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Comune e comunità di Uzzano

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1344 set. 6 - 1817

Consistenza: 393 unità

Come per gli altri comuni della Valdinievole, anche per Uzzano, nel decennio che segue la morte di Castruccio Castracani (1328) si realizza il passaggio dall'area di influenza lucchese al territorio fiorentino. Dal marzo 1339 Uzzano è inserito stabilmente nel dominio della repubblica di Firenze e sottoposto all'autorità giurisdizionale di un podestà fiorentino che viene inviato in loco ogni sei mesi. L'esame dello statuto di quell'anno 1 mostra, tuttavia, come importanti competenze giurisdizionali in campo civile rimangano al notaio di nomina comunale il che, oltre ad incidere sulla produzione documentaria, sarà in seguito fonte di notevoli contrasti tra la comunità e la dominante. Pochi anni dopo Firenze istituisce il vicariato di Valdinievole, iniziando ad inviare propri rappresentanti, con il titolo di vicari, che si occupano inizialmente del controllo militare e politico sulla valle, zona di confine con Lucca. Successivamente i vicari assumono la funzione di giudici criminali, sottraendo via via la relativa competenza ai podestà locali 2 . Nei primi decenni del Quattrocento Firenze mette in atto una politica di riduzione delle sedi podestarili e della composizione delle 'famiglie' dei giusdicenti, nell'ottica di un contenimento delle spese proprie e a carico delle comunità. Tale riforma coinvolge anche Uzzano, dove nel 1420 la carica di podestà viene abolita - e il territorio di Uzzano inserito nella podesteria di Pescia - e sostituita da quella di un notaio residente, facente parte della famiglia del podestà, ma con autorità separata ed esclusiva nei confronti degli individui soggetti alla comunità, alla quale viene imposto di non procedere più alla nomina di un proprio notaio. Appena quattro anni dopo, tuttavia, Uzzano viene separato dalla podesteria di Pescia e assegnato a quella di Buggiano, con obbligo dell'invio di un notaio, per amministrare la giustizia, almeno una volta la settimana. Al di là delle diatribe tra il notaio nominato dal comune e quello inviato dal podestà 3 per la riscossione dei diritti sugli atti civili di cui entrambi reclamano la competenza, la compartimentazione giurisdizionale in Valdinievole non muterà più nelle sue linee sostanziali, e in particolare a Uzzano, fino alle riforme leopoldine. Per contro, nella seconda metà del Cinquecento si assiste alla creazione della rete delle cancellerie dei Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, che si afferma con la progressiva sostituzione dei cancellieri nominati dalle comunità con quelli inviati da Firenze, in alcuni casi con accorpamenti di più comunità (Castelvecchio, Pietrabuona e Sorana a Vellano, Montevettolini e Monsummano a Montecatini). Anche a Uzzano nel 1565 il cancelliere in carica viene confermato dai Nove come loro sottoposto e tale rimane fino alle riforme leopoldine, anche se abbiamo notizia di periodi di interruzione, come quando nel 1686 la cancelleria, che già dall'aprile 1684 era sguarnita per il trasferimento ad altro incarico del cancelliere Gaspare Conti, viene soppressa e unita a quella di Pescia per circa 10 anni.
Nel 1772, con il Nuovo compartimento dei tribunali di giustizia dello Stato fiorentino del 30 settembre 4 , l'ufficialato di Uzzano viene soppresso e le sue funzioni trasferite al vicario di Pescia. Come compensazione per la perdita delle entrate derivanti da tale funzione, al cancelliere di Uzzano viene assegnata una gratificazione straordinaria fino al 24 maggio 1773, cioè fino al momento in cui inizia a percepire nuove entrate derivanti dall'assunzione dei compiti di cancelliere anche per la comunità di Vellano 5 . In quell'occasione la sede della cancelleria viene trasferita a Pescia, finché nel 1782 l'ufficio di cancelliere per Uzzano viene assunto dal cancelliere di Pescia 6 . Il 1° maggio 1775, dopo che l'anno precedente era stato emanato il Nuovo regolamento generale sopra le comunità del distretto fiorentino 7 , entra in vigore il nuovo regolamento particolare per la comunità, che ne delimita il territorio alle cure di SS. Iacopo e Martino dentro e fuori del castello, SS. Bartolomeo e Silvestro della Costa, Ss. Concezione al Torricchio e S. Maria della Neve a Chiesina, le ultime due però solo parzialmente in quanto comprese anche nella comunità di Pescia. Il governo della comunità viene affidato a una nuova magistratura composta dal gonfaloniere e da cinque priori.