Nell'Archivio storico comunale di Scandicci si conservano gli statuti delle due
leghe di Torri e di Casellina, entrambi descritti in inventario.
Il primo ed il più antico è quello della lega di Torri, che risale al 1406. Esso
si compone di 108 rubriche, in cui si susseguono, senza soluzione di continuità,
le norme relative alla struttura istituzionale della lega ed agli uffici che la
componevano, ma anche alla tutela dell'ordine pubblico e della proprietà privata
e comunale1. I testi
statutari sono seguiti dalle approvazioni degli ufficiali fiorentini a ciò
preposti e da alcune riforme, che ne modificano parzialmente o ne precisano il
dettato.
Nel 1531 risulta redatto invece lo statuto della lega di Settimo e Casellina,
conservato presso il comune in copia settecentesca, e costituito da trentadue
rubriche di contenuto non dissimile dal precedente.
Un esemplare di entrambi gli statuti è conservato nel fondo Statuti delle comunità autonome e soggette,
presso l'Archivio di Stato di Firenze, che, come è noto, raccoglie le copie
delle disposizioni statutarie inviate alle magistrature centrali incaricate
della loro revisione periodica per verificarne la compatibilità rispetto alle
leggi fiorentine.2
L'esistenza di entrambi gli statuti presso l'archivio del cancelliere del
Galluzzo è attestata dalla relazione che quest'ultimo, Gismondo Marinari, inviò
nel 1746 in risposta ai quesiti del Neri.3