Livello: serie
Estremi cronologici: 1815-1849Consistenza: 74 unità
La tassa di famiglia fu istituita l'11 febbraio 1815 in sostituzione della
tassa sul macinato.
1
L'imposta gravava su tutti i capifamiglia "i possessori di suolo, gl'impiegati,
quelli che esercitano e traggono lucro da qualunque professione liberale, i
negozianti, i banchieri, i corpi morali, i mercanti all'ingrosso e al minuto, gli
artisti, i locandieri, trattori, osti e generalmente chiunque abbia uno stato
qualunque, o per ragione di patrimonio, o per ragione d'assegnamento personale, o
per ragione d'industria",
2
ad eccezione
degli indigenti e miserabili. Ogni anno il governo centrale stabiliva la quota
dovuta da ciascuna comunità alla camera di soprintendenza comunitativa. Spettava poi
alle comunità, tramite deputati eletti localmente, distribuire fra i capifamiglia il
contingente assegnato secondo le classi di reddito. I deputati compilavano i reparti
sulla base dei ruoli precedenti e degli stati d'anime. Nel 1850-1 i deputati vennero
sostituiti da una commissione composta da tre "ripartitori", affiancati da uno o più
deputati parrocchiali, nominati dal gonfaloniere.
3
Le classi di reddito, che inizialmente erano cinque, aumentarono poi nel corso
dell'Ottocento.
4
I reparti, resi pubblici,
dopo l'approvazione dell'autorità municipale, erano utilizzati dal cancelliere per
la compilazione dei dazzaioli, che venivano poi consegnati al camarlingo per
l'esazione delle imposte. Nell'archivio di Sesto Fiorentino sono conservati i
reparti della tassa di famiglia della comunità di Sesto dal 1815 al 1864, della
comunità di Brozzi dal 1815 al 1816, la serie dei dazzaioli relativa alla sola
comunità di Sesto, dal 1817 al 1864, con una lacuna per gli anni 1855-1859 e
materiali preparatori per la predisposizone dei reparti di vari anni.
5
I reparti della tassa di famiglia sono utilizzati
anche per la tassa dei coloni e artigiani a partire dal 1852. Dal 1854 il reparto
viene generalmente definito della tassa
personale e continua ad essere usato sia per la tassa di
famiglia che per quella dei coloni e artigiani. Nei registri degli anni 1857, 1858,
1860 compare espressamente la dicitura Reparto della
tassa personale e dei coloni e artigiani. I dazzaioli della
tassa di famiglia sono usati anche per la tassa dei coloni ed artigiani a partire
dal 1838. In essi la sezione "quota di contributo" è infatti divisa in due parti da
una linea verticale, in una viene riportato il contributo dovuto per la tassa di
famiglia, nell'altra quello dovuto per la tassa dei coloni ed artigiani. Fanno
eccezione gli anni 1840 e 1849 per i quali relativamente alla tassa dei coloni e
artigiani è stato usato un apposito registro. Anche nei dazzaioli, come nei reparti,
compare quasi sempre a cominciare dal 1851 la dicitura tassa personale.