Livello: fondo
Estremi cronologici: 1814 - 1865Consistenza: 447 unità
Nel 1814, col ritorno al potere dei Lorena, furono ripristinate le istituzioni
comunitative prenapoleoniche
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Dopo un breve periodo di transizione, in cui
fu attivata una magistratura comunitativa provvisoria,
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le funzioni degli uffici e delle magistrature comunitative furono
ridefinite nel regolamento comunale del 1816,
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che stabilì le competenze del gonfaloniere, del magistrato dei
priori e del consiglio generale. Il gonfaloniere, nominato direttamente dal granduca,
diveniva la principale autorità del governo locale. Era capo del magistrato
comunitativo, di cui presiedeva le sedute, sindaco della comunità ed esercitava inoltre
il controllo sull'attività finanziaria ed amministrativa, sui lavori pubblici e,
attraverso il giusdicente, sulla polizia locale. Gli altri due organi del governo
locale, il magistrato dei priori ed il consiglio generale, continuavano ad essere eletti
per tratta nello stesso numero di componenti fissato dai regolamenti leopoldini.
Spettava al magistrato comunitativo che si riuniva due volte l'anno, l'approvazione dei
bilanci preventivi, dei rendiconti e l'elezione del camarlingo. Il consiglio generale
aveva attribuzioni ridotte. Si riuniva ordinariamente una volta l'anno insieme al
magistrato per eleggere i deputati per il reparto della tassa di famiglia e deliberare
in materia di stipendi dei magistrati comunitativi, nomina dei medici comunali, affari
di strade. Nel 1849 venne emanato un nuovo regolamento comunale
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che, risentendo dei mutamenti politici che
avevano portato alla promulgazione dello statuto del 1848, introduceva innovazioni nella
composizione, competenze, modalità di nomina del magistrato e del consiglio, ispirate ad
una concezione più evoluta della gestione dell'amministrazione locale. Per la nomina dei
consiglieri il vecchio sistema delle tratte fu abolito e sostituito da un meccanismo
elettorale, basato su criteri di censo. Erano poi i consiglieri stessi ad eleggere a
loro volta i priori e, contrariamente a quanto avvenuto fino ad allora, il consiglio
divenne il più importante organo decisionale della comunità, mentre ai priori venivano
attribuite funzioni per lo più esecutive. Queste novità non durarono però a lungo, nel
1853,
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in
seguito al cambiamento della situazione politica, venne emanato un altro regolamento che
ripristinava sostanzialmente il sistema di amministrazione precedente.
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Bisogna aspettare il 1859
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per tornare ad una normativa di governo locale simile a quella del
1849 e destinata a rimanere in vigore fino al 1865, quando con la legge
sull'unificazione amministrativa del regno d'Italia furono abolite le istituzioni
preunitarie d'amministrazione periferica e fu varata la prima legge comunale e
provinciale dello stato unitario. Con la restaurazione i confini della comunità di Sesto
rimasero invariati rispetto al periodo francese e a sud il Fosso Nuovo di Dogaia ed il
Fosso Reale continuarono a dividerla dalla comunità di Brozzi, che rimase autonoma come
stabilito nel 1808
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Soggetti produttori:
Comunità di Sesto, Sesto Fiorentino (Firenze), 1814
- 1865