Secondo quanto riferisce G.Rondoni1, i Sanminiatesi edificarono nella località di Camporena, un
castello fin dal 1126, dal 1231 quel territorio appartenne alla giurisdizione del
comune di San Miniato. Dal 1291 il comune di Firenze accampò diritti sulla terra e
"selva" di Camporena, dando inizio a lunghe contese che non si placarono neanche con
la definitiva scomparsa del libero comune di San Miniato. In realtà la selva di
Camporena consisteva in una grande distesa boscosa, una riserva di legname e di
prodotti del sottobosco, lontana da grandi centri e da vie d comunicazione. Per il
comune di San Miniato, anche dopo il 1370, divenne una risorsa economica non
indifferente, visto che esercitò la proprietà diretta sui boschi e ne allivellava le
risorse. Le controversie sul possesso di questi beni continuarono fino al XVI
secolo, coinvolgendo anche le comunità di Castelfiorentino, San Giuliano,
Castelfalfi e Montaione, nonchè il convento di San Vivaldo, che nel frattempo era
nato proprio in quel territorio. I documenti di questa serie sono infatti registri
notarili, testimonianze, contratti, verbali di arbitrati, tendenti a suffragare le
tesi della comunità di San Miniato sul possesso di questo patrimonio.