Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
Menu di navigazione
Home » Visualizza scheda complesso archivistico

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


III. Protocolli della corrispondenza

Livello: serie

Estremi cronologici: 1865 - 1960

Consistenza: 229 unità

I protocolli della corrispondenza sono registri in cui viene annotata la corrispondenza, in entrata ed in uscita, di un Ente. L'uso del protocollo, sebbene introdotto in Italia già in epoca napoleonica, ebbe la sua regolare applicazione solo dopo l'Unità d'Italia. Le disposizioni apparvero inizialmente con la legge sull'unificazione amministrativa seguite, nel 1865, dalla circolare del 1 marzo 1897, emanata dal Ministero dell'Interno. Con quest'ultima fu posta l'obbligatorietà di tale strumento. In base al modello B, riportato nella stessa circolare, il protocollo doveva aprire il 1 di gennaio e chiudere il 31 dicembre di ogni anno. Vi doveva essere registrato, con numero progressivo, ogni documento che proveniva e ne partiva 1 Le leggi successive confermarono tale clausola.
La legge prevedeva che il numero registrato sul protocollo fosse riportato sul documento corrispondente, oltre alla data ed alla classificazione attribuita all'atto al momento della sua registrazione. Ogni atto che faceva riferimento ad un medesimo affare doveva essere indicato con il numero del documento precedente e di quello successivo, assieme al codice di classificazione del titolario. In un registro a parte si doveva annotare la corrispondenza riservata.
Accanto al protocollo generale, i comuni produssero a lungo protocolli particolari, spesso intitolati con il nome dell'ufficio di competenza i quali, almeno in origine, dovevano rapportarsi al protocollo generale ed al repertorio dei fascicoli. Prevalse, tuttavia, la consuetudine di adoperarli come semplici protocolli interni all'ufficio. A Pontassieve si ritrovano i protocolli particolari soltanto di alcuni settori ed è presumibile che l'impiego rispondesse sia ad esigenze strettamente pratico-amministrative che giuridiche.

La serie è composta della sottoserie dei protocolli della corrispondenza generale del Comune di Pontassieve (1865-1960), della sottoserie dei protocolli della corrispondenza riservata (1917-1948) e della sottoserie dei protocolli particolari: di stato civile (1867-1869); di pubblica sicurezza (1885-1904); di polizia municipale (1902-1926), così numerate:

III/1 - Protocolli della corrispondenza generale del Comune
III/2 - Protocolli della corrispondenza riservata;
III/3 - Protocolli particolari dell'ufficio di stato civile;
III/4 - Protocolli particolari dell'ufficio di polizia municipale;
III/5 - Protocolli particolari dell'ufficio di pubblica sicurezza.