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Comunità di San Miniato

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1370 - 1808

Consistenza: 739 unità

Le terre e i castelli più importanti che già avevano fatto parte del distretto di San Miniato ed erano stati sottoposti a quel comune, ne furono distaccati dopo i fatti del 1370. Amministrativamente San Miniato e il territorio circostante andarono a costituire la "terra e podesteria di San Miniato". In questo primo periodo (1370-1500 ca.) le magistrature del comune di San Miniato, che esercitavano le loro funzioni anche sui popoli della cosiddetta podesteria, furono: 9 priori (3 per terziere), 3 capitani di parte guelfa e 9 "buoni viri" (3 per terziere) a cui dal 1398 si aggiunse un vessillifero di giustizia che presiedeva, insieme al podestà fiorentino, le riunioni dell'intero consiglio 1 .
In epoca medicea e fino alle riforme lorenesi il comune di San Miniato, con le limitazioni imposte dalla legislazione statale, fu retto da un magistrato composto da 1 vessillifero di giustizia (poi gonfaloniere), 6 priori (talvolta 8) e 6 collegi (talvolta 4 o 8, altrimenti detti capitani) e un consiglio generale (12 o 16 componenti) 2 . Le riforme leopoldine uniformarono e razionalizzarono in tutto il granducato le magistrature locali e ridisegnarono territorialmente le nuove comunità. Dal 1769 furono soppresse le antiche magistrature centrali sovrintendenti agli affari della comunità (Capitani di parte, Ufficiali dei fiumi, Nove Conservatori) e le loro competenze vennero riunite istituendo la Camera delle comunità, incaricata di controllare la gestione finanziaria dei comuni con uniformità di principi 3 .
Nel 1774 furono istituite le nuove comunità, sopprimendo gli antichi comunelli rurali e riformando le rappresentanze comunali che dappertutto avrebbero dovuto constare di un magistrato comunitativo, composto da un gonfaloniere di durata annuale, da priori estratti a sorte fra gli abitanti del comune possessori di beni stabili o di rendite e da un consiglio generale. Il "Regolamento per la comunità di San Miniato" fu emanato con motuproprio granducale del 14 novembre 1774 4 . In esso si legge che per comunità di San Miniato si debba intendere "tutti gli interessi, persone e cose comprese già e conosciute sotto la denominazione della Podesteria, comunità, ville, comuni o sieno comunelli e popoli di San Miniato" 5 , oltre al territorio dei tre soppressi comuni di Cigoli, Stibbio e Montebicchieri.
Si stabilì altresì che la comunità di San Miniato dovesse essere rappresentata da un magistrato composto da 6 priori e un gonfaloniere e da un consiglio generale composto dai "residenti" nel magistrato e da 16 consiglieri. Vennero altresì soppresse tutte le magistrature particolari e minori del vecchio comune sanminiatese 6 .