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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Saldi

Livello: serie

Estremi cronologici: 1519-1808

Consistenza: 69 unità

La cospicua serie di saldi dei camarlinghi dei popoli, delle leghe di Casellina e di Torri e poi della nuova comunità di Casellina e Torri rinvia all'articolata e complessa rete di uffici finanziari locali, che contraddistingueva le comunità di antico regime, ed alla sua trasformazione nel tempo.

Per ogni unità amministrativo-territoriale era prevista l'esistenza di ufficiali deputati alla riscossione delle entrate ed al pagamento delle spese, che nel contado erano nominati per tratta: si veniva così a creare una complessa gerarchia di camarlenghi ed esattori che localmente cumulavano nella propria persona più cariche. Nelle leghe di Casellina e di Torri infatti, in maniera non dissimile da quanto avveniva in altre modeste realtà rurali, i rettori dei popoli rivestivano anche la carica di sindaci dei malefici,1 mentre i camarlinghi generali della lega esercitavano anche le funzioni di depositari dei pegni.

Tutti erano comunque obbligati a presentare alla fine del loro mandato le proprie "ragioni", cioè il saldo contabile della loro attività. L'importanza del loro ufficio per la regolarità della vita amministrativa e finanziaria locale aveva di fatto moltiplicato la normativa esistente sui loro obblighi, con continui richiami non solo alla regolarità contabile, ma anche alla puntualità di riscossioni e pagamenti, da effettuarsi, questi ultimi, su mandato del cancelliere. Tali norme furono riassunte nella Istruzione ai cancellieri del 16352 che regolamentò di nuovo la materia relativa al loro ufficio, riconfermando le modalità di elezione alla carica, l'obbligo di fornire mallevadori, i rapporti con il cancelliere ed il giusdicente locale ed infine le modalità di redazione e di presentazione al controllo dei libri dei saldi.

Questi dovevano essere presentati all'esame del giusdicente locale e dei ragionieri appositamente eletti e venivano redatti dal cancelliere, seguendo un ordine predeterminato nella registrazione delle partite di entrata e di uscita. 3

Alcuni registri riportano anche saldi di camarlinghi "particolari", incaricati cioè della gestione finanziaria e contabile di eventi straordinari quali la distribuzione di grani in tempo di carestia, le spese per ripari di fiumi e di ponti o per liti sostenute dalla comunità contro attori privati.

La pletora di rettori e camarlinghi venne drasticamente ridotta a partire dal 1682, affidando la gestione finanziario contabile dei singoli popoli al camarlingo generale della lega: ciò non ebbe tuttavia riflesso alcuno sulla produzione documentaria, in quanto i camarlinghi della leghe continuarono a redigere saldi separati per ciascuno dei popoli sottoposti alla loro autorità, accanto ai registri generali della lega stessa.4

Soltanto nel 1774, quando la riforma delle comunità del contado soppresse le numerose entità territoriali amministrative esistenti (popoli, leghe, podesterie, vicariati) per ricondurre i singoli territori a circoscrizioni comunitative stabili e certe, fissate dai regolamenti particolari, anche le scritture contabili vennero ridotte ad unitarietà.

Dal momento dell'applicazione del nuovo regolamento, infatti, la comunità di Casellina e Torri ebbe un solo camarlingo, tratto ed eletto dalla borsa del magistrato, che durava in carica per un triennio, al quale era affidata la gestione contabile delle entrate e delle uscite della comunità.5