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Riseduti e famiglie ammesse agli "onori"

Livello: serie

Estremi cronologici: 1557 - 1784

Consistenza: 2 unità

Lo statuto del 1553 prevedeva per l'elezione del vertice amministrativo della comunità (priori e camarlengo) il ricorso ad un sistema articolato in tre fasi: una prima di nomina per cooptazione, una seconda di scrutinio ed infine una terza di sorteggio 1 . Ogni due anni, nel mese di gennaio, i priori e il camarlengo al momento in carica dovevano scegliere tre uomini, uno per lira, i quali a loro volta dovevano nominarne dodici per ciascuna delle tre lire (maggiore, mediocre e minore), da sottoporre a scrutinio nel Consiglio ordinario. I ventiquattro più votati, otto per lira, avrebbero ricoperto la carica di priori nei due anni successivi. Procedura simile veniva adottata per la selezione degli otto soggetti destinati a svolgere le funzioni di camarlengo. Al termine delle operazioni di scrutinio i priori e il camarlengo in carica dovevano scegliere sei individui per ogni lira da scrutinare nel Consiglio ordinario, che ne eleggeva tre come accoppiatori. Questi erano incaricati di procedere alla confezione di otto pallotte di cera, ognuna contenente il nome di tre priori e di un camarlengo, da riporre in un apposito bossolo 2 . Ogni tre mesi, alla scadenza della carica dei priori e del camarlengo, si procedeva all'estrazione di una pallotta e alla conseguente nomina dei sorteggiati, e così via sino all'esaurimento del bossolo. Non si ricorreva invece al sorteggio per la nomina dei compoenti il Consiglio ordinario, eletti con un sistema misto di cooptazione e scrutinio 3 . Ogni sei mesi, in aprile e in ottobre, i consiglieri in carica dovevano scegliere trentatré uomini per ciascuna lira, da sottoporre a scrutinio nel medesimo Consiglio ordinario al fine di eleggerne trentatré equamente distribuiti secondo le lire.
I meccanismi di elezione vennero profondamente modificati nell'aprile 1567. Sia nella scelta dei componenti il vertice amministrativo della comunità (priori e camarlengo) che in quella dei trentatré membri del Consiglio ordinario fu infatti abbandonato il ricorso alla cooptazione e allo scrutinio nei consigli stessi. Venne nella circostanza introdotto un nuovo sistema basato sulla scelta dei soggetti da imbossolare da parte di un'apposita commissione di sei massari - tra cui almeno due armati -, nominata ogni due anni dal collegio priorale e dal Consiglio ordinario 4 . Per la formazione dei bossoli biennali del Consiglio ordinario ciascun massaro doveva redigere per ogni lira una lista di quaranta non armati. Si procedeva poi all'imbossolamento dei trentuno soggetti più nominati nell'ambito di ciascuna delle tre lire in altrettanti bossoli. Ai 93 soggetti così scelti venivano quindi aggiunti i 51 armati, inseriti di diritto nei bossoli secondo le lire. Formati così i bossoli, si procedeva ogni sei mesi all'estrazione di undici soggetti per ogni bossolo 5 . La stessa commissione di massari aveva inoltre il compito di formare i bossoli triennali del camarlengo: previa la redazione di una lista di sei non armati per lira da parte di ciascun massaro, si procedeva ad imbossolare i tre soggetti più nominati per ciascuna delle tre lire in altrettanti bossoli e ad inserire direttamente tutti gli armati in altri tre bossoli, sempre secondo le lire. Ogni sei mesi si procedeva all'estrazione del camarlengo, cominciando dal bossolo della lira maggiore degli armati, per poi passare a quello della lira maggiore dei non armati e così via 6 . Un sistema sostanzialmente analogo veniva adottato per la formazione dei bossoli triennali dei priori: ogni tre mesi si procedeva all'estrazione di tre soggetti dai bossoli, in modo che, contando anche il camarlengo, il vertice amministrativo della comunità fosse formato da un numero paritario di armati e di non armati 7 .
La riforma che nel 1572 modificò radicalmente la composizione e le modalità di elezione del Consiglio ordinario, formato da allora in poi da armati scelti direttamente dai priori e da non armati nominati con un meccanismo di cooptazione e scrutinio, non ebbe ripercussioni sulla prassi di affidare l'imbossolamento di camarlenghi e priori a una commissione di massari. Tale prassi si mantenne inalterata fino alle radicali riforme del sistema di elezione delle cariche comunitative introdotte tra il 1753 e il 1766 8 , pur variando, secondo scelte contingenti, i criteri adottati dal collegio priorale per la selezione preliminare dei candidati a tale carica 9 . L'unica novità di rilievo fu costituita dall'abbandono nel 1753 della norma di scegliere due degli imbossolatori tra gli armati iscritti nei ruoli delle Bande 10 .
Liste di famiglie abilitate a ricoprire incarichi comunitativi vennero per la prima volta approntate nel 1669, dietro invito dei Quattro Conservatori, allo scopo di selezionare i soggetti da ammettere al Consiglio generale di un uomo per casa 11 . L'uso di riservare uffici a membri di specifiche famiglie abilitate - divenuto abituale per la formazione del Consiglio di un uomo per casa - venne esteso tra il 1753 e il 1766 a tutte le principali cariche comunitative 12 . Per la carica di gonfaloniere-camarlengo a partire dal 1753 il principio fu applicato in maniera particolarmente restrittiva: abbandonato il ricorso alla selezione preliminare dei singoli soggetti da parte degli imbossolatori questi ultimi riservarono l'accesso al bossolo agli esponenti di soli dieci gruppi parentali suddivisi in più rami. Anche la scelta dei componenti il Consiglio ordinario, abolito lo scrutinio, fu sottoposta dal 1759 ad un sistema basato sul sorteggio di soggetti abilitati appartenti a quaantaquattro gruppi parentali suddivisi in più rami, che - assieme a dieci dottori e ai notai - godevano del privilegio di essere imborsati 13 . Nel 1766, infine, anche per l'elezione dei priori venne introdotto un sistema basato sul sorteggio di soggetti abilitati e imbossolati, che venivano accoppiati (impallati) e imborsati con scadenza triennale.
Il primo dei due registri conservati - comprendente elenchi di giusdicenti e di riseduti nel collegio priorale - venne compilato nel 1760 dal cancelliere Andrea Grazi, in una fase caratterizzata dal ricordato riassetto dei sistemi elettorali comunitativi, ed aggiornato fino al 1784 14 . Il secondo registro - redatto in forma solenne nel 1767 e contenente l'elenco delle famiglie sinalunghesi "ammesse agli onori", distinte in quattro classi - doveva servire da base per la confezione delle pallotte e delle borse, impiegate in sostituzione dei bossoli per l'estrazione (tratta) degli ufficiali 15 .