Il sistema di rendicontazione finanziaria introdotto nel periodo
francese fu mantenuto anche dopo il 1814. Il nuovo sistema teneva conto delle
ripartizioni del bilancio ed era strettamente connesso con i giustificativi di
entrata e uscita costituiti dai mandati. La materia finanziaria delle
amministrazioni comunitative venne regolata dalla legge del 16 settembre 1816,
tendente a limitare le autonomie locali1. Fu prescritta la formazione di un bilancio annuo di entrata
e di uscita, che doveva essere trasmesso in triplice copia, per l'approvazione, al
provveditore della Camera di Sovrintendenza comunitativa competente entro il dieci
ottobre di ogni anno. Due di queste copie venivano corredate degli allegati composti
da ristretti, stati e note di dettaglio. I bilanci, o stati di previsione,
prevedevano la ripartizione delle entrate e delle uscite in diversi titoli e
capitoli.
Nell'archivio di Reggello si conservano i bilanci di previsione dal 1818 al
1862; per gli anni 1825, 1826, 1830 e 1831 si hanno due copie dello stesso registro.
I bilanci relativi agli anni 1831 -1840 sono conservati all'interno della filza n.
1102 della serie dei conti consuntivi.