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                                    (I.1.17) Corrispondenza del gonfaloniere Mariano Cinelli ed atti
				relativi al riconoscimento della festa di S. Martino come "festa d'intero
				precetto"
 (c. Ir) "Scritture appartenenti al glorioso vescovo San Martino
				protettore principale di Sinalunga"
 
                                             Si segnala: (cc. IIr-IIIr) "Notizie. La terra di Sinalunga, per
					volontà del suo popolo, da tempo immemorabile elesse San Martino vescovo in suo
					principal patrono e protettore. A detto santo dedicò una delle tre chiese
					parrocchiali; nelli statuti trattando delle feste nelle quali la comunità deve
					fare l'offerte alle chiese la nomina: Solennità de Santo Martino. Sotto il
					titolo di San Martino fondò uno dei sei canonicati della chiesa collegiata ed in
					tutti i tempi l'ha riconosciuto per quello che l'elesse. L'anno 1749 essendo
					venuta la bolla del sommo pontefice Benedetto XIV sopra la diminuzione delle
					feste nello Stato di Toscana e nonostante che chiaramente specifichi festa
					d'intiero precetto il santo particolare protettore di ciascheduna città e luogo,
					monsignore Francesco Maria Piccolomini vescovo di Pienza con suo editto fatto
					affissare di notte tempo alle chiese parrocchiali di Sinalunga nel mese di
					luglio 1750 intese ordinare che in Sinalunga non si solennizzasse per protettore
					principale San Martino vescovo, ma Sant'Andrea apostolo, che esso Vescovo aveva
					eletto protettore principale della città e diocesi di Pienza. Si lamentò la
					comunità di Sinalunga con monsignor Vescovo ed esso s'indusse ad accordare a San
					Martino il titolo di protettore di Sinalunga, ma non volle mai concedere la
					festa d'intiero precetto, adducendo per ragione che alla elezione di San Martino
					in protettore di Sinalunga mancava l'approvazione della Sacra Congregazione dei
					Riti. L'anno 1762, essendo gonfaloniere di Sinalunga lo scrivente Mariano
					Cinelli, si domandò alla Sacra Congregazione dei Riti la concessione
					dell'uffizio proprio per l'ottava di San Martino, qual concessione avendo
					ottenuta per decreto del 7 aprile 1764, ha la Sacra Congregazione nel tempo
					istesso approvato San Martino per protettore principale della terra e popolo di
					Sinalunga".
 (c. IVr) Stampa acquerellata raffigurante S. Martino.
 (cc.
					50r-57v) Officium cum octava S. Martini episcopi
						Turonensis patroni principalis terrae Senalongae, dioecesis Pientinae,
						concessum a Sac. Rit. Congregatione pro eadem terra, Romae,
					Typis Rev. Camerae Apostolicae, 1764, pp. 15.
 (c. 77v) "Memoria. Quando
					credeva il publico della terra d'Asinalunga avere sbrigato le differenze insorte
					con monsignor Francesco Maria Piccolomini vescovo di Pienza risguardo ad essere
					San Martino festa di intiero precetto, avendo già ottenuto il decreto della
					Sacra Congregazione dei Riti del 7 aprile 1764, nel quale viene riconosciuto San
					Martino protettore principale della detta comunità ed uomini, si vidde
					all'improvviso per maneggiato di alcuni ecclesiastici un editto in data del
					settembre 1767, nel quale detto vescovo ordina ai parrochi publicare che San
					Martino è solo festa di devozione e non di precetto. A tal novità il signor
					Annibale Cenni gonfaloniere ne avversò le sue doglianze all'Ill.mo e Rev.mo
					cardinale Andrea Corsini", dal quale ottenne però una risposta negativa.
 (cc. 93rv) "Fine della controversia della festa di S. Martino. Soppresso
					nell'anno 1774 ed essendo stata unita una parte della diocesi al vescovado di
					Montalcino, e l'altra parte compresa Pienza ed Asinalunga al vescovado di
					Chiusi, in esecuzione della bolla di Clemente XIV del dì 15 giugno 1772, ricorse
					il popolo di questa terra al suo nuovo pastore monsignore don Giustino Bagnesi
					vescovo di Chiusi, a ciò si degnasse dichiarare festa d'intero precetto il
					giorno 11 di novembre, dedicato alla memoria di S. Martino come patrono
					principale, il che non si era potuto ottenere fino a quel tempo, con tutto che
					fossero state fatte molte premure e molti trattati, stante le contrarietà ed
					ostinazione della curia e del capitolo di Pienza. Conosciuta pertanto da detto
					monsignore giusta l'istanza statagli fatta, ordinò con decreto delli 12 ottobre
					1774 doversi accordare la domandata festa <...>. Si oppose il capitolo di Pienza a tal decreto e si
					protestò non doversi attendere, onde è che, morto il medesimo monsignor Bagnesi
					nel dì 10 gennaro 1775, fu riproposto questo affare a monsignor Giuseppe
					Pannilini vescovo successore, il quale dopo avere formalmente esaminate le
					reciproche ragioni, decretò nel dì 7 settembre 1778 doversi osservare per festa
					di precetto il giorno di S. Martino <...>. Non contento il capitolo di Pienza né pure di questo
					secondo decreto, non volle attenderlo, sicché, partecipata a S.A.R. il
					serenissimo Pietro Leopoldo arciduca d'Austria e granduca nostro una tale
					ostinazione, si degnò comandare che si osservasse il sopra riferito decreto
						<...>. Ed in tal guisa restò
					terminato questo affare dopo il dibattimento di trenta anni e si ebbe la
					consolazione di vedersi ritrattare il priore del coro del capitolo di Pienza
					colla lettera diretta a questo vicario foraneo".
 (alleg. a c. 97) Frammento
					di calendario a stampa relativo ai mesi di ottobre e novembre [1782-1783] e
						Ordo missae celebrandae ac divini officii
						recitandi iuxta ritum missalis ac breviarii Romani in dioecesibus Clusina et
						Pientina pro anno 1788, iussu illustrissimi ac reverendissimi d.d. Josephi
						Pannilini episcopi Clusini et Pientini editus, Senis, ex
					typographia Alexandri Muccii, [s.d.].
 F.
					leg. in perg.
					di cc.
						IV+100 con ind.
 
 | 1750 - 1783 |