Livello: serie
Estremi cronologici: 1726 dic. 14 - 1817Consistenza: 2 unità
La maggior parte degli ufficiali comunali venivano rinnovati per tratta,
sistema comune a moltissimi uffici, sia centrali che periferici, basato
sull'esistenza di un dato numero di borse, che a seconda dei casi potevano essere
specifiche per ciascun ufficio o comuni a più cariche. Ciascuna borsa conteneva una
quantità di polizze, vale a dire pezzi di carta su cui erano scritti i nomi degli
eleggibili; in genere la borsa principale era costituita da polizze accoppiate, cioè
contenenti ciascuna tanti nomi quanti erano i componenti l'ufficio da eleggere, in
maniera tale che a ogni elezione si estraeva una sola polizza. Poiché tra gli
estratti vi erano sempre assenti, morti o inabili all'ufficio
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, per ricoprire i posti rimasti vuoti si
utilizzavano altre borse dette degli spicciolati, in cui le polizze erano tutte
singole. Le borse venivano riempite a intervalli di tempo di alcuni anni con
un'operazione chiamata squittinio, attraverso la quale gli stessi ufficiali in
carica o altri appositamente scelti selezionavano con votazioni i nomi da imborsare.
Successivamente gli stessi ufficiali, o altri denominati accoppiatori, provvedevano
a comporre le polizze, operazione delicatissima e dalla quale dipendeva la futura
capacità di governo della comunità. Infatti, la frequente rotazione delle cariche e
l'elevato numero di uffici da ricoprire, in relazione al basso livello di
popolamento delle comunità rurali e all'esiguità del numero degli idonei, faceva sì
che gli stessi nomi venissero scritti su più polizze, il tutto alla massima
discrezionalità degli accoppiatori. In occasione del rifacimento delle borse si dava
luogo anche a un'altra procedura di grande importanza per il funzionamento della
comunità: la riforma degli uffici. In media ogni cinque anni
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,
dopo aver ottenuto dalle autorità centrali il permesso di fare la riforma, il
consiglio generale delegava a un gruppo di riformatori piena autorità di correggere
gli statuti vigenti, sia rispetto alle varie materie in essi contenute, sia rispetto
a numero, composizione, durata e competenze degli uffici pubblici. Le borse venivano
poi composte di conseguenza e davano il via a un nuovo periodo di governo.
Ad
Uzzano sono rimasti solo due registri che documentano l'effettuazione di tali
operazioni, il primo dei quali copre il mezzo secolo centrale del Settecento, mentre
l'altro riunisce gli ultimi anni di attività della comunità prefrancese ai primi
anni della Restaurazione. Si segnala che i nomi degli imborsati nel 1775, in base
alla riforma comunitativa decretata da Pietro Leopoldo, sono riportati sul registro
delle deliberazioni relativo a quell'anno.