Atti civili del banco di Uzzano (Banca civile attuaria)

Livello: serie

Chiarito il motivo per cui nell'archivio comunale sono presenti gli atti civili del banco di Uzzano, resta da dare qualche ulteriore informazione circa le caratteristiche del notaio del comune relativamente al sec. XIV e alla prima parte del XV, quando cioè maggiori erano le sue prerogative in materia di giustizia.
Secondo lo statuto del 1339 il notaio, nominato dal comune, rimaneva in carica per sei mesi con un salario di 25 lire, e non poteva essere rieletto se non era trascorso almeno un anno. Nello statuto del 1389 scompare la scadenza di sei mesi ed egli può quindi rimanere in carica a tempo indeterminato. La sua nomina non è più esclusiva dei sei consiglieri maggiori ma avviene ad opera di una commissione in cui nove membri esterni, scelti dai sei ufficiali e dai tre capitani, si uniscono a questi, formando un collegio di 18 uomini che nomina il notaio a maggioranza di due terzi. L'incarico diventa effettivo solo dopo la ratifica da parte del consiglio generale.
Secondo lo statuto del 1389, e con le parole di Antonio Lo Conte che lo ha commentato, «per lievi mancanze, [il notaio] poteva sommariamente multare, punire e condannare a proprio arbitrio senza alcuna scrittura o ufficialità. Nelle cause civili aveva facoltà di accusare e balìa di cognizione e giurisdizione nel procedere, definire, conoscere e concludere ogni questione, controversia o lite. Tutti gli atti civili e le sentenze interlocutorie e definitive, a pena nullità assoluta, dovevano essere trascritte per mano del notaio in un libro da egli stesso predisposto. Nell'adempimento di detti compiti, al notaio era lecito percepire compensi da privati fino alla somma di 20 soldi. ... Era altresì deputato alla trascrizione di tutti gli atti dei processi criminali, alla registrazione delle entrate per le condanne dei malefici, alla raccolta e trascrizione di tutte le accuse dei danni presentate dai custodi foranei e locali; in base a questi atti e relazioni doveva emettere condanna secondo le disposizioni degli statuti, nonché esigere il pagamento delle multe dalle quali, a cura del camerario, venivano detratti due soldi per ogni lira a favore dei custodi» ¹ .
A esemplificazione dei cambiamenti che intervengono nelle funzioni del notaio comunale in campo giurisdizionale dopo che, con la riorganizzazione della rete di tribunali operata da Firenze nella prima metà del Quattrocento, Uzzano ha perso la sede podestarile, si riporta l'incipit di uno dei più antichi registri pervenuti, che recita: «In Dei nomine amen. Hic est liber sive quinternus causarum civilium communis Uzzani et Coste Vallis Nebule desctrictus Florentie, in se continens omnes et singulas petitiones, citationes et earum commissiones et relationes, comparitiones, confessiones, negationes, terminos dilationes, probationes, testium comparitiones, iuramenta, depositiones et attestationes, publicationes cause et causarum conclusiones, sententias et precepta tam diffinitivas quam interlocutorias et quascumque alias sententias et pronunptiationes et quam plures et alias varias quam diversas scripturas ad acta civiles pertinentes et expectantes, factus, editus, compositus et compilatus tempore regiminis et potestarie nobili viri Oddonis de Ghuicciardinis pro magnifico et potenti populo et communi Florentie honorevoli potestatis potestarie Boiani et Montis Catini et dicti communis Uzzani et Coste et aliorum locorum dicte potestarie existentes, per eo in officio dicti communis ser Yeronimo de Neapoli eius notario et officiale, et scriptus et publicatus per me Philippum olim Riccii ser Michaellis Philippi de Rofia, notarium publicum florentinum et nuper notarium causarum civilium dicti communis sub annis dominice incarnationis Milleximo quadringentesimo septuagesimo septimo indictione decima diebus autem et mensibus infrascriptis» ² .
In seguito, come detto, sarà il cancelliere comunitativo a svolgere tali funzioni fino alle riforme leopoldine della seconda metà del Settecento.