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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Incanti

Livello: serie

Estremi cronologici: 1636 set. 18 - 1779 dic. 5

Consistenza: 6 unità

Tanto i beni immobili quanto le cariche o gli impieghi che comportavano maneggio di denaro e corresponsione di compensi, sia per la comunità che per le opere pie che in essa si trovavano, venivano periodicamente messi all'asta e assegnati al migliore offerente. Tale attività è documentata da sei registri di verbali dal 1636 al 1779.
La notizia dell'asta veniva diffusa a cura del messo alcuni giorni prima della data fissata (di solito otto) mediante affissione di avvisi in determinati luoghi del paese. Il giorno stabilito il proposto e gli operai dell'opera pia oppure, secondo il caso, i rappresentanti della comunità appositamente delegati si riunivano sotto la loggia del comune, alla presenza di chiunque avesse voluto assistere, e procedevano alle operazioni.
Per i beni immobili le offerte erano al rialzo, solitamente computate in natura. Per le cariche e gli impieghi, invece, si procedeva in due tempi: in un primo momento gli operai o i rappresentanti facevano offerte al rialzo fissando somme via via più elevate sinché qualcuno dei presenti non accettava. Se nessun altro interveniva l'accettante era il vincitore dell'asta; gli eventuali concorrenti, però, a questo punto potevano avanzare controfferte al ribasso riferite all'offerta dell'accettante; risultava allora vincitore della gara chi avesse fatto l'offerta più vantaggiosa per l'ente interessato. Prima di ricevere la nomina il vincitore doveva nominare idonei mallevadori che erano sottoposti all'approvazione dei deputati o degli operai, secondo il caso; il cancelliere comunitativo fungeva da segretario e redigeva il relativo verbale.
Con questa procedura venivano appaltate le cariche di camarlingo per le opere pie e, per la comunità, quelle del camarlingo generale, del depositario dei pegni, del canoviere del sale, del canoviere del pane, del campanaro di Massa e di quello di Cozzile, del sindaco dei malefizi nonché la gestione delle osterie di Massa, di Cozzile e della Borra.


167 (I35, cl. VII, n. 2)
Incanti dei Beni della Comunità e Opera dal 1660 al 1701
Cancelliere
Antonio Querci

Reg. leg. perg., cc. 1 - 126
1660 ott. 31 - 1701 mar. 12
168 (I35, cl. VII, n. 1)
Incanti dal 1636 al 1662
Cancelliere
Agostino Mali

Reg. leg. perg., cc. 1 - 168
1636 set. 18 - 1662 set. 22
169 (I35, cl. VII, n. 3)
Incanti dal 1662 al 1684
Cancelliere
Antonio Querci

Reg. leg. perg., cc. 1 - 138
1662 ott. 20 - 1684 ott. 29
170 (I35, cl. VII, n. 4)

"In questo Libbro si noteranno tutti gl'incanti de Proventi, Camarlinghi beni, et altre Entrate della Comunità di Massa, e Cozzile [...]" (1r).
Reg. leg. cartone e cuoio, cc. 1 - 137, poi bb.
1685 gen. 7 - 1712 mag. 1
171 (I35, cl. VII, n. 5)
Proventi. Comunità di Massa
Cancelliere
Carlo Antonio Santini

Reg. leg. perg., cc. 1 - 153
1712 ott. 23 - 1740 giu. 24
172 (I35, cl. VII, n. 6)
Incanti di Massa da 1740 al 1779. Comunità e Opera
Reg. leg. perg., cc. n.n. + 27 - 98 poi n.n., bb.
1740 ott. 28 - 1779 dic. 5