Estimo e entrate comunitative. Dazzaioli

Livello: serie

Nelle comunità facenti parte del distretto l'imposizione che gravava maggiormente sui contribuenti era quella dell'estimo, che colpiva i redditi derivanti dal possesso di beni immobili e quelli relativi all'esercizio di mestieri e commerci. Ne erano esentati i lavoratori della terra, ai quali si applicava un tassa personale o per testa, regolamentata dagli statuti locali. A seguito delle denunce o portate presentate dai singoli contribuenti veniva determinato, tramite l'utilizzo di appositi coefficienti di riduzione, il valore imponibile su cui si applicava il moltiplicatore specifico per l'annata che definiva l'importo della tassa da corrispondere effettivamente. A quel punto il cancelliere predisponeva e consegnava al camarlingo degli appositi registri, i dazzaioli, sui quali, a sinistra venivano elencati i contribuenti e le somme da riscuotere, mentre spettava al camarlingo registrare nella parte destra, in corrispondenza dei rispettivi nomi, le rate riscosse e le date dei pagamenti. Alla chiusura di ciascuna annata contabile il camarlingo restituiva il registro al cancelliere che doveva effettuarne il riscontro.
In questi registri sono comprese anche le riscossioni di altre rendite della comunità, quali proventi per la conduzione di gabelle e terreni del comune, livelli e censi, tasse per il sindaco del comune, condanne per danno dato e tasse per testa. Quest'ultime, a importo fisso, colpivano gli esenti dall'estimo come minori e garzoni.