Livello: serie
Estremi cronologici: 1344 set. 6 - 1716Consistenza: 3 unità
Gli statuti comunali dell'ancien régime si configurano come «testo
costituzionale, più o meno articolato, inteso a stabilire la natura, le competenze,
la composizione e il funzionamento interno degli organismi legislativi e di governo,
e come codice, più o meno complesso, di leggi e di normative procedurali per
l'amministrazione della giustizia civile e di quella criminale»
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11. La loro redazione era normalmente
affidata a commissioni di saggi appositamente nominate dai consigli comunitativi,
che si riservavano l'approvazione del testo definitivo così come la revisione
periodica dello stesso, al fine di apportarvi modifiche e integrazioni. Anche il
testo di queste riforme è, almeno per i comuni minori quale Uzzano, riportato nel
libro degli statuti, così come le cosiddette "riforme degli uffici", cioè le
modifiche alla definizione delle funzioni e delle competenze delle magistrature
comunali, nonché delle modalità della loro nomina, che accompagnavano regolarmente
ogni nuova "imborsazione". Con questo termine si definisce l'insieme delle
operazioni relative alla selezione dei soggetti idonei per le varie cariche e alla
predisposizione delle polizze da estrarre a sorte, cioè i biglietti su cui i nomi
degli approvati venivano scritti singolarmente o in gruppi un numero di volte
sufficiente ad assicurare per il tempo dovuto, tramite successive estrazioni, il
ricambio dei titolari dei diversi uffici.
Sia gli statuti che le riforme, per
poter essere validi, dovevano essere sottoposti all'approvazione definitiva da parte
delle magistrature di controllo della dominante: gli Approvatori degli statuti del
contado e del distretto di Firenze e, in seguito, la Pratica segreta, che potevano a
loro volta apportarvi modifiche. Inoltre, spesso i libri degli statuti contengono
anche copie di lettere e ordini delle istituzioni fiorentine che, intervenendo su
singole questioni, andavano a incidere sulle norme del diritto locale.
Il più
antico statuto di Uzzano che ci sia pervenuto risale al 1339, redatto pochi mesi
dopo la sottomissione al regime fiorentino, e si trova all'Archivio di Stato di
Firenze
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.
Nell'archivio comunale non ne è rimasta traccia, mentre vi è conservato l'originale
della redazione successiva, effettuata nel 1389
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. Di
questo statuto è stata realizzata l'edizione, cui si rimanda interamente per ogni
commento
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, mentre si specifica che il volume che lo contiene comprende anche
riforme successive fino al 1651. Della serie fanno parte anche due volumi contenenti
copia settecentesca in volgare degli statuti, con aggiunte e annotazioni fino al
1743. La traduzione e l'ammodernamento degli antichi statuti era un'esigenza assai
sentita dagli uzzanesi almeno fin dal sec. XVI, dato che nel 1591 il cancelliere
Bastiano di Francesco Ansaldi era stato incaricato di effettuare l'operazione
insieme a Bartolomeo di Luca Bachechi, ma la decisione era stata poi annullata dagli
approvatori fiorentini
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. Nuove iniziative per
ottenere una versione tradotta degli statuti risultano nel 1599, nel 1651, nel 1680
e nel 1687, ma fu soltanto nel 1716 che il comune di Uzzano riuscì ad avere una
nuova versione degli antichi statuti, eseguita a Firenze presso l'ufficio delle
riformagioni
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