bilanci e dei conti consuntivi, a cui si aggiunsero i verbali di chiusura e le verifche di cassa. I regolamenti per l'attuazione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale del 1898, il R.D. del 19 settembre 1899 n. 394 e il successivo R.D. del 12 febbraio 1911 n. 297 aggiunsero lievi modifiche alla compilazione del conto consuntivo.
I conti consuntivi attestano le operazioni contabili e le attività generali annuali svolte dal Comune e forniscono il quadro puntuale delle attività finanziarie svolte dall'amministrazione comunale nel corso dell'esercizio finanziario. I conti consuntivi e i rispettivi allegati, insieme ai bilanci di previsione, sono i documenti fondamentali delle attività finanziarie del comune. Dal confronto fra i dati forniti dal bilancio e quelli del conto consuntivo si ottiene la verifica su quanto sia stato realizzato rispetto ai programmi previsti. I conti, redatti dall'esattore tesoriere, erano consegnati all'ufficio ragioneria alla fine dell'anno finanziario.¹

La serie è composta da 97 unità che coprono un arco temporale che va dal 1866 al 1960, non presentando alcuna lacuna. Come per i Bilanci di previsioni anche il consuntivo doveva essere accompagnati da allegati costituiti da una relazione morale, giustificativa al bilancio consuntivo, della Giunta, o resoconti delle spese consorziali. In alcuni casi questi allegati si presentano come registri separati; in altri, invece, sono atti sciolti inseriti nel registro. I conti consuntivi per gli anni 1941 e 1945, sono andati perduti. Essi furono ricostituiti e approvati con delibera del 13 marzo 1949.