Sede: Uzzano (Pistoia)
Date di esistenza: sec. XIII - 1808Intestazioni: Comune e comunità di Uzzano, Uzzano (Pistoia), 1344 - 1808
Storia amministrativa:
Passato, come gli altri comuni della Valdinievole, dall'area di
influenza lucchese a quella fiorentina a seguito della morte di Castruccio Castracani
nel 1328, dal marzo 1339 Uzzano è inserito stabilmente nel dominio della repubblica di
Firenze e sottoposto all'autorità giurisdizionale di un podestà fiorentino che viene
inviato in loco ogni sei mesi. L'esame dello statuto, risalente a quello stesso anno,
mostra tuttavia il permanere di importanti competenze giurisdizionali in ambito civile
al notaio di nomina comunale. Pochi anni dopo Firenze istituì il vicariato di
Valdinievole, iniziando ad inviare propri rappresentanti, con il titolo di vicari, al
fine di controllare militarmente e politicamente la valle, zona strategica al confine
con Lucca. Successivamente i vicari assumeranno la funzione di giudici criminali,
sottraendo la relativa competenza ai podestà locali.
Nei primi decenni del XV
secolo, nell'ottica di un contenimento delle spese proprie e a carico delle comunità,
Firenze metterà in atto una politica di riduzione delle sedi podestarili e della
composizione delle 'famiglie' dei giusdicenti. Nel 1420 la carica di podestà di Uzzano
venne sostituita da quella di un notaio residente, sottoposto al podestà di Pescia ma
con autorità separata ed esclusiva nei confronti degli individui soggetti alla comunità.
Appena quattro anni dopo, tuttavia, Uzzano venne separato dalla podesteria di Pescia e
assegnato a quella di Buggiano, con obbligo dell'invio di un notaio, per amministrare la
giustizia, almeno una volta alla settimana. Da questo momento la compartimentazione
giurisdizionale in Valdinievole, e in particolare a Uzzano, non muterà più nelle sue
linee sostanziali fino alle riforme leopoldine della fine del Settecento.
Secondo
quanto disposto dal più antico statuto rimasto, redatto nel 1339, pochi mesi dopo la
sottomissione a Firenze, e attualmente conservato nell'Archivio di Stato di Firenze, gli
organi deliberanti erano costituiti dai sei ufficiali maggiori, nominati per tratta
trimestrale da apposite borse rinnovate periodicamente dagli ufficiali in carica
affiancati dai capitani e da una commissione di nove uomini estratti a sorte. Vi erano
poi tre capitani di parte guelfa, anch'essi eletti con tratta trimestrale, e un
consiglio generale, formato dagli ufficiali maggiori, dai capitani di parte e da ventuno
consiglieri nominati all'inizio del loro mandato da ufficiali maggiori e capitani.
Ufficiali e capitani presentavano le proposte per il consiglio, che dovevano essere
approvate dal podestà, e lo stesso consiglio poteva riunirsi solo in presenza o con
l'approvazione del podestà. I notai del comune, prima, e i cancellieri comunitativi,
poi, provvedevano alla verbalizzazione su appositi registri delle decisioni adottate dai
vari organismi deliberanti.
Ufficiali e capitani, insieme a nove uomini da essi
scelti, eleggevano inoltre i componenti gli altri uffici, tutti formati da tre membri,
in carica per tre mesi: giustizieri, estimatori degli affari, ufficiali dell'estimo e
pacieri.
Vi era poi un camarlingo, responsabile della contabilità comunitativa, che
poteva ricevere il mandato secondo due modalità principali, a seconda del luogo e
dell'epoca: poteva essere eletto dalla comunità, ricevendone un salario determinato,
oppure poteva aggiudicarsi il servizio mediante gara di appalto; in questo caso era
obbligato nei confronti della comunità per una somma prestabilita. Il camarlingo fungeva
da tesoriere della comunità, provvedendo alla riscossione delle entrate e al pagamento
delle uscite e contabilizzando tutti i movimenti di denaro. Per questo motivo era tenuto
a fornire idonei fideiussori che garantissero per lui, sia nei confronti di eventuali
entrate non riscosse, per le quali poteva poi rivalersi nei confronti dei debitori
morosi tramite il giusdicente locale, sia nei confronti dei pagamenti effettuati che, se
non erano stati regolarmente autorizzati dal cancelliere o dal magistrato comunitativo,
rimanevano a suo debito. Al termine di ciascun mandato doveva rendere ragione del
proprio operato, a qual fine il cancelliere teneva i libri dei saldi o calcoli di
ragione, dove si annotavano le entrate e le uscite. Il cancelliere stesso, unitamente ad
altri ufficiali appositamente incaricati dal Comune, provvedeva al riscontro delle
scritture contabili, che venivano poi inviate anche a Firenze per l'approvazione.
Con il passare degli anni la composizione e le funzioni degli organismi subì alcune
limitate modificazioni. Nel 1425, forse in conseguenza di un decremento demografico nei
decenni trascorsi, i riformatori attuarono una riduzione significativa del numero dei
componenti gli uffici maggiori, portando i capitani da tre a due, gli ufficiali maggiori
da sei a quattro e i consiglieri da diciotto (in precedenza ventuno) a nove (ma nelle
nomine successive, riportate sui registri delle deliberazioni, risulteranno dieci).
Nello stesso periodo si rileva una riduzione del numero degli uffici previsti dagli
statuti del 1389: attorno al 1450 le funzioni dei gabellieri, dei paciali e degli
stimatori vennero accorpate in un unico ufficio, composto da tre persone in carica per
tre mesi. Tuttavia, nelle tratte relative alla seconda metà del Quattrocento, compaiono,
prima saltuariamente poi in maniera stabile, nuove magistrature minori, tra cui i due
ufficiali dei frantoi e dei mulini, i due sindaci del notaio del podestà, i due o
quattro sindaci del camerario e il consigliere di provincia, tutte cariche a rinnovo
annuale.
Un nuovo cambiamento si ebbe nel 1548 per un intervento diretto delle
autorità fiorentine, quando gli Otto di pratica, per risolvere alcune questioni sorte
tra gli uomini del comune, stabilirono che si tornasse ad avere tre capitani, sei
ufficiali e diciotto consiglieri.
L'ultima variazione è del 1561, quando Francesco
Riesci, cancelliere alle riformagioni del comune di Firenze, venne inviato dai Cinque
conservatori a Uzzano per sovrintendere alle operazioni relative alla riforma degli
uffici e al nuovo squittinio per le borse: in tale occasione i capitani tornarono a
essere quattro.
Soggetti produttori collegati:
Mairie di Uzzano, Uzzano (Pistoia), 1808 -
1814
(successore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune e comunità di Uzzano, 1344 set. 6 - 1817
(fondo, conservato in Comune di Uzzano. Archivio storico)