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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Stato civile

Livello: serie

Estremi cronologici: 1814-1864

Consistenza: 9 unità

La tenuta dei registri di Stato Civile, istituiti durante il periodo francese, perdurò anche dopo la Restaurazione.
A seguito delle disposizioni del maggio 1814 1 il gonfaloniere doveva esigere dai parroci, ogni primo del mese, una nota dei nati, morti e dei matrimoni avvenuti nelle parrocchie. Il gonfaloniere doveva trascrivere le note nel libro dello Stato Civile e provvedere a mandarne ogni mese un duplicato alla Reale Segreteria di Stato.
Nel 1817 2 fu stabilita la costituzione di uno Stato Civile toscano presso l'ufficio fiorentino della Segreteria del Regio Diritto, destinato a conservare i duplicati dei registri civili di nascite, morti e matrimoni trasmessi direttamente dai parroci. Questi ultimi erano tenuti anche a far pervenire a Firenze, tramite i cancellieri comunitativi, un estratto degli atti di stato civile celebrati nel corso di ogni mese.
Le istruzioni del 1817 affidavano inoltre ai parroci il compito di trasmettere le note numeriche dello stato delle anime ai cancellieri comunitativi i quali provvedevano alla compilazione degli sfati delle anime riepilogativi.
Successivamente la Segreteria di Stato dispose la redazione di veri e propri censimenti. Nell'archivio di Reggello sono conservati attestazioni di nascite, morti e matrimoni ed alcune buste contenenti gli stati delle anime.